Il decreto Semplificazioni diventa legge e mette in campo numerosi interventi a favore dell’agricoltura.
Con la votazione finale di oggi il provvedimento passa infatti anche alla Camera con 291 sì e 207 no, e un solo astenuto. In precedenza aveva già incassato la fiducia al Senato con 157 voti a favore, 82 contrari e un solo astenuto. Si tratta di un’approvazione al fotofinish perché, per soddisfare le tempistiche costituzionali, la pubblicazione deve arrivare entro il 14 settembre.
Snellimento burocratico per favorire
il rilancio dell’economia
La nuova normativa, anticipata dal (Decreto legge 16 luglio 2020, n. 76), ha l’obiettivo di contribuire al rilancio economico post covid19 del Paese snellendo e accelerando le procedure burocratiche. Nasce infatti come strumento utile all'acquisizione dei finanziamenti europei del Next generation Eu fund (ex-Recovery plan) nell’ambito sostenibilità e digitale.
Il Semplificazioni cancella il maggiore gap per la nostra competitività
Ma anche grazie a numerosi e cospicui emendamenti la portata del provvedimento è
diventata più globale interessando anche numerosi nodi chiave per il comparto primario. «Si tratta – commenta il presidente della Copagri Franco Verrascina – di un intervento atteso, che può aiutare le aziende agricole del nostro Paese a superare quello che rappresenta il maggiore gap con i principali competitor comunitari, rappresentato dallo scotto dei molti lacci e lacciuoli della burocrazia che minano fortemente la nostra competitività».
Ecco alcuni dei temi agricoli toccati
dalla Legge Semplificazioni:
- accelerazione nella digitalizzazione per favorire l'erogazione delle risorse pubbliche in agricoltura
(leggi qui per i dettagli sul Sian); - interventi nel settore del vino con meno comunicazioni e più autocontrollo in cantina (clicca per conoscere i dettagli);
- interventi nel settore dell’agriturismo in particolare nell’identificazione degli esercizi e nell’etichettatura dei prodotti;
- l'ampliamento dei controlli per le imprese alimentari (e dei mangimi) con l'inserimento nel Registro unico dei controlli;
- sostegni all’economia verde e alle energie rinnovabili
(clicca per conoscere dettagli); - interventi nel settore delle bonifiche e dell’irrigazione;
- interventi sul biologico e sulle contaminazioni accidentali (clicca per conoscere i dettagli);
- sostegni ai giovani imprenditori agricoli.
Prandini: «Sostegni decisivi per i 56mila giovani
che tornano nei campi»
Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, per gli imprenditori under 40 sarà possibile
beneficiare di agevolazioni a fondo perduto fino al 35% e di un finanziamento a tasso agevolato fino al 60%.
«Il sostegno finanziario – mette in evidenza Ettore Prandini, presidente di Coldiretti - agli investimenti dei giovani imprenditori è decisivo per un paese come l'Italia dove è in atto uno storico ritorno alla campagna con oltre 56 mila under 35 alla guida di imprese agricole, un primato a livello comunitario in aumento del 12% negli ultimi cinque anni».
Il provvedimento, spiega la Coldiretti, prevede in tutto il territorio mutui agevolati e un contributo a fondo perduto a favore delle imprese agricole a prevalente o totale partecipazione giovanile.
Barbati: il sogno imprenditoriale dei millennial
La disponibilità di risorse finanziarie adeguate, segnala la Coldiretti, è il principale ostacolo
allo sviluppo delle nuove imprese agricole condotte da giovani che vantano una particolare capacità di innovazione e crescita. «In un momento difficile come questo - spiega la leader dei giovani della Coldiretti, Veronica Barbati - è importante sostenere il sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne».
Coldiretti: «Nel semplificazioni lo stop
al segreto di stato sul falso made in Italy»
Un altro intervento caldeggiato da Coldiretti è il venire meno del “segreto di Stato” sui cibi stranieri che arrivano in Italia, e sarà finalmente possibile conoscere il nome delle aziende che importano gli alimenti dall'estero dai quali dipende ben l'84% degli allarmi sanitari scattati in Italia nel 2019.
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«Si tratta di una norma - secondo Prandini - che assicura la massima trasparenza sui flussi agroalimentari». Il decreto prevede che il ministero della Salute renda disponibili, ogni sei mesi, attraverso la pubblicazione sul sito internet nella sezione “amministrazione trasparente” tutti i dati relativi a alimenti, mangimi e animali destinati al consumo in arrivo dall'Ue e dai paesi extracomunitari; saranno resi noti anche i dati identificativi degli operatori che abbiano effettuato le operazioni di entrata, uscita e deposito dei suddetti prodotti. «Una misura - conclude il presidente Coldiretti - finalizzata a distinguere il vero made in Italy e a garantire scelte di acquisto consapevoli».