Valnuvaut, visite in campo per conoscere l’uva del futuro

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    Il Gruppo Operativo del progetto “Valorizzazione di nuove varietà di uve da tavola ottenute in Puglia” ha organizzato visite dimostrative per mostrare i risultati ottenuti nei campi sperimentali di valutazione e permettere agli operatori del settore di confrontare le nuove varietà con quelle da loro già coltivate

    Supportare i produttori pugliesi di uva da tavola con nuove varietà di uve che si distinguano per alta produttività, maggiore tolleranza a stress ambientali, buone caratteristiche sensoriali ed elevato valore nutrizionale e salutistico e aiutarli a innovare il comparto della viticoltura da tavola introducendo protocolli sperimentali sostenibili, con un positivo impatto sull’ambiente e sull’economia. Sono gli obiettivi ai quali sta lavorando il progetto Valnuvaut (Valorizzazione di nuove varietà di uve da tavola ottenute in Puglia), finanziato dal Psr Puglia 2014-2020 Misura 16 Cooperazione - Sottomisura 16.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie” e coordinato dal Crea-VE Centro di ricerca in Viticoltura ed Enologia sede di Turi (Ba) e dal Consorzio Nuvaut costituito da 24 aziende pugliesi produttrici di uva da tavola. Un progetto che è un esempio virtuoso di collaborazione fra pubblico e privato per l’uva da tavola perché mette insieme risorse e competenze della ricerca pubblica e dei produttori privati, nell’interesse di un made in Italy completo, dalla ricerca al prodotto finale, sempre più autentico e competitivo.

    Visite dimostrative per far conoscere Valnuvaut

    Rocco Perniola
    Rocco Perniola (secondo da destra)

    Per divulgare lo stato di avanzamento del progetto Valnuvaut e far conoscere le nuove selezioni varietali oggetto di prove in campo, il Gruppo Operativo del progetto ha organizzato un ciclo di visite dimostrative, rivolte a produttori e tecnici operanti nel comparto dell’uva da tavola. Riscuotendo grande apprezzamento da parte degli operatori in visita ai vigneti sperimentali.

    «Il Crea Viticoltura ed Enologia sta studiando da anni nuove varietà, apirene e con semi, caratterizzate da spiccata croccantezza, ottima resa e resistenza alle malattie – ha dichiarato Rocco Perniola, ricercatore del Crea-VE e responsabile tecnico-scientifico del progetto –. Nel corso delle attività di breeding, con l’ex direttore Donato Antonacci, abbiamo ottenuto più di 10.000 nuovi incroci, dai quali sono stati selezionati 91 più interessanti. Dal campo sperimentale ospitante le 91 selezioni, in collaborazione con le imprese viticole, sono state scelte 36 di esse (35 di uve con diversi gradi di apirenia e uno di uva con semi), che sono al centro dell’accordo fra Crea e Consorzio Nuvaut. La ricerca e la sperimentazione sulle 36 varietà proposte dal Crea, il cui monitoraggio è già al secondo anno, mira a trovare un punto di equilibrio fra ciò che il mercato chiede, cioè gusto, croccantezza, aroma dei frutti, e ciò di cui hanno bisogno i viticoltori, sempre più preoccupati dall’aumento dei costi, dall’incertezza determinata dai cambiamenti climatici e dalla concorrenza del mercato estero».

    Valutare con viticoltori e tecnici agricoli le nuove varietà

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    Le visite dimostrative organizzate dal GO Valnuvaut servono a valutare con viticoltori e tecnici agricoli le nuove varietà di uve da tavola presentate

