Siamo nelle Giudicarie esteriori, dove hanno sede le famosissime Terme di Comano, nelle Dolomiti del Brenta in Trentino, che curano le malattie della pelle. Ebbene, dai prossimi mesi, alla vasta gamma dei prodotti per la pelle si aggiungerà anche un prodotto assolutamente nuovo: il latte d’asina integrato però, con l’estratto di stelle alpine. L’idea è di una donna, Moira Donati, che ha avuto il coraggio di lasciare il posto di lavoro sicuro e ben remunerato all’Informatica Trentina per imboccare la strada più difficile, ma sicuramente di maggiore soddisfazione sul piano personale in quanto coincide con la sua grande passione: l’allevamento. Ma non l’allevamento delle vacche nella piccola Padania del Trentino, qual è la piana del Lomaso, ma a quello equino e dell’asina in particolare.
Moira Donati, 31 anni, laurea in scienze della comunicazione nel 2005 alla Iulm con un corso di laurea in relazioni pubbliche, poi master post universitario all’Università di Pisa della durata di un anno, in comunicazione ambientale nel 2008, ha lavorato all’Informatica Trentina occupandosi di risorse umane «ma non era il lavoro per me che amo la natura, la campagna, il lavoro all’aria aperta – afferma Moira Donati – e poi c’è la grande passione per gli animali».
«Cercando di andare a fondo su questo progetto si trovano dei tratti di umanità eccezionali perché con il latte d’asina – afferma Moira – non si fanno solo i prodotti curativi o di bellezza per la pelle, ma si risolvono anche molti problemi nutrizionali per i bambini che non sopportano il latte vaccino». Si tratta del primo allevamento di asine per la produzione di latte del Nord Italia.
Piccolo orto botanico
Un aspetto che merita sottolineare è quello che in un momento in cui la fuga dalle campagne è sempre più marcata, trovare una donna che non resta in campagna per necessità, ma che torna nell’azienda di famiglia, non è cosa di tutti i giorni. Oltre ai terreni presi in affitto ed in comodato nella valle del “Lomasone”, Donati si è spinta fino alla malga sopra il paese di Vigo Lomaso – a 1.400 metri s.l.m – dove ha realizzato un piccolo orto botanico coltivando stelle alpine, arnica, genepì, achillea moscata e genziana lutea.
La coltivazione in montagna delle piante officinali fa parte di un progetto pilota per la zona realizzato con il supporto del Ctt della Fondazione Mach di San Michele all’Adige (Tn), ed in partnership con le Terme di Comano. A breve alle Terme verrà attivata una nuova linea cosmetica composta dall’acqua termale con l’aggiunta di piante officinali, e particolarmente delle stelle alpine con le quali verrà fatta una crema viso. Una partnership alla quale la Donati crede molto e si augura possa estendersi anche ad altre aziende. «Vorremmo rivitalizzare il legame fra le terme, il territorio e l’agricoltura in particolare considerato che le terme sono il fulcro per la nostra economia» prosegue la Donati.
L’azienda si estende ora su una superficie di 20 ettari dei quali dei quali 8 coltivati a prato ed il resto mais, sia ceroso che da polenta, che conferiamo a Storo per realizzare la famosa farina di Storo, patate, e poi la novità: le piante officinali. Si tratta di calendula, malva, borragine; quest’ultima sarà utilizzata assieme al latte d’asina per fare dei cosmetici. Si tratta, per ora, di un piccolo giardino di 700 metri quadrati fatto anche in modo piacevole a rombi e rettangoli con le targhe indicanti per ogni pianta le proprietà curative. Con queste piante faremo, oltre alla linea cosmetica, le classiche tisane, afferma Moira. Per raggiungere questo obiettivo la Donati ha frequentato a Trento il corso organizzato da San Michele per gli aspiranti coltivatori di piante officinali. Ora ha fatto la domanda per l’ottenimento del marchio “Trentinerbe” che afferma «penso di poterlo ottenere non appena avrò completato il mio laboratorio».
Ma, la sua passione è quella dell’allevamento. Nell’azienda multifunzionale sita in località Redondel, dal nome “Agrilife” la Donati può dedicarsi all’allevamento, particolarmente rivolta alle asine per la produzione di latte, sono già sette le asine in azienda con un maschio; «Certo – ci informa – non danno molto latte, mediamente un litro e mezzo al giorno per massimo sei mesi». Ma il suo obiettivo è quello di arrivare ad una convenzione con l’Asl per fornire il latte di asina, prodotto particolare per tutti i bambini che non hanno il latte della mamma; «il latte d’asina – precisa – è quello che più di ogni altro si avvicina a quello umano».