Nella penultima settimana di ottobre 2020, il Parlamento europeo e il Consiglio dei ministri agricoli europei hanno votato la riforma della Pac 2023-2027.
Dopo questo passaggio sono iniziati i triloghi che porteranno all’approvazione definitiva della nuova Pac, all’incirca a giugno 2021.
Articolo pubblicato sulla rubrica La Pac sotto la lente di Terra e Vita 37
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Gli eco-schemi, e più in generale, l’architettura verde della Pac (che comprende anche la condizionalità e le misure agro-climatico-ambientali del secondo pilastro) sono stati un tema di forte dibattito ed anche scontro tra gli eurodeputati e i ministri agricoli.
Lo scontro è proseguito a livello nazionale con la componente ambientalista che ha accusato vivacemente le scelte sulla Pac, criticata di erogare quasi 60 miliardi di euro dei contribuenti dell’Ue, per lo più allo scopo di finanziare un modello di agricoltura intensiva e di allevamento industriale.
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Dall’altra parte, la preoccupazione degli agricoltori è evidente: una Pac più verde, con nuovi pagamenti ambientali, rischia di aumentare i costi di adattamento e ridurre i benefici del sostegno al reddito.
In questo articolo, vediamo cosa sono gli ecoschemi e la nuova architettura verde della Pac. In primo luogo, va ricordato che il negoziato sulla nuova Pac post 2020 è in ritardo, per cui è ormai certo che la nuova Pac entrerà in vigore con due anni di ritardo, quindi dal 1° gennaio 2023. Il 2021 e 2022 saranno due anni di transizione, in cui saranno prorogate e applicate le norme della Pac 2014-2020. Quindi gli ecoschemi e la nuova architettura verde entreranno in vigore dal 1° gennaio 2023.
L’articolazione dei nuovi pagamenti diretti
tab. 1 Tipologie di pagamenti diretti nella programmazione 2021-2027 |
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Tipologia di pagamento | Obbligatorietà per lo Stato membro |
Sostegno di base al reddito per la sostenibilità | Sì |
Sostegno ridistributivo complementare al reddito per la sostenibilità | Sì |
Regimi per il clima e l’ambiente (eco-schema) | Sì |
Sostegno complementare al reddito per i giovani agricoltori | No |
Sostegno accoppiato al reddito | No |
Aiuti forfettari per i piccoli agricoltori | No |
La nuova Pac 2023-2027 classifica i pagamenti in due categorie e in sei tipologie (tab. 1):
- sostegno al reddito di base al reddito per la sostenibilità;
- sostegno ridistributivo complementare;
- sostegno complementare per i giovani agricoltori;
- regimi per il clima e l’ambiente (eco-schema);
- sostegno accoppiato al reddito;
- pagamento forfettario specifico per i piccoli agricoltori, sostitutivo di tutti i pagamenti diretti.
Rispetto all’attuale programmazione, ci sono diverse novità (fig. 1):
- la soppressione del pagamento greening, i cui importi sono inglobati nel pagamento di base e i cui impegni sono in parte inclusi nella condizionalità;
- l’inserimento di regimi volontari per il clima e l’ambiente (eco-schema);
- l’obbligatorietà del pagamento ridistributivo.
L’architettura verde della futura Pac
L’ambiente, i cambiamenti climatici, i paesaggi e la biodiversità sono temi e obiettivi cruciali della futura Pac. La nuova architettura della Pac è lo strumento con cui realizzare questi obiettivi (fig. 2); essa poggia su tre distinte componenti, fra di loro sinergiche e complementari, e comprensive di quelli che attualmente sono gli impegni previsti dal greening:
- una condizionalità rivisitata e rafforzata rispetto a quella attualmente in vigore;
- un regime ecologico nel primo pilastro, come componente dei pagamenti diretti, la cui attivazione è obbligatoria da parte degli Stati membri e il cui utilizzo è facoltativo per i singoli agricoltori (eco-schemi);
- le misure agro-climatico-ambientali nel secondo pilastro.
L’architettura verde della Pac 2023-2027 evolve quella già esistente nella Pac 2015-2022.
