Il nostro Paese “vanta” il record europeo di utilizzo di macchine per la distribuzione di prodotti fitosanitari (640mila secondo rilevazioni Istat un po’ datate). L’età media di quelle in circolazione supera però abbondantemente i 10 anni e si tratta spesso di macchine non correttamente funzionanti o mal regolate. L’obbligo del controllo funzionale, entro il 26 novembre 2016, stabilito dal Pan (piano nazionale sugli usi sostenibili degli agrofarmaci) offre l’occasione per porre rimedio a questa situazione. L’Italia è infatti un Paese ad alta densità di costruttori di atomizzatori e irroratrici. La giornata del 25 giugno di Tebano (Ra) offre la possibilità di toccare con mano le innovazioni messe a punto da queste aziende: tecnologie che consentono di ottimizzare la regolazione e la gestione delle distribuzioni, coniugando efficienza e sostenibilità ambientale. Le irroratrici a recupero di prodotto, in particolare, offrono grandi vantaggi sia ambientali sia di riduzione dei costi, in particolar modo nel vigneto. Da oltre una decina di anni la dinamicità delle idee introdotte dalle imprese meccaniche del Belpaese in questo nuovo filone di attrezzature per la difesa ha portato a sviluppare soluzioni efficienti ed affidabili. La principale prerogativa di queste macchine è quella di contenere la dispersione di prodotto fuori bersaglio causata dall’effetto deriva. Un fenomeno che è più accentuato nelle prime fasi vegetative del vigneto quando non solo si utilizzano prodotti più costosi ma quando l’efficienza della distribuzione diventa determinante ai fini del successo della difesa dell’intera stagione.
Penetrazione e velocità
La schermatura creata per il recupero di prodotto, trattandosi di un tunnel scavallante il filare, permette anche la massima omogeneità di distribuzione del prodotto ed una perfetta penetrazione della parete in condizioni che, fra l’altro, sono molto più protette dall’influenza del vento. Un aspetto quest’ultimo che assicura velocità di lavoro decisamente sostenute, variabili fra i 7 ed i 9 chilometri orari, ma soprattutto pressoché costanti in funzione delle varie fasi vegetative in cui si andrà ad operare. L’entità del recupero di prodotto spazia dall’80%, verificabile nei primi trattamenti, per abbassarsi ad un 20-30% a fine stagione, in funzione della caratteristica della parete vegetativa e della vigoria del vigneto. Dati che spesso sono verificabili grazie alla strumentazione di bordo di cui la macchina può essere dotata, in grado di rilevare il rapporto fra quantitativo irrorato e volumi di ritorno in botte. L’aspetto dell’entità di prodotto recuperato e del miglioramento dell’efficienza della distribuzione sono aspetti da considerare in forma distinta. Il primo, tangibile, è quello che permette, a parità di soluzione di partenza, di irrorare adeguatamente una superficie maggiore contenendo la dispersione.
Meno costi
Il secondo, più teorico e complesso da verificare, anche se effettivamente atteso, può condurre alla possibile riduzione dei dosaggi di impiego dei prodotti derivante dalla una migliore precisione nel collocamento della soluzione sulla parte fogliare e con questo anche alla riduzione dei residui. Le irroratrici a recupero di prodotto possono apparentemente sembrare macchine più complesse e pesanti rispetto alle irroratrici tradizionali. Di fatto invece si tratta di attrezzature molto semplici che ad una riduzione dei tempi di rifornimento dovuti appunto al recupero di prodotto che permette percorrenze complessive maggiori contrappongono la sola necessità della pulizia delle schermature e della griglie dei tunnel soprattutto in particolari fasi fenologiche come la fioritura. Dal punto di vista dei costi gli aspetti da considerare sono molteplici e non devono essere semplicemente fossilizzati sull’entità del risparmio sui costo degli agrofarmaci che in tanti casi, in funzione della superficie aziendale, può essere già di per sè sufficiente a giustificare l’investimento. Per le loro caratteristiche costruttive, non necessitando di volumi di aria elevati permettono, ad esempio, nella maggioranza dei casi, di utilizzare potenze inferiori rispetto a quelle necessarie per altri tipi di irroratrici con conseguente riduzione dei consumi di carburante.
I costruttori presenti (cliccare per accedere alle tecnologie in rassegna)
AGRICOLMECCANICA/Friuli Via Stradone Zuino Nord 4050 33050 - Torviscosa (Ud) 0431/92496 - 0431/929296 www.agricolmeccanica.it info@agricolmeccanica.it |
BERTONI Green Technology Via Boccaccio, 109 48014 - Castel Bolognese (Ra) 0546/50657 - 0546/654999 www.bertonisrl.com info@bertonisrl.com |
CIMA Loc. Molino Quaroni 27040 – Montù Beccaria (Pv) 0385/246636 – 0385/246637 www.cima.it |
EUROPIAVE Via Stabiuzzo 26 31010 - Cimadolmo (Tv) 0422/743906 - 0422/803784 www.europiave.it info@europiave.it |
IDEAL ITALIA Via Paiette, 9/B 35040 – Castelbaldo (Pd) 0425/546482 – 0425/546490 www.idealitalia.it info@idealitalia.it |
MARTIGNANI Via E. Fermi, 63 - Z.I. LUGO 1 48020 - Sant'Agata sul Santerno (Ra) 0545/23077 - 0545/30664 www.martignani.com martignani@martignani.com |
Nobili Spa via Circonvallazione Sud, 46 - 40062 Molinella (BO) tel. 051.88.14.44info@nobili.com www.nobili.com |
Vulcano Atomizzatori s.r.l. Via ai Pioppi, 248018 Faenza (Ra) Tel. +39 0546 682161 www.vulcanoatomizzatori.it |