Scenario invariato per il grano duro, il tenero si rafforza

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Le spinte rialziste sostengono anche gli orzi, mentre il sorgo trova supporto dal mais. Aumenti generalizzati per la soia, sia italiana sia estera

Grano duro, spaventano le piogge nel nord Italia

Italiagrano duro

Per il grano duro non si modifica lo scenario, che rispetto alla settimana precedente vede ulteriori piogge al nord, che ora cominciano ad essere eccessive, e un centro-sud meno interessato al fenomeno. Con le colture in stato avanzato in meridione, l’attenzione è sul centro-nord e sulla possibilità di vedere aumentare il rischio di attacchi fungini (fusariosi), con la concomitanza di elevata umidità e temperature al sensibile rialzo. Al momento, anche grazie alle coperture dei molini, la situazione è stabile a livello dei prezzi, in attesa di ulteriori dati dall’inizio della raccolta al sud in aggiunta a quanto si riferisce (basse rese/ha) dalla Sicilia. Rilevante per l’andamento dei prezzi la richiesta di “italianità” e la pressione dei rimpiazzi comunitari ed esteri. Le ultime stime delle fonti di ricerca europee indicano la produzione 2024 sui 3,3 mln/t. Prezzi invariati con il “Fino” centro reso nord che si conferma a 350 €/t, con l’equivalente reso sud a ridosso dei 360 €/t. Mercantili a sconto di 25-45 €/t al sud e 25-65 €/t al centro-nord.

Europagrano duro

Sui mercati comunitari, dopo le ultime stime di produzione e consumi 2024/25, si guarda all’Italia e al suo deficit come fattore di tenuta dei prezzi, in attesa che all’offerta europea si sommi da agosto-settembre quella estera, Canada e Turchia in primis. Le quotazioni restano pressoché invariate tra l’effetto rialzista italiano e quello ribassista della Spagna (dove tutto procede per il meglio). Con una produzione attesa poco sopra i 7,3 mln/t, l’Europa risulterebbe deficitaria di oltre due milioni e trecentomila tonnellate, per terminare a luglio 2025 con scorte adeguate (1,3 mln/t) in linea con quelle iniziali di luglio 2024. Sul fronte prezzi della prossima campagna molto dipenderà dal raccolto, dalla qualità francese e dall’atteggiamento commerciale globale. Il grano "milling" europeo Fob Mediterraneo stabile sui 330 €/t.

Mondograno duro

Scenario generale che si mantiene promettente, con accelerazione delle semine in Usa-Canada, dove le piogge hanno ridotto i problemi di scarso livello igrometrico nel “top-soil”, garantendo una emergenza nella media storica. In assenza di problemi colturali, il Nordamerica (allargando l’analisi al raccolto messicano) dovrebbe riposizionarsi su livelli storici di ampia offerta a ridosso dei 10 mln/t; circa 35 mln/t a livello mondiale, con scambi per oltre 9 mln/t. In regime di assoluta normalità sia sul pronto (scambi limitati e merce ancora da collocare sia in Canada che in Turchia) sia sul nuovo raccolto, gli operatori prendono posizione, ma senza particolare pressione. La domanda confida in un'adeguata offerta, e l’offerta è in attesa di stime sulla qualità del nuovo raccolto. Il Cif Nordafrica per merce “milling” resta attorno ai 400 dollari/ton.

Grano tenero, vivacità tra le classi inferiori

ItaliaTerra e Vita

Mercato poco attivo per i grani di forza, mentre si mantiene viva la richiesta per i panificabili. Riflessi sulle quotazioni: grani di classe #1 e #2 invariati e grani “misti” classe #3 ed inferiori al rialzo. Al momento il nuovo raccolto procede nella media, ma sono da valutare le ultime piogge a livello di attacchi fungini alla spiga. Rimpiazzi comunitari tenuti e al rialzo, con gli esteri abbastanza stabili. Il grano di forza “tipo Bologna 14 proteina” resta a 338 €/t arrivo, con i “superiori” (classe 2) a 275 €/t e i panificabili “misti” (classe 3) sui 242 €/t; le voci 4 e 5 si riposizionano a ridosso dei 220-230 €/t. Comunitari generici arrivo a 235/238 €/t, i grani di forza a 345 €/t, con gli “spring” canadesi sui 362-370 €/t.