Il pagamento greening viene soppresso, ma la maggior parte dei suoi impegni vengono inglobati nella condizionalità rafforzata e costituiscono il presupposto per il percepimento del pagamento di base.
Gli eco-schemi sono una componente dei pagamenti diretti e richiedono impegni ambientali aggiuntivi alla condizionalità; essi hanno caratteristiche in comune con il sostegno agli impegni agro-climatico-ambientali disponibili attraverso il secondo pilastro della Pac, pur con differenze significative. Ovvero i requisiti stabiliti in un determinato regime devono andare oltre quelli della condizionalità e i regimi non devono pagare impegni degli agricoltori che sono pagati da altri strumenti della Pac.
All’interno del secondo pilastro della Pac, rimangono in vigore le misure agro-climatico-ambientali, che saranno decise dagli Stati membri e dalle Regioni.
La condizionalità rafforzata
Nella nuova Pac 2023-2027, la condizionalità rimane un requisito di base da rispettare per ricevere i pagamenti diretti del primo e del secondo pilastro. Di fatto la condizionalità è parte integrante dell’architettura “ambientale” della Pac rappresentando il riferimento baseline da cui partire per impegni ambientali più ambiziosi.
Il nuovo sistema di condizionalità subordina l’erogazione del sostegno della Pac alla conformità da parte dei beneficiari delle norme riguardanti l’ambiente, i cambiamenti climatici, la salute pubblica, la salute degli animali, la salute delle piante e il benessere degli animali.
tab. 2 La condizionalità 2015-2022 e 2023-2027 a confronto |
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2015-2022 | 2023-2027 |
• 7 Bcaa
• 13 Cgo |
• 10 Bcaa
• 16 Cgo • Inclusione del greening (inserita la rotazione in sostituzione della diversificazione) • Inclusione dello strumento di sostenibilità per le aziende agricole relativo ai nutrienti nelle Bcaa • Inclusione nei Cgo del rispetto di direttive e regolamenti specifici in materia di ambiente e salute degli animali |
La condizionalità conserva l’impostazione basata sui Criteri di gestione obbligatori (Cgo) e sulle Buone condizioni agronomiche e ambientali (Bcaa), ma con alcune novità (tab. 2).
L’applicazione delle Bcaa dovrà essere effettuata tenendo conto degli impegni applicati nell’attuale programmazione con il greening, della mitigazione dei cambiamenti climatici e della necessità di migliorare la sostenibilità delle imprese agricole, con particolare attenzione alla gestione dei nutrienti. Infatti, seppure il pagamento greening viene soppresso, gli impegni da esso previsti sono inglobati nella condizionalità, attraverso un’integrazione e/o modifica delle seguenti Bcaa:
- Bcaa 1: mantenimento dei prati permanenti sulla base al rapporto tra prato permanente e superficie agricola;
- Bcaa 8: rotazione delle colture, che sostituisce e modifica la diversificazione prevista dal greening;
- Bcaa 9: che in parte riprende gli impegni attualmente previsti con le Ecological focus area (Efa);
- Bcaa 10: protezione degli habitat e delle specie.
L’attuazione della condizionalità è lasciata agli Stati membri che possono aggiungere altre norme nazionali al fine di migliorare l’attenzione all’ambiente e al clima.
Gli ecoschemi
La nuova Pac obbliga ogni Stato membro a dotarsi di schemi volontari per il clima e l’ambiente (eco-schemi) che generano un pagamento annuale aggiuntivo per ettaro agli agricoltori che si impegnano a osservare pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente.
Gli impegni ambientali sono definiti dagli Stati membri in modo che:
a) oltrepassino i requisiti di gestione obbligatori e le norme in materia di buone condizioni agronomiche e ambientali (condizionalità);
b) vadano oltre i requisiti minimi per l’uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari, il benessere degli animali e altri requisiti obbligatori stabiliti dalla legislazione nazionale e dell’Ue;
c) vadano oltre le condizioni stabilite per il mantenimento dell’attività agricola minima;
d) siano diversi dagli impegni per i quali sono stati erogati pagamenti agro-climatico-ambientali del secondo pilastro.
