Innovazione meccanica, agronomica e genetica: in Friuli il tris è vincente

Friuli
Daniele Pavan
La storia di un contoterzista friulano che con il supporto di tre ditte è impegnato in un progetto per dimostrare i vantaggi dell’agricoltura conservativa abbinata a quella di precisione

Un pool di aziende prova a farsi profeta della precision farming nella terra friulana. E, per la diffusione del nuovo verbo agronomico, Kverneland, Sipcam e Dekalb hanno dato appuntamento agli agricoltori del territorio presso l’azienda dell’imprenditore innovatore Daniele Pavan a Buttrio (Udine). Un contoterzista che, da un paio d’anni, con caparbietà e tecnologia adeguata, ha trasferito ai circa 300 ettari di cereali e soia da lui gestiti, i concetti della precision farming.
«Tutto ha avuto inizio – ha spiegato ai numerosi convenuti – dalle mappe di raccolta prodotte dalla mietitrebbia. Da lì, il passo verso la mappatura dei terreni e l’agricoltura di precisione è stato quasi naturale. Il primo anno di utilizzo di macchine, software e computer è servito per fare pratica e destreggiarsi tra le novità con, non lo nascondo, anche qualche momento di sconforto quando avvertivo certe incomprensioni fra i miei clienti e colleghi. Poi ho tirato dritto e i vantaggi si sono subito visti. Anche perché sono sempre più convinto – ha proseguito Pavan – che se alla quantità dei raccolti non abbiniamo la qualità, il mercato dei nostri prodotti diventerà sempre più ristretto. E per fare qualità, per esempio, serve che le nostre piante crescano senza stress, nelle migliori condizioni agronomiche possibili. A oggi, tutti i terreni da me gestiti seguono le linee guida dell’agricoltura di precisione con molti vantaggi per il cliente: più qualità e quantità delle produzioni, colture cerealicole che non allettano, minori costi di produzione in termini di consumi energetici e tempi di lavoro. Così, a fine stagione – conclude – riesco a consegnare ai miei clienti un assegno più pesante di circa il 10%, rispetto alla gestione tradizionale».

Mappe di prescrizione

In pratica, come è possibile raggiungere questi risultati? «Puntando a livelli più alti di resa e di qualità, razionalizzando i costi di coltivazione e salvaguardando al massimo la fertilità del terreno, che è la prima e indispensabile risorsa per l’imprenditore agricolo – è la risposta di Roberto Bartolini, consulente agronomico di Kverneland -. Matrimoni che possono dare buoni frutti se, a essi, si applicano due tecniche vincenti: la minima lavorazione del terreno al posto dell’aratura e i sistemi di precisione per la semina e la concimazione. Il punto di partenza è quello della mappatura del suolo (da effettuarsi in inverno, con terreno scoperto) per conoscere le caratteristiche fisiche (tessitura) e chimiche (tutti gli elementi nutritivi, compresa la sostanza organica) degli appezzamenti aziendali, punto per punto.

Tutti sappiamo che le caratteristiche del terreno variano in misura considerevole da un punto all’altro del campo – ha sottolineato Bartolini -. Da sempre questa variabilità è ritenuta un fattore limitante, ma, da oggi, grazie all’agricoltura di precisione, diventa un punto di forza, cioè si trasforma nell’opportunità sulla quale implementare i nuovi percorsi colturali. Se conosciamo punto per punto come cambia il terreno da seminare, possiamo dosare i mezzi tecnici (sementi, concimi, diserbanti) in maniera mirata. Ecco che, così, costruiamo le mappe di prescrizione per la semina e la concimazione. Dove il terreno è più fertile possiamo aumentare le dosi di seme e concime, mentre dove il terreno è meno fertile, possiamo diminuire le dosi».

Perché la minima lavorazione?

Innanzitutto, per un risparmio di costi in termini di consumi di gasolio e utilizzo di ore di lavoro; poi per la maggiore tempestività dell’intervento; inoltre, senza rivoltare la fetta, si aumenta, progressivamente, la dotazione di sostanza organica e la vita della microfauna del suolo; infine, si promuovono miglioramenti della struttura e della portanza del suolo. L’utilizzo delle mappe di prescrizione (che si presentano come fotografie del terreno caratterizzate da vari colori che ne segnalano le diverse caratteristiche agronomiche, punto per punto) è assai semplice. Una volta composte, con un programma di lettura adeguato si trasferisce la mappa dal computer a una chiavetta usb e, da lì, direttamente sul computer della trattrice che entra in dialogo con le attrezzature di concimazione e semina per gestire le informazioni puntuali.