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Si registra poca attività di scambio sul pronto e un atteggiamento attendista delle controparti sul nuovo raccolto. I molini e gli operatori si mantengono sul mercato del vecchio raccolto, ma la scarsa competitività sull’export e l’incertezza sull’andamento dei mercati (stante un buon livello di copertura degli utilizzatori) limita gli interessi. I medesimi interessi sono bassi anche sul nuovo raccolto, stante un andamento climatico umido che pone incertezza sulla qualità attesa. La concorrenza dal Mar Nero rende difficile l’attività di vendita intra-Ue soprattutto sulla parte occidentale (Spagna). Piazze con volatilità giornaliera ma generale tendenza al rialzo. Il “milling” per consegna settembre vale un 258 €/t (più 10); il “panificabile” reso porto di Rouen a 250 €/t (più 5).

MondoTerra e Vita

Le piogge e gelate in Russia-Ucraina si sommano alle notizie di persistenti problemi climatici in Europa; migliora la situazione in Canada dopo le ultime piogge. Soprattutto la siccità in Russia nelle aree più vocate introduce il rischio della risemina con colture primaverili e questo si combina con un export che continua ai livelli elevati di aprile, con incertezza su disponibilità e strategie di vendita dai prossimi 2-3 mesi. Effetti rialzisti sulle borse americane e sulle quotazioni del fisico reso Fob porti oceanici (verso l’Asia) e del Mar Nero, con ripresa delle aste di acquisto dal sud Mediterraneo a sostenere le quotazioni. Prezzi: l’argentino a 294 $/t, l’australiano Soft White a 271 $/t, il Dns a 314 $/t, il  “milling” russo a 243 $/t.

Mais, nelle piazze rimane la tensione

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Il mercato del mais resta in tensione con quotazioni al rialzo, anche se il livello degli scambi non è pressante. A supportarne il corso il (basso) differenziale con i grani teneri e una domanda puntuale, ma che a fronte di adeguate scorte e delle coperture in essere attende prima di prendere ulteriori posizioni a futuro. L’andamento climatico al nord è sotto attenta valutazione, in attesa del ritorno di temperature nella media stagionale. Con l’offerta dei rimpiazzi è in ascesa di prezzo anche il mais nostrano “con caratteristiche”; il reso destino nord si colloca tra i 235 ed i 240 €/t (+5 €/t), con il mais “generico” a sconto di 4-5 €/t; comunitari ed esteri più tenuti, con livello di prezzo arrivo sui 240-245 €/t (più 5 €/t) a premio sul nazionale “con caratteristiche”.

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Evidenti i riflessi sulle quotazioni dell’andamento “globale” dei prezzi e dello “spread” tra mais e grano tenero, che nella comunità porta maggiore interesse per il mais nelle diete zootecniche. Gli operatori si mantengono sul mercato e gli acquisitori cominciano a coprire il primo trimestre di campagna 2024/25 sia con prodotto 2023 che con il nuovo raccolto. Richiesta anche a livello intra-Ue soprattutto dal nord Europa. Sulla piazza di Parigi Euronext la posizione giugno quota un 213 €/t (meno 2) e il nuovo raccolto a 226 €/t (più 5); il mais con caratteristiche reso franco porto di Bordeaux sale a 218 €/t (più 4).