Il sostegno dell’eco-schema è erogato sotto forma di un pagamento annuale per ettaro ammissibile, secondo due modalità, stabilite dagli Stati membri:
- importo addizionale ai pagamenti diretti disaccoppiati (sul modello del greening);
- importo che compensa i beneficiari, in tutto o in parte, dei costi aggiuntivi sostenuti e del mancato guadagno a seguito degli impegni (sul modello degli attuali pagamenti agro-climatico-ambientali del secondo pilastro).
L’indicazione del Parlamento europeo è stata quella di destinare agli eco-schemi una dotazione finanziaria minima del 30% del massimale nazionale dei pagamenti diretti.
Il Consiglio agricoltura ha raggiunto un accordo per un’applicazione più blanda degli eco-schemi, con una dotazione finanziaria minima del 20% del massimale nazionale dei pagamenti diretti e con una certa flessibilità per gli anni 2023 e 2024. In tale periodo, le risorse non utilizzate possono essere ridistribuite per altri interventi dei pagamenti diretti o per il trasferimento al II pilastro per misure ambientali e climatiche.
I triloghi avranno il compito di trovare un accordo tra le proposte delle tre Istituzioni europee (Parlamento, Consiglio e Commissione); in ogni caso gli eco-schemi saranno una parte importante della nuova Pac, con una percentuale tra il 20% e il 30% dei pagamenti diretti.
Vantaggi e rischi di una nuova visione
Secondo gli agricoltori, la nuova Pac ha una connotazione troppo “verde”; secondo la componente ambientalista della società civile, le scelte sulla Pac finanziano ancora un modello di agricoltura intensiva.
Chi ha ragione?
Entrambe le posizioni esprimono errori di scarsa consapevolezza.
La componente ambientalista trascura la forte evoluzione verde della nuova Pac, con la condizionalità rafforzata, gli eco-schemi (anche con una percentuale del 20-30%) e delle nuove misure agro-climatico-ambientali del secondo pilastro. La Pac non è rimasta immobile rispetto agli obiettivi di un’agricoltura più sostenibile.
Gli agricoltori non devono temere gli eco-schemi. I cittadini-consumatori manifestano attenzione per una maggiore sostenibilità ambientale, le interrelazioni con la nostra salute, gli ecosistemi, i modelli sani di consumo. La posizione più lungimirante è quella di abbracciare le attese dei cittadini. L’agricoltura italiana ha tutto l’interesse ad assecondare le aspettative dei cittadini.
In questo modo, la Pac è più difendibile e gli agricoltori possono esaltare i valori ambientali già esistenti nell’agricoltura italiana: inerbimento dei frutteti, vigneti, oliveti, ecc.; agricoltura biologica; gestione dei prati e pascoli permanenti; pratiche di agricoltura conservativa; gestione colturale con l’agricoltura di precisione, eccetera.
Il percorso dell’approvazione della Pac 2023-2027
Il nuovo Parlamento europeo ha votato la nuova Pac il 23 ottobre 2020; parallelamente il Consiglio dei ministri agricoli ha trovato un accordo il 20 ottobre 2020, durante il semestre di presidenza tedesca.
Dopo le due votazioni, sono partiti i triloghi che sono incontri, previsti nella procedura legislativa dell’Unione europea, che vede coinvolti rappresentanti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione. Lo scopo è quello di fare in modo che Parlamento europeo e Consiglio dell’Ue, con la mediazione della Commissione, raggiungano più rapidamente un accordo sulla nuova Pac. Il 10 novembre 2020 si è svolto il primo trilogo sulla riforma della Pac, con la Commissione rappresentata dal Vicepresidente Frans Timmermans e il Commissario per l’agricoltura Janusz Wojciechowski, con il ministro federale tedesco Julia Klöckner.
Il Parlamento, il Consiglio e la Commissione hanno presentato le loro posizioni sugli elementi chiave del pacchetto e sugli accordi di lavoro concordati e hanno condiviso una cronologia per le prossime riunioni di trilogo fino a Natale.
Dopo la riunione del 10 novembre 2020, che ha riguardato tutti e tre i testi legislativi, i futuri triloghi si svolgeranno separatamente per ciascun regolamento della Pac.
Il negoziato si concluderà con l’accordo finale in sede di trilogo, previsto nel mese di giugno 2021.