L’azienda Pesaresi Lorenzo, a Rimini, copre una superficie di circa 50 ettari e produce prevalentemente lattughe ma anche sedano, cicoria, bietola da coste e finocchio. «Siamo soci della cooperativa Agribologna – ci spiega Fabrizio Negri, responsabile tecnico dell’azienda – e produciamo prevalentemente per la grande distribuzione e per la quarta gamma. La problematica maggiore che riscontriamo in azienda è la Sclerotinia per la quale stiamo adottando strategie innovative grazie al supporto dei prodotti Biolchim».
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«Una delle problematiche più importanti che stiamo affrontando in agricoltura a livello mondiale è rappresentata dalla stanchezza dei suoli – afferma Michele Sellitto, project leader di Biolchim - che si manifesta in un abbassamento sostanziale della rese e della qualità».
L’agricoltura intensiva e la coltivazione in ristoppio, inevitabili nelle moderne logiche di mercato, hanno determinato un generale impoverimento dei suoli, che in molti casi cominciano a manifestare segni della così detta “stanchezza”. Tra i risvolti più preoccupanti, si osservano una generale riduzione della fertilità ed una diffusione esplosiva di malattie fungine come la Sclerotinia.
Il microbioma del suolo
«Questi problemi – ci spiega Michele Sellitto, project leader di Biolchim - poiché le strategie adottate fino ad oggi hanno trascurato un fattore centrale per l’equilibrio e la sanità dei suoli: la loro componente microbica. Il così detto microbioma del suolo, infatti, ha il compito naturale di colonizzare la rizosfera, instaurando con la pianta una serie di vantaggiosi legami. In cambio di essudati radicali, il microbioma aumenta la biodisponibilità di nutrienti nella rizosfera, favorendo la crescita della pianta, ed allontana le minacce dovute alla presenza di funghi nocivi, coi quali compete per lo spazio e per le risorse nutritive.
L’approccio di Biolchim
Biolchim, nell’ambito di una lunga attività di ricerca condotta attraverso il Progetto Rizosfera, ha studiato a fondo questi meccanismi che hanno portato alla definizione di strategie rivoluzionarie basate sull’azione di prebiotici e probiotici. I prebiotici sono formulati capaci di favorire la vita nel suolo. I probiotici ne introducono di nuova.
I prodotti proposti
Contro la Sclerotinia Biolchim consiglia l’impiego di T34 Biocontrol, fungicida biologico a base di Trichoderma asperellum, e Nov@, biopromotore della crescita delle piante.
Come dimostrato dalle applicazioni in campo, l’impiego di T34 Biocontrol offre risultati del tutto comparabili alle strategie chimiche tradizionali, anche in condizioni storicamente favorevoli alla malattia.
T34 Biocontrol è il probiotico. Registrato per l’impiego sulla coltura, T34 previene e cura il marciume del colletto agendo direttamente contro Sclerotinia per antagonismo e per antibiosi.
NOV@ è il prebiotico. Ha la funzione di sostenere la crescita del Trichoderma nel suolo, stimolare lo sviluppo della radice e favorire l’incremento di peso del cespo.
I vantaggi riscontrati
«T34 Biocontrol è un formulato a basso impatto ambientale, privo di problemi di residualità, che scongiura il rischio di indurre fenomeni di resistenza nei patogeni – ci spiega Sellitto –. Inoltre, non ha vincoli in tema di “tempi di carenza” ed è ammesso in agricoltura biologica. Grazie all’impiego di T34 e NOV@, è possibile contenere efficacemente e in maniera duratura gli attacchi di Sclerotinia, favorendo al contempo il risanamento dei suoli stanchi».