Quasi quattrocento tra imprenditori agricoli e studenti di istituti agrari hanno partecipato alla prima edizione di Nova Agricoltura Fienagione, la giornata in campo organizzata da Edagricole per mostrare le più recenti innovazioni in fatto di meccanizzazione e tecnologie per la gestione del foraggio.
Nel medicaio dell’azienda agricola cooperativa “Il Raccolto”, a Sala Bolognese (Bo), sono stati realizzati cantieri di sfalcio, arieggiamento, andanatura, raccolta, pressatura e movimentazione delle balle, con le macchine delle più importanti aziende del settore: Claas, Kuhn, Mascar, Manitou, Maschio Gaspardo, Pöttinger e Roc, oltre ai prodotti per la legatura delle balle di Novatex, agli impianti di essiccazione di Clim.Air.50 e ai dispositivi per l’analisi Nir del foraggio di Dinamica Generale.
Non c'è qualità senza innovazione
Dalle 9.30 alle 13, accompagnati dall’agronomo Lorenzo Benvenuti e dai referenti delle varie aziende partner che hanno illustrato nel dettaglio gli aspetti tecnici di ogni macchina, i visitatori hanno potuto vedere al lavoro falciacondizionatrici, voltafieno, ranghinatori, rotopresse, un carro trincia, caricatori frontali e sollevatori telescopici, fasciatori, oltre a essiccatoi e strumenti per la gestione della razione. Tutte le macchine presentate a Sala Bolognese sono dotate di tecnologie d’avanguardia per produrre un fieno di qualità superiore, sempre più richiesto soprattutto per le produzioni agroalimentari d’eccellenza. Per ottenerla è necessario migliorare il grado di essiccazione, moderare l’aggressività degli elementi lavoranti sulle foglie, limitare al minimo l’inclusione di corpi estranei in fase di raccolta, aumentare la velocità di avanzamento delle macchine e la movimentazione delle balle. Tutti risultati ottenibili con le macchine innovative presentate durante Nova Fienagione.
È ormai noto nella filiera lattiero-casearia che la qualità dei foraggi incida sulla quantità e qualità del latte e di conseguenza del prodotto trasformato. Questa influenza è ancora più evidente nelle produzioni ad alto valore aggiunto, come le Dop. Qualità che, sia per il latte sia per il foraggio, è misurabile in termini assoluti e pertanto può portare a un’oscillazione molto importante del prezzo e di conseguenza determinare una redditività positiva o negativa per l’agricoltore e per l’allevatore. Nell’azienda emiliana che produce foraggio da destinare alla filiera del Parmigiano Reggiano, si è potuto constatare quanto la meccanizzazione sia importante per la qualità del cibo che viene somministrato alle vacche.
Dentro l'azienda che produce latte per il Parmigiano Reggiano
Dopo la pausa pranzo si è svolto un seguitissimo workshop organizzato in collaborazione con la cooperativa agricola Bonlatte di Castelfranco Emilia (Mo) e con il Crpa (Centro ricerche produzioni animali) di Reggio Emilia, al quale hanno partecipato come relatori personaggi di spicco nel settore: Riccardo Deserti, direttore del consorzio del Parmigiano Reggiano, Ivano Chezzi, presidente del consorzio Granterre, Maria Teresa Pacchioli, del Crpa, Eros Gualandi, presidente della cooperativa Il Raccolto, Andrea Formigoni, professore dell’Università di Bologna, e Roberta Chiarini, dell’assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna. "Fienagione, i problemi gestionali. Il caso dell’azienda che produce per il Parmigiano Reggiano”, questo il filo conduttore dei contenuti esposti. E tra i principali temi sviscerati dagli esperti: il ruolo della tecnologia nell’ottenimento di un fieno che risponda alle aspettative dell’allevatore. Ma anche tanti consigli utili su come valorizzare e comunicare la qualità del formaggio, sulle disposizioni tecniche e gestionali da adottare in campo e su come garantire un’alimentazione di qualità alle bovine da latte. Infine, un focus sulle misure previste dalle politiche regionali a sostegno della zootecnia da latte.
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