Gli occupati nel settore agricolo hanno raggiunto nel 2015 le 910.000 unità, con un incremento in termini assoluti di circa 20.000 occupati rispetto al 2014 e di 18.000 rispetto ai due anni precedenti. A dirlo sono i numeri contenuti nel capitolo “Lavoro, professionalità, rappresentanze” del 50° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2016.
Sono dati che fanno ben sperare per riuscire a realizzare nel giro di qualche anno quel necessario ricambio generazionale di cui l’agricoltura italiana avrebbe bisogno. Avvicendamento che favorirebbe anche l’innovazione, un tema sul quale i giovani sono sicuramente più attenti rispetto ai loro genitori o nonni.
Nel confronto con il 2014, lo scorso anno gli occupati sono aumentati del 2,2%. La crescita delle ore lavorate e delle unità di lavoro tende invece a consolidarsi a partire dal 2014: le prime aumentano nel 2014 del 2,1%, mentre nel 2015 l'aumento supera i 3 punti percentuali. Le seconde crescono del'1,5% nel 2014 e del 2,2% nel 2015. La tendenza positiva innescata nel corso del 2015 verrebbe confermata anche dai dati del primo semestre 2016. A livello nazionale gli occupati aumentano di 45.000 unità rispetto al primo semestre 2015. Da una recente indagine del Censis sulle imprese aderenti alla Confederazione Italiana Agricoltori emerge che tra i fattori che hanno contato di più nella scelta del lavoro agricolo, accanto alla tradizione familiare (52,6%), figura la grande passione (28,9%).
Sempre più giovani agricoltori, speranza per l’innovazione
Per tradizione e per passione. Sono le due leve principali che spingono i giovani a scegliere l'agricoltura come professione. In Italia gli occupati aumentano, lo dice il rapporto annuale del Censis