Nell’illustrare lo sforzo di Kverneland nel passaggio aziendale dalla costruzione di attrezzature per l’agricoltura classica, poi per quella conservativa e, dal 2011, per quella di precisione, Sandro Battini, direttore commerciale di Kverneland Group Italia, ha elencato le varie possibilità e combinazioni di scelta fornite dalla sua azienda agli agricoltori “innovativi”. Ovviamente, ci ha tenuto a dire Battini, i migliori risultati si ottengono utilizzando macchine Isobus (seminatrici, spandiconcime) che possono impiegare il software “IsoMatch Tellus” e dialogare con Gps e Geo.
Miglioramento della qualità dei raccolti e della sostenibilità delle produzioni, sono state le sottolineature evidenziate anche dall’intervento di Alessandra Bonamano, delegato sviluppo soia di Sipcam. «L’Europa e il mondo con una popolazione in costante crescita – ha esordito – ci chiedono sempre più soia no ogm, con più proteine e più qualità delle proteine. Una domanda che può diventare una nuova opportunità per i coltivatori, visto, tra l’altro, che la Pianura Padana è la migliore area del Paese per produrre proteine e trasformarle in prodotti per l’alimentazione zootecnica e umana. E qui entra in campo il miglioramento genetico impegnato nella creazione di nuove varietà caratterizzate da rese elevate e costanti nel tempo e da valori nutrizionali migliorati che sono richiesti dai trasformatori. Sipcam, perciò, per esempio – ha evidenziato Bonamano – da qualche anno, ha lavorato sulla varietà EM Sole che viene già coltivata da 200 aziende agricole, in 4.000 ettari e coinvolge due trasformatori italiani in un progetto di filiera».

Semina a densità variabile

Sulla semina a densità variabile (che, nel caso del mais, può influenzare la resa per una quota pari all’8%) è tornato Nikolas Mitroulias, delegato sviluppo tecnologico di Dekalb Monsanto. Per capire vantaggi e svantaggi di questa tecnica e per offrire consigli di semina sempre più mirati per i maiscoltori, l’azienda sementiera, dal 2015, ha dato vita al progetto dei “Dekalb Technology Centers”. Una nutrita serie di ampi campi sperimentali sparsi in tutto il mondo, finalizzati alla comprensione della risposta dei diversi ibridi ai differenti tipi di terreno e a diverse densità di semina.

Tra i 700 ettari in prova in Europa, si inserisce il campo sperimentale di Pavan, utilizzando l’ibrido 5530 (Classe 400, da granella), seminato a tre diverse densità: 7 semi/mq (bassa fertilità del terreno); 8,5 semi/mq (media fertilità); 10 semi/mq (alta fertilità). La semina è stata effettuata dopo la mappatura del terreno (metro quadrato per metro quadrato) e la raccolta verrà effettuata utilizzando una mietitrebbia munita di mappatura della produzione (per valutare la risposta dell’ibrido alla densità di semina e alla tipologia del terreno), capace di produrre un dato ogni metro lineare di avanzamento, per un totale di 1.000 dati per ettaro. Dai primi rilievi si evidenzia che le spighe delle parcelle con maggiore densità di semina sono più piccole, ma essendo più numerose (3 spighe/mq in più rispetto alla tesi con 7 piante/mq), ci si attende comunque una produzione maggiore, senza alcun segno di allettamento.

Gps in agricoltura

Sono quattro i segnali di ricezione da satellite che vengono utilizzati in agricoltura.
Egnos. Il segnale proviene da un satellite geostazionario. È gratuito, ma non molto preciso: + o – 30 cm. È stato sviluppato dall’Agenzia Spaziale Europea. Può andare bene per le operazioni di concimazione e diserbo.
Omnistar XP. È un segnale a pagamento proveniente da satellite geostazionario con una precisione di + o – 10 cm. Per concimare e diserbare: perché pagare quando ho EGNOS gratuito a una precisione sufficiente per queste operazioni?
Omnistar HP. È un segnale a pagamento da satellite geostazionario con una precisione di + o – 8 cm. (vedi XP)
Rtk. È un segnale a pagamento proveniente da satellite geostazionario con una precisione di + o – 2,5 cm. Il sistema prevede l’utilizzo di due ricevitori Gps diversi a una distanza fissa (uno da usare come “riferimento” in tempo reale), calcolando la differenza sul segnale piuttosto che sulla posizione. Ottimo, dunque, per le operazioni di semina di precisione.

Innovazione meccanica, agronomica e genetica: in Friuli il tris è vincente - Ultima modifica: 2018-09-19T10:33:34+02:00 da Simone Martarello

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