Mondograno duro

Nonostante situazioni colturali disomogenee a livello globale, le ultime stime vedono un raccolto 2024/25 a 1,22 mld/ton in linea con il 2023; in calo gli stock, ma solo di un 5 mln/t, a fronte di consumi attesi al valore record di 1,23 mdi/ton. Il buon andamento dei raccolti si manifesta in modo omogeneo in tutte le aree e, per la nuova campagna, il livello degli scambi con Usa, Sudamerica e Mar Nero, storiche fonti di approvvigionamento, potrebbe ridursi. Sul fronte delle semine, la siccità ritarda le operazioni in Ucraina, con gli Usa che registrano ritardi (ma sono già al 70%) per la ragione opposta: insistenti piogge. La raccolta in Brasile del primo raccolto è oltre il 70%, con la trebbiatura del secondo appena iniziata. Le quotazioni del Fob Mar Nero tengono e valgono un 200 $/t (più 6); in calo di 5-8 $/t il prezzo Fob dalle Americhe. Prezzi Fob: l’Usa a 199 $/t, l’ucraino 194 $/t, l’argentino 195 $/t, il brasiliano a 203 $/t.

Oleaginose e cereali foraggeri risentono dell'ondata rialzista

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Cereali foraggeri: il panorama commerciale resta legato al tono rialzista del grano, che sostiene per riflesso gli orzi; il sorgo trova supporto anche dal mais. Scambi nella media con atteggiamento attendista della domanda mangimistica. L’orzo pesante quota arrivo sui 210 €/t (più 3), con i teneri che trainano il mercato e valgono arrivo sui 240 €/t (più 5-8) e il sorgo reso oltre i 220 €/t (più 5). Oleaginose: generale aumento della soia che base info global” dal Brasile recupera un 10 €/t sia per l’origine nazionale, che oggi vale un 500 €/t partenza, che per l’estera, che quota un 490 €/t reso destino.

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Cereali foraggeri: sulle piazze si quota il “weather market” euroasiatico combinato con le politiche di prezzo applicate dai detentori locali (attendisti alla luce dell’aumento del grano) e dagli esportatori (sotto pressione dall’offerta aggressiva dal Mar Nero). Si evidenzia quindi una tenuta dei prezzi partenza e un calo dei premi per le consegne ai porti comunitari atlantici. A livello intra-Ue le quotazioni sono maggiori in Francia rispetto a quanto quotato sulle piazze dell’Est Europa. Prezzi sostenuti ma contenuto livello di scambi locali e intra-comunitari. Oleaginose: le notizie poco rassicuranti dal Brasile (inondazioni) portano sostegno al comparto, con rialzi per la colza e il girasole. Domanda locale dinamica con un più 5% per la spremitura europea nel gennaio - aprile 2024. Al momento l’effetto ribassista del calo dell’olio di palma non incide sulla colza, che su Parigi-Euronext quota l’Agosto a 489 €/t (più 10) con il Fob Rouen sui 479 €/t; il girasole “oleico” reso S. Nazaire sui 450 €/t.

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Cereali foraggeri: resta incertezza sull’evoluzione climatica, con un buon livello di scambi e consumi che si mantengono elevati per il periodo. Per gli orzi si guarda alla siccità nella regione del Mar Nero e alla riduzione degli stock (Canada), mentre per il grano resta l’attenzione su Usa (aree centrali a cereali vernini), Mar Nero e Argentina, dove le rese/ha potrebbero essere inferiori alle attese. Una costante l’aggressività commerciale russa, che comunque alza le quotazioni base Fob. Orzo Fob Mar Nero a 197 $/t, l’Australiano a 253 $/t; il grano Srw Fob Golfo a 269 $/t e l’ucraino 215 $/t. Oleaginose: tengono banco sui mercati i riflessi rialzisti degli allagamenti in Brasile (su raccolti e logistica interna), che più che compensano un livello di scambi poco attivo e una rallentata attività di spremitura. La trebbiatura della soia in Brasile è all'85%, un 18% in ritardo sullo storico; in Argentina è al 65%, in lieve ritardo sul 2023 (meno 4%). Prezzi Fob: la soia Usa a 474 $/t, la brasiliana a 464 $/t e l’argentina a 463; la colza canadese Fob a 523 $/t.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Scenario invariato per il grano duro, il tenero si rafforza - Ultima modifica: 2024-05-24T18:07:22+02:00 da Marco Pederzoli

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