Grano duro, listini all’insegna della stabilità

grano duro
Stop anche al crollo dei prezzi del tenero. Sul mais prevalgono gli atteggiamenti attendisti, la soia rialza la testa

Grano tenero, la discesa si è fermata

Italiaterra e vita

Il recente (e previsto) andamento climatico caldo-umido con i relativi riflessi sulla qualità e salubrità delle merci è un fattore a sostegno di un mercato che ritrova, anche per i grani di forza, una settimana di tregua. Resta ampia l’offerta di panificabile d’origine Ue-Ucraina a prezzi aggressivi, ma l’origine nazionale tiene le quotazioni. Determinante l’andamento climatico dei prossimi giorni-settimane per delineare lo scenario 2023/24. I grani di forza “tipo Bologna” reso Nord restano sui 290-300 €/t, con i panificabili a sconto di un 15 €/t e i “misti” any origin” tra i 245 ed i 265 €/t (base specifiche); Comunitari panificabili in calo di 3-5 €/t, con i grani di forza Ue stabili e gli “spring” in calo di 5-8 €/t.

EuropaTerra e Vita

La decisione di prolungare la clausola di salvaguardia sull’import dall’Ucraina ha consolidato i prezzi negli stati confinanti, spostando il problema in quelli comunitari più distanti (anche se il costo di trasporto in parte riduce il trend ribassista); per contro si è esteso il “duty free” all’origine Kiev fino al giugno 2024. Attività di scambi limitata a coprire il fabbisogno fino alla nuova campagna, con molini e utilizzatori che attendono (produzione e qualità del nuovo raccolto) prima di allungare le coperture. L’euro aiuta in parte l’export comunitario. Torna la domanda dai porti del Nord. Su Parigi Euronext il Settembre sui 225-230 €/t con elevata volatilità e premi per le posizioni Dicembre 23 e Marzo 24; lo spot Rouen per qualità panificabile sui 230 €/t (più 5 €/t).

Mondoterra e vita

A fare il mercato sono le preoccupazioni sulla produzione in Cina (rischio di parziale degrado del raccolto a “feed”), lo stato delle colture vernine in Usa (solo il 36% è in stato buono-ottimo) e il ritorno della domanda (aste di acquisto) in Egitto e Arabia Saudita. Se si includono segnali di minori semine a grano in Australia e l’ancora irrisolta situazione del transito in Europa del grano ucraino, il quadro si completa con evidenza di maggiori fattori di rischio rispetto alle settimane scorse. I prezzi sono tornati volatili con tendenza al rialzo sulle piazze americane, con riflessi in tutte le altre borse internazionali. L’Argentino a 378 $/t, l’Australiano Soft White a 277 $/t, il DNS a 340 $/t, il “milling” Russo a 227 $/t.

Grano duro, le quotazioni si consolidano

Italiaterra e vita

Scenari differenti tra nord, centro e sud, con crescente preoccupazione al nord per le aree "allettate" e colpite da alternanza di pioggia e alte temperature; si consolida il rischio fusariosi e, di conseguenza, tossine (Don) nel grano. Meglio al centro-sud, anche se la qualità andrà valutata solo a prodotto nei magazzini. Il raccolto 2023 è indicato dalle fonti sui 4,3-4,5 mio/t, in lieve calo sulle stime di maggio, con il deficit di campagna che (nonostante consumi deboli) resta oltre il 1,5 mio/ton anche per le limitate scorte di riporto. Domanda che si pone in attesa di notizie e offerta meno convinta a garantire specifiche “tipo Fino proteico”; comunque quotazioni che al momento si consolidano sui valori della scorsa settimana, con il “Fino” centro che si conferma a 345-350 €/t, reso nord e sud Italia.

Europaterra e vita

Situazione agro-climatica che si consolida con il progredire della raccolta in Spagna e qualche dubbio su possibili danni alle colture del sud-est della Francia a causa delle recenti piogge. Archiviato il vecchio raccolto, sul nuovo vige la massima cautela su volumi e qualità, anche se al momento la situazione generale resta rassicurante; si prospetta una annata con rese/ha nella media e qualità a macchia di leopardo, da valutare lotto per lotto. Si guarda all’Italia e all’atteggiamento dei canadesi per capire su che livello di prezzo partirà la nuova campagna dei 7,3 mio/t della produzione comunitaria 2023. Quotazioni Fob Mediterraneo Francia attorno ai 360 €/t.

Mondoterra e vita

Positivi progressi nelle semine in Usa e Canada con stato delle colture in buono-ottimo in più dell'80% delle aree e solo il 2% in condizioni critiche. L’attività di scambio rallenta con detentori e operatori poco propensi a calare le quotazioni dopo avere esportato molto nei mesi passati; si cerca di valorizzare il volume di alta qualità ancora da collocare sul mercato (un 0,3-0,4 mio/t), con crescente attenzione a quanto accade in Italia e Sud Mediterraneo. Con un raccolto 2023 di Canada, Usa e Messico a ridosso dei 10 mio/t, lo scenario commerciale si presenta su livelli storicamente medi.

