Cereali foraggeri, nuovi aumenti trainati dal mais

Le tensioni internazionali dovute ai problemi di deficit idrico in Brasile spingono i listini del mais che trascina con sé tutti gli altri

I prezzi dei cereali foraggeri nazionali hanno messo a segno nuovi rincari in apertura di maggio. È ancora il mais il motore dei rialzi, con gli aumenti registrati nei listini delle Borse Merci italiane che continuano a trovare sostegno nell’ulteriore accelerazione osservata sulle principali piazze di scambio internazionali, sempre a causa dei problemi di deficit idrico che permangono sul raccolto brasiliano. Rispetto alla crescita osservata nelle settimane precedenti, nel mercato italiano si è registrata, invece, una maggiore stabilità per le farine proteiche. All’estero, intanto, forti incrementi settimanali si sono riscontrati anche per la soia, che alla Borsa di Chicago ha toccato nella seduta di giovedì 6 i 16 $/bushel (pari a 490 €/t), e per i semi di colza.

Il grano tenero costa il 50% in più rispetto a un anno fa

Sostenuti dal mais, il cui prezzo ha subìto su tutte le principali piazze di scambio nazionali un incremento rispetto allo scorso anno del 50%, i prezzi del grano tenero foraggero hanno registrato un nuovo rincaro. A Milano l’aumento settimanale è stato di 4 €/t e i valori si sono portati sopra i 240 €/t (franco arrivo), il 20% circa in più su base annua. Continua la marcia anche dell’orzo, in un mercato che registra ormai disponibilità ridotte di prodotto nazionale. A Bologna il prezzo dell’orzo nazionale (pesante) ha guadagnato altri 10 €/t, salendo sui 240 €/t (franco arrivo), in linea dunque con il grano foraggero. Si amplia così la distanza rispetto alla scorsa annata, con le quotazioni attuali più alte del 38%. Nuovo rincaro anche per i prezzi del sorgo nazionale: a Milano i valori hanno superato i 240 €/t (franco arrivo). Anche in questo caso è ampia la crescita rispetto a dodici mesi fa, arrivata a toccare i 35 punti percentuali.

Soia ancora in rialzo ma scorte al lumicino

Le rilevazioni di inizio maggio hanno mostrato un ulteriore lieve aumento per i semi di soia nazionali. Le disponibilità sono però ormai ridotte, come confermato dall’assenza di quotazione su alcune piazze di scambio. I prezzi attuali si attestano sui 700 €/t (a Bologna 699-703 €/t, franco partenza), con un balzo record dell’85% rispetto allo scorso anno. Il differenziale rispetto alla soia estera Ogm si conferma sui 140 €/t. La settimana ha mostrato invece ancora forti tensioni sulle piazze internazionali, sia per le quotazioni spot che a termine, in scia ai forti rincari che stanno interessando cereali e semi oleosi.

Colza senza scossoni ma i valori sono molto alti

Ad eccezione del leggero segno “più” per la farina di soia rilevato a Bologna, i prezzi all’ingrosso delle farine di girasole e di colza hanno mostrato variazioni settimanali limitate. I valori attuali rimangono comunque in forte crescita rispetto ad un anno fa, con incrementi nell’ordine del +40% per la farina di girasole e del +30% per la farina di colza.  All’origine, intanto, rimangono in forte tensione le quotazioni dei semi di colza in Europa, sostenute sia dalla maggiore competitività dell’olio di colza rispetto all’olio di soia sia dalle prospettive incerte sul raccolto comunitario.

Le ultime stime della Commissione europea prevedono per il 2021 una produzione di semi di colza di 16,5 milioni di tonnellate, di fatto invariata rispetto al 2020 ma in calo del 6% rispetto alla media dei cinque anni precedenti. Al Matif di Parigi i valori hanno chiuso la settimana sui 540 €/t, in rialzo del 7,3% rispetto a sette giorni prima e del 44% rispetto allo scorso anno.

I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 3 all’8 maggio 2021

Cereali foraggeri, nuovi aumenti trainati dal mais - Ultima modifica: 2021-05-10T15:22:35+02:00 da Redazione Terra e Vita

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