ASSEMBLEA ITALMOPA

L’industria molitoria tiene il passo

Bene gli sfarinati di grano duro (export) e quelli di tenero (sostituti del pane)

«Nel 2013, l'industria molitoria italiana ha mostrato un trend produttivo sostanzialmente stabile. Tengono e si rafforzano soprattutto le esportazioni di derivati dalla trasformazione di farine e semole, mentre farine e semole destinate a prodotti di largo consumo per il mercato interno hanno confermato il trend negativo visto nel 2012» così Ivano Vacondio, presidente di Italmopa (Associazione industriali mugnai d'Italia) in occasione dell'assemblea generale annuale.

L'industria molitoria italiana, seppur con difficoltà, tiene quindi il passo nel 2013 confermando la sua vitalità. Italmopa rappresenta la trasformazione primaria del frumento tenero (produzione di farine per panificazione artigianale e industriale, industria dolciaria, biscotteria e lievitati, e per pizza) e del duro (produzione di semole prevalentemente per l'industria pastaria)

La produzione di sfarinati si attesta nel 2013 su 7.712.000 t (4.007.500 t di farina di frumento tenero e 3.704.500 t di semola di frumento duro), in leggero incremento rispetto al 2012 (7.588.000 t) e in controtendenza rispetto all'intero settore alimentare che, nel 2013, ha registrato una riduzione dello 0,7% dei volumi.

La domanda di sfarinati frumento duro è stata, anche nel 2012, largamente influenzata dall'andamento positivo delle esportazioni di pasta, che ha consentito di ovviare alla flessione del consumo interno. Per quanto riguarda le farine di frumento tenero, a fronte di una nuova riduzione del consumo di pane, si registra un incremento del 5,4% dell'utilizzazione di farine per i prodotti considerati “sostituti” (pan carré, cracker, pani croccanti). Trend riconducibile al minor spreco di tali prodotti, alla maggiore praticità nell'acquisto e nell'uso dei prodotti stessi, e al più lungo periodo di conservazione.

Sul futuro pesano nuove criticità: aumento dei costi quali energia e trasporti e sempre difficoltoso accesso al credito. Fattori che, uniti alla crisi dei consumi alimentari, rischiano di ridurre i già ristretti margini di redditività delle aziende molitorie.

Il fatturato complessivo del settore molitorio si è attestato sui 3,601 miliardi di €: -0,5 % sul 2012 per il calo delle quotazioni di sfarinati e sottoprodotti della macinazione. 

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L’industria molitoria tiene il passo - Ultima modifica: 2014-06-19T00:00:00+02:00 da Redazione Terra e Vita
L’industria molitoria tiene il passo - Ultima modifica: 2014-06-19T12:06:45+02:00 da Redazione Terra e Vita

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