Mais, settimana piatta

Italiaterra e vita

Il mais nazionale continua a cedere terreno su Milano, dove perde un 5 €/t in progressivo allineamento con Ager Bologna, i cui prezzi si confermano ai livelli della scorsa settimana. La disponibilità di prodotto “con caratteristiche” si mantiene grazie all’offerta europea/ucraina che, alla luce delle ultime decisioni di Bruxelles, resterà calmierata via terra fino a metà settembre, ma intonsa via treno e nave (“corridoio” e Russia permettendo). Le piogge al Nord sono di beneficio per il nuovo raccolto e la domanda resta attendista sia per l’ampia offerta any-origin sia per lo spread mais-grano a soli 10 €/t. Il mais Italia “con caratteristiche” reso Nord dai 255 €/t di Ager ai 260 €/t della Granaria, con il generico a sconto di un 10-12 €/t; comunitari ed esteri su valori del generico Italia.

EuropaTerra e Vita

I rialzi registrati sulle piazze internazionali si riflettono anche in Europa sia sui prezzi del fisico “pronto” sia per le posizioni a termine legate all'Euronext di Parigi. Domanda e offerta si confrontano, ma senza particolari volontà di prendere significative posizioni a futuro: la domanda è rassicurata dal rinnovo degli accordi Bruxelles-Kiev e l’offerta è orientata ad attendere prima di accettare bassi prezzi sul primo semestre di campagna 2023/24, che vede confermata la stima di produzione sui 62 mio/t. Quotazioni in calo Parigi Euronext con il Giugno-Agosto (vecchio raccolto) a ridosso dei 230 €/t (più 11 €/t) in linea con il Novembre a 225-226 €/t; il reso spot porto francese di Bordeaux a 247 €/t.

Mondoterra e vita

Sul Cbot americano si sconta l’incertezza climatica (siccità) nelle aree del Midwest, dove solo il 64% dei campi è in ottime condizioni vegetative. A ridurre le sirene rialziste, che comunque restano, il ritardo nell’export Usa (ad oggi un -35% sul 2022/23) e la crescente concorrenza dell’origine Sudamericana, principalmente dal Brasile, dove le recenti piogge rendono sempre più probabile una produzione 2023 record. Dall’Ucraina la conferma di semine superiori alle attese a quasi 4 mio/ha. Prezzi in lieve ripresa in Usa, stabili in Brasile e calanti in Argentina e Ucraina, in attesa di capire come sarà la richiesta asiatica dei prossimi mesi. Prezzi Fob: l’Usa a 273 $/t, l’Ucraino 215, l’Argentino 241 $/t e il Brasiliano a 245 $/t.

Preoccupa l'orzo, stabili sorgo e grani teneri

Italiaterra e vita

Cereali foraggeri: sale l’attesa (preoccupata) dei primi tagli di orzo, che a causa delle ultime piogge si è allettato. Stabili sorgo e grani teneri, che per superfici e clima potrebbero essere più offerti sul 2023/24. Scambi ridotti in attesa di conferme sul nuovo raccolto. Prezzi stabili con l’orzo nominale sui 258 €/t reso Nord Ager Bologna, con il sorgo a 280 €/t e i teneri sui 250 €/t. Oleaginose: dopo settimane di debolezza, la soia beneficia dell’effetto rialzista del “weather market” (negativo) in Usa, aspettando l’arrivo delle offerte (spot e termine) 2023 dalle origini sudamericane. Con un cambio euro/dollaro a 1,07, la soia nazionale sale di 5-8 €/t, con valore arrivo sui 455-460 €/t a fronte dell’estera che vale un 450-490 €/t (specifiche base).

 Europaterra e vita

Cereali foraggeri: segnali di risveglio per gli orzi, che beneficiano della tendenza rialzista dei grani. Discreta attività di scambio locale e ritorno della richiesta dai porti, oltreché dalla Spagna. Le motivazioni sono i prezzi più tenuti ,anche se a fine campagna gli stoccatori vogliono fare spazio e la concorrenza dal Mar Nero non rallenta. Oleaginose: la colza beneficia del rincaro della soia in Nordamerica e della “canola” in Canada. L’origine comunitaria torna solidamente oltre i 425-430 €/t sulla piazza di Parigi, mentre il Fob Rouen a sale a 428 €/t (più 20), con il girasole “oleico” reso S. Nazaire a 420 €/t (più 10 €/t).

Mondoterra e vita

Cereali foraggeri: la disponibilità sul pronto di grani e orzi è garantita della costante offerta dal Mar Nero, mentre sul medio termine il rischio “El Nino” e la domanda asiatica moderano l’effetto depressivo di maggiori superfici a cereali in Australia e degli ottimi progressi di semina in Canada. Orzo Fob Mar Nero a 209 $/t, l’Australiano a 234 $/t; il grano SRW Fob Golfo a 251 $/t e l’Ucraino a 211 $/t. Oleaginose: sul Cbot la soia guadagna un 4% a causa del rischio climatico nelle aree del Midwest Usa. Scambi ridotti dalla minore domanda asiatica, con forte pressione dei venditori brasiliani a soddisfare le richieste in volume e prezzo della Cina. Sul fronte della colza, l’Australia denuncia un raccolto sotto i 5 mio/t, il peggiore degli ultimi quattro anni. Quotazioni in generale rialzo. Prezzi Fob: la soia Usa a 509 $/t, la Brasiliana a 464 $/t e l’Argentina a 516; la colza Canadese Fob a 553 $/t.

Grano duro, listini all’insegna della stabilità - Ultima modifica: 2023-06-09T18:25:01+02:00 da Marco Pederzoli

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