    Le visite in campo costituiscono uno degli obiettivi più importanti del Gruppo Operativo Valnuvaut, «poiché servono a valutare con viticoltori e tecnici agricoli le nuove varietà di uve da tavola presentate, che potranno essere introdotte in coltivazione nei prossimi anni. Stiamo valutando le selezioni in situazioni differenti per poterle darle ai produttori quando avremo già definito il valore agronomico e commerciale di ciascuna di esse, in modo da evitare che il viticoltore investa su qualcuna di esse nella propria azienda senza poi averne un ritorno economico. Questo è un aspetto molto importante, per cui ringraziamo le aziende che stanno investendo nell’attività di valutazione delle nuove selezioni varietali. Ci sono varietà che in alcune condizioni non hanno prodotto nulla! Perciò, se un produttore avesse realizzato un impianto con esse, si sarebbe trovato in una situazione economica critica. La conoscenza dei risultati in campo e le valutazioni di produttori e tecnici sono utili per ridefinire al meglio le nostre operazioni in campo».

    Maula, uva nera apirena, la più precoce di Valnuvaut

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    Visita a un campo sperimentale della varietà "Maula"
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    "Maula" è una varietà nera, apirena e precoce

    Nel corso della visita ai campi sperimentali dell’Azienda Santarosa in agro di Grottaglie (Ta) e del Crea-VE in agro di Rutigliano (Ba) è stata osservata la varietà “Maula”, la più precoce fra le 36 varietà oggetto della sperimentazione Crea-Nuvaut. «“Maula” – ha illustrato Perniola – è un’uva da tavola apirena con acini di colore nero e grappoli dalla bella conformazione, che prende il nome da un’antica denominazione con cui veniva indicata la città di Mola di Bari, il cui circondario è particolarmente vocato per la produzione di uve precoci. Nel 2022 il germogliamento è avvenuto a fine marzo, l’uva è stata raccolta intorno alla metà di luglio. Il ciclo produttivo si è concluso in poco più di tre mesi. Questa caratteristica conferisce alla nuova varietà una spiccata connotazione sostenibile, poiché, come tutte le varietà precoci, necessita di meno interventi irrigui e trattamenti fitosanitari e permette di utilizzare per più anni gli apprestamenti protettivi necessari per la coltivazione».

    Stadio fenologico e stato vegetativo

    Giacomo Suglia
    Giacomo Suglia

    Due successive visite dimostrative si sono tenute nei campi sperimentali della Ermes snc in agro di Noicattaro (Ba) e dell’Azienda “Patera Anna Vittoria” di Mola di Bari. Oggetto delle visite la visione dello stadio fenologico delle uve in collezione e lo stato vegetativo di alcune varietà su diversi portinnesti. «In viticoltura – ha spiegato Giacomo Suglia, amministratore della Ermes snc di Noicattaro (Ba), azienda capofila del progetto – conoscere le fasi fenologiche è molto importante. Ci sono diversi momenti del ciclo annuale della vite in cui bisogna intervenire con pratiche colturali ben precise. Sapere come e quando agire è fondamentale per arrivare a produrre uve di elevata qualità. Il ruolo del portinnesto è decisivo per consentire l’adattamento della vite alle più svariate condizioni pedoclimatiche regolandone il comportamento vegetativo e produttivo».

    Confrontare le nuove varietà con quelle già coltivate

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    Le visite in campo servono anche per confrontare le nuove varietà con quelle già coltivate

    Valutare le nuove varietà di uva da tavola presentate in progetto, che potranno essere introdotte in coltivazione nei prossimi anni, è uno degli obiettivi più importanti del Gruppo Operativo Valnuvaut, ha concluso Perniola. «Per il GO è fondamentale poter verificare le potenzialità a livello quali-quantitativo delle nuove selezioni, in un contesto di coltivazione ordinaria, con la possibilità di confronto con varietà di riferimento presenti nelle aziende che ospitano i campi sperimentali. Queste occasioni di incontro, oltre a mostrare i risultati ottenuti nei campi sperimentali di valutazione, danno la possibilità agli operatori del settore di confrontare le nuove varietà con le varietà da loro già coltivate e quindi di programmare meglio gli investimenti futuri».

    Valnuvaut, visite in campo per conoscere l’uva del futuro - Ultima modifica: 2022-07-28T12:54:13+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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