I frutti delle varietà di agrumi a maturazione tardiva, e soprattutto di quelle che spesso vengono lasciate sugli alberi oltre la fase di maturazione fisiologica, in caso di decorso stagionale umido, possono essere attaccati dal fungo Phytophthora spp. che provoca un tipico marciume bruno noto come allupatura.
Come gestire la fitoftora
I frutti più colpiti dall'allupatura sono quelli più in basso sulla chioma perché il patogeno è presente nel terreno (Phytophthora citrophthora e P. nicotianae sono anche agenti del marciume del colletto) e i suoi propaguli sono veicolati dagli schizzi d’acqua. Per questo un buon metodo indiretto per controllare la fitoftora è l’inerbimento controllato in autunno-inverno che, oltre a rendere più praticabile il campo anche se è bagnato, risulta un efficace ostacolo all’infezione.
Un inerbimento spontaneo caratteristico di molte aree agrumicole è quello dovuto allo sviluppo in tardo autunno dell’acetosella (Oxalis acetosella), pianta rizomatosa e bulbosa persistente ritenuta infestante ma che in inverno può svolgere un’utile funzione “pacciamante”. I suoi bulbi, inoltre, possono nutrire le arvicole eventualmente presenti nell’agrumeto (che vanno comunque combattute) le quali, in mancanza di meglio, possono erodere la corteccia delle piante. Trattamenti chimici contro l’allupatura possono essere fatti con prodotti rameici o metalaxil-M distribuiti sulla parte bassa della chioma o direttamente sul terreno.
Articolo pubblicato sulla rubrica L'occhio del fitopatologo di Terra e Vita
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Rame per la piticchia
Nei campi in cui è stata riscontrata la presenza di piticchia batterica (Pseudomonas syringae pv. syringae) sulla vegetazione o sui frutti - i cui sintomi consistono in cancretti perigemmali e aree rotondeggianti secche e depresse di diversi millimetri sulla buccia - si potrà ricorrere ad un trattamento con prodotti a base di rame che ha un effetto di contenimento anche sulle fumaggini che possono svilupparsi sui residui di melata prodotta da afidi, cocciniglie e aleurodidi.
Cicalina e fetola
E tra i fitofagi da monitorare in questo periodo è da considerare la cicalina verde (Asymmetrasca=Empoasca decedens) che con temperature non particolarmente rigide potrà continuare la sua attività trofica a carico dei frutti su cui provoca la fetola, cioè la comparsa di caratteristiche macchie necrotiche sulla buccia che, pur non danneggiando la parte edule, possono causare notevoli deprezzamento del prodotto. Con l’avanzare dell’inverno le erbe spontanee di cui l’empoasca si nutre sono sempre più rade e la cicalina si sposta in massa negli agrumeti, attaccando i frutti proprio in prossimità della raccolta. Gli attacchi sono più intensi in vicinanza di fossi ricchi di vegetazione spontanea come le canne e dei frangivento di cipressi, su cui le cicaline trovano riparo e nutrimento.
La presenza delle caratteristiche oleocellosi indotte dalle punture dell’empoasca andrà monitorate sui frutti e, al superamento della soglia indicativa del 2% di frutti colpiti, occorrerà intervenire tempestivamente con un insetticida abbattente registrato sulla coltura (es. etofenprox).