Dopo un lungo periodo di controversie e studi preliminari è stato raggiunto oggi a Bruxelles un compromesso che spiana la strada all’approvazione del nuovo regolamento Ue dei fertilizzanti.
Il "trilogo" (Consiglio dell’Unione europea, il Parlamento europeo e la Commissione europea) ha trovato un accordo per armonizzare a livello europeo non più solo i fertilizzanti minerali ma anche tutte le altre categorie (organici, organo-minerali, ammendanti e speciality).
In relazione all’esito del trilogo di oggi in merito al nuovo regolamento sui fertilizzanti, Assofertilizzanti, ha espresso la propria soddisfazione per il positivo risultato. Regole chiare e uniche per l’intero comparto saranno presto codificate in un nuovo regolamento valido a livello europeo che, sulla scia di quello attuale, avrà un particolare occhio di riguardo per le grandi tematiche ambientali.
«In questi anni Assofertilizzanti ha sempre invitato le Istituzioni europee ad adottare nelle proprie scelte un approccio basato sulle evidenze scientifiche. Quanto approvato oggi va decisamente verso questa direzione e pone le basi per un’agricoltura moderna e sempre più sostenibile. Ringraziamo per questo importante traguardo le Istituzioni Comunitarie, in particolare l’onorevole Elisabetta Gardini - relatrice della Commissione Ambiente del Parlamento europeo per questo provvedimento - che ha svolto il suo ruolo con assoluta autorevolezza, adottando il consueto approccio basato sulla scienza e senza cavalcare facili populismi. Dimostrando attenzione nei confronti, non solo delle imprese del settore, soprattutto Pmi che operano in Italia, ma anche dell’intero comparto agroalimentare nazionale» ha dichiarato Giovanni Toffoli, presidente di Assofertilizzanti.
Il trilogo ha dato dunque il suo ok al testo di legge presentato, approvando per il cadmio un limite unico (60 mg/kg P2O5) come richiesto dall’Italia e da altri Paesi in linea con la nostra richiesta. Solo 7 anni dopo l’approvazione della legge potrà essere attuata, se necessaria, una revisione. Deroghe al ribasso saranno probabilmente adottate da Austria, Finlandia e Svezia, ma questo non dovrebbe creare problemi.
Per quando riguarda il cromo non sarà più necessario indicarlo in etichetta (ma solo in alcuni documenti). Rame e zinco non vengono considerati contaminanti se aggiunti volontariamente al concime come microelementi. Per quanto riguarda l’arsenico, esiste un limite solo per la forma inorganica.
Le due posizioni sul cadmio
Le posizioni contrapposte erano quelle della Commissione e del Parlamento insieme e quella del Consiglio, che il Copa Cogeca ritiene più coerente per gli interessi degli agricoltori.
Secondo la proposta formulata dalla Commissione europea e dal Parlamento europeo, era previsto l’abbassamento dei limiti di cadmio al di sotto di 60 mg/kg, ipotesi non è appoggiata né dalla scienza, né da studi di impatto. Vi erano elementi che suggerivano, in caso di fissazione di un tale limite, un possibile aumento dei prezzi dei concimi dal momento che le fonti di fosfato minerale a basso tenore di cadmio sono piuttosto limitate in tutto il mondo. La tecnologia per rimuovere il cadmio in eccesso non è attualmente disponibile su scala commerciale, lasciando agli agricoltori alternative molto limitate.
L'approccio del Consiglio europeo, che si contrapponeva al precedente, non riduceva i limiti di cadmio nei concimi minerali al di sotto dei 60 mg e aggiungeva un periodo sospensivo di 16 anni, lasciando tempo a sufficienza all'industria dei fertilizzanti di adattarsi e proporre alternative competitive. Tale posizione era condivisa e sostenuta dal Copa Cogeca unitamente a quella riguardante l'etichettatura volontaria per il contenuto di cadmio che era una proposta utile per tenere gli agricoltori informati e per permettere loro di adattarsi alle specifiche necessità.
Il Segretario generale del Copa e della Cogeca, Pekka Pesonen aveva dichiarato: «I fertilizzanti rappresentano una quota significativa dei costi variabili annui degli agricoltori. I negoziatori del trilogo devono assicurarsi che in futuro gli agricoltori dispongano di scelta e di informazioni appropriate nella scelta del concime che useranno. 60 mg rappresentano un buon compromesso per conservare un mercato competitivo, mantenendo nel contempo un utilizzo sostenibile dei fertilizzanti».
Prossimi step
Un comitato tecnico rimetterà subito a posto il testo della legge sulla base delle indicazioni emerse nel corso del trilogo e questo verrà sottoposto al comitato di controllo. Successivamente., indicativamente nel gennaio 2019 passerà alle commissioni Imco ed Envi a cui seguirà il voto in plenaria. Se non sorgeranno problemi, ma ormai la strada sembra spianata, la nuova normativa europea potrebbe essere approvata nel marzo 2019.