Un pacchetto di normative per un uso sostenibile delle risorse naturali.
Saldi di fine legislatura che comprendono argomenti disparati, dal monitoraggio e gestione del suolo, ai materiali riproduttivi vegetali e forestali, fino alla riduzione degli sprechi alimentari e tessili.
Il cerchio del Green deal
Le misure presentate oggi dalla Commissione guidata da Ursula Von Der Leyen mirano a chiudere il cerchio del Green deal europeo, rafforzando la resilienza dei sistemi agroalimentari europei. E come promesso, tra le misure, spicca il parziale via libera alle nuove tecniche di miglioramento genetico come cisgenesi e genome editing (che in Italia chiamiamo Tea, tecnologie di evoluzione assistita).
La nuova classificazione proposta
Parziale perché la proposta, messa a punto da Stella Kyriakides, Commissaria Ue alla Salute, punta a stabilire due categorie:
- varietà ottenute da Tea paragonabili a quelle convenzionali,
- varietà con modificazioni più complesse.
Categorie che saranno soggette a requisiti diversi per raggiungere il mercato tenendo conto delle loro differenti caratteristiche e profili di rischio. Le prime infatti saranno soggette a una semplice notifica, mentre le seconde continueranno a passare attraverso il processo più ampio e dispendioso della direttiva sugli Ogm.
Trasparenza attraverso l'etichettatura
La proposta mira comunque a garantire la massima trasparenza sul mercato europeo, ad esempio attraverso l'etichettatura delle sementi ottenute da Tea e a offrire un solido monitoraggio degli impatti economici, ambientali e sociali di queste biotecnologie di precisione.
Una risorsa per la resilienza
«Agricoltori e allevatori – si legge nella nota diramata dall’Esecutivo Ue - hanno bisogno di accedere a innovazioni all'avanguardia». «Le nuove tecniche genomiche possono contribuire a rafforzare la resilienza sia per l'agricoltura che per i terreni forestali e proteggere i raccolti dagli effetti del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e del degrado ambientale».
Bruxelles ricorda anche che il settore europeo delle sementi è il più grande esportatore globale (20% del mercato con un valore stimato di 7-10 miliardi di euro e 7.000 aziende, per lo più di piccole e medie dimensioni). «È importante che la legislazione sia al passo con l'evoluzione della scienza. Questa proposta aggiornerà e semplificherà le norme attuali, alcune delle quali hanno più di 50 anni».