PROVE VARIETALI

Rese “bagnate” per gli ibridi di mais

Dopo i valori risicati del 2012, le medie produttive sono scese ulteriormente a 120,3 q/ha. Colpa delle piogge copiose e prolungate

Due annate consecutive da dimenticare per il mais italiano.

Anche i risultati 2013 presentati dal Cra - Unità di ricerca per la maiscoltura di Bergamo riflettono quello che si è verificato nelle campagne italiane e segnano una resa media degli ibridi testati pari a 120,3 q/ha (-2,6% rispetto al 2012), il valore più basso dal 2003 a oggi. In realtà, a guardare nel dettaglio i dati, gli ibridi Classe Fao 500 hanno prodotto meglio rispetto allo scorso anno, mentre a farne le spese sono stati soprattutto le Classi 600 e, in minor misura, 700.

Come la scorsa stagione, a determinare questi risultati negativi è stato il clima avverso. «Dopo un 2012 caratterizzato da un clima eccessivamente caldo e asciutto – ha spiegato Gianfranco Mazzinelli del Cra di Bergamo durante la tradizionale “Giornata del mais” – che ha determinato rese basse e un carico di aflatossine elevato, la stagione 2013 si è caratterizzata per le precipitazioni abbondanti e persistenti nel periodo marzo-giugno e ottobre-novembre. Le conseguenze sono state semine estremamente ritardate (in alcuni casi fino a giugno) e raccolte altrettanto tardive (addirittura dicembre in certe zone). Nel periodo della preparazione del letto di semina, infatti, in molte aree non è stato possibile entrare in campo, così come al momento di raccogliere non si riusciva a entrare con le mietitrebbie».

L’andamento termico, invece, è risultato nella media, con un accumulo di gradi calore pari a 2.100 (nella media degli ultimi anni). Le piogge abbondanti hanno ovviamente avuto un’incidenza particolare sull’umidità della granella alla raccolta: nella media si è saliti dal 21,3% del 2012 al 26,4%, ma l’incremento percentuale maggiore lo ha registrato la Classe Fao 500 (da 19,6% a 24,7%).

Per quanto riguarda le prove agronomiche sugli ibridi di Classe Fao 500, 600 e 700, la sperimentazione 2013 ha riguardato 49 ibridi in 18 località diverse, di cui 24 Classe 500, 16 Classe 600 e 9 Classe 700. In tabella sono riportati i primi dieci ibridi per ognuna delle tre classi: Pioneer ha prevalso nelle classi 500 e 700 (rispettivamente con P1013 e P2088), mentre Dekalb si è aggiudicata i primi due gradini del podio nella classe 600, rispettivamente con gli ibridi DKC6724 e DKC6728. Al secondo posto si sono piazzati Kariokas di Sivam per la Classe 500 e SY Mirel di Syngenta per la 700.

Effetti agronomici

Come ogni anno sono stati valutati gli effetti dei quattro tradizionali fattori agronomici, ovverosia investimento, irrigazione, trattamento contro la piralide e concimazione azotata. Nel primo caso l’investimento a 7,5 piante a metro quadro ha consentito una resa maggiore del 7% rispetto alle 6,5 piante/mq. Il trattamento contro la piralide ha consentito di produrre il 6% in più rispetto al non trattato, mentre la concimazione con 300 unità di azoto ha aumentato le rese del 19% rispetto alle 170 unità/ha. Infine, l’intervento irriguo ha permesso produzioni medie superiori del 12% rispetto alle tesi non irrigate. In questa occasione sono stati presentati anche i risultati di questi fattori su più anni di studio (dodici o tredici a seconda dei casi): il maggiore investimento ha comportato un aumento delle rese di 4,4 q/ha, la concimazione azotata a 300 unità/ha ha garantito 13 q/ha in più, il trattamento contro la piralide 7,5 q/ha in più e l’irrigazione 22 q/ha in più (in pratica si è dimostrata il principale fattore agronomico di sostegno alla produzione).

Per quanto riguarda gli ibridi precoci (Classi Fao 300 e 400), ne sono stati testati 15, di cui 9 della classe 300 e 6 della classe 400, in 9 località diverse. Nella classe 300 le produzioni maggiori sono state realizzate da P9409 di Pioneer (113,6 q/ha) e da Mas 51.G di Maisadour (110,8 q/ha); anche nella classe 400 il primo posto se lo è aggiudicato un ibrido di Pioneer (P0837, con 118,4 q/ha) seguito dal DKC5401 di Dekalb con 113,6 q/ha. Come per le altri classi, anche in questo caso la regione più penalizzata per l’epoca di semina è risultata la Lombardia.

Infine, sono stati valutati anche 23 ibridi per la produzione di trinciato, di cui 16 appartenenti alla Classe 700 e 7 alla Classe 600, in 10 località diverse. A spuntarla in termini produttivi nella classe 700 è stato Mas 78.T di Maisadour con 230,8 q/ha di sostanza secca, mentre nella classe 600 la produzione più alta è stata quella di PR32D99 della Pioneer (226,8 q/ha di sostanza secca).

Tutti i risultati della sperimentazione di cui sopra saranno come di consueto riportati sul Supplemento Mais in campo previsto in uscita su Terra e Vita n. 9/2014.

Allegati

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Rese “bagnate” per gli ibridi di mais - Ultima modifica: 2014-02-13T00:00:00+01:00 da Redazione Terra e Vita
Rese “bagnate” per gli ibridi di mais - Ultima modifica: 2014-02-13T15:50:06+01:00 da Redazione Terra e Vita

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