Agricoltura sociale, due progetti che seminano valore

Sono due i vincitori del bando “agro-social: seminiamo valore” organizzato da Confagricoltura e Jti italia. Toscana e Umbria le regioni da cui provengono i progetti che riceveranno un premio di 40 mila e 30 mila euro

L’agricoltura come occasione di riscatto.

La prima edizione del bando “Agro-Social: seminiamo valore”, realizzato da Confagricoltura e JTI Italia, giunge alla conclusione premiando due progetti che uniscono crescita sostenibile dei territori e inserimento sociale e lavorativo dei soggetti più deboli.

L’annuncio dei vincitori è avvenuto nel corso di una videoconferenza in diretta streaming alla presenza del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, del presidente e amministratore delegato di JTI Italia, Gian Luigi Cervesato. All'appuntamento hanno preso parte anche il viceministro all’Economia e Finanze, Antonio Misiani e il sottosegretario Mipaaf, Giuseppe L’Abbate.

Un momento della videoconferenza

Nuovi modelli di sviluppo per le comunità rurali

Il bando, che ha ricevuto la candidatura di numerose idee progettuali di qualità provenienti dai territori coinvolti di Toscana, Umbria, Veneto e Campania, è nato con l’idea di stimolare la creazione di opportunità e nuovi modelli di sviluppo per le comunità locali rurali del Paese sostenendo progetti concreti di impresa, sostenibilità e solidarietà su cui oggi è necessario puntare per generare valore, benefici e servizi.

I due vincitori

Ad aggiudicarsi il primo e il secondo premio sono stati:

  1. l’azienda agricola SS. Annunziata della provincia di Livorno per il progetto “Recto Verso” a favore dei detenuti che hanno scontato la pena,
  2. l’Associazione Cenci - Casa Laboratorio di Terni per il progetto “Il grande ritmo del tempo”, che coinvolge persone con fragilità fisica e psichica.

Selezionati da una giuria di esperti, ricevono rispettivamente 40 mila e 30 mila euro per la loro capacità di coniugare innovazione e sostenibilità a 360°. Ad accomunarli il valore del territorio che diventa luogo in cui persone, processi sociali, culturali e produttivi si incontrano.

Una risposta all’esigenza di coniugare
welfare e produttività

«Il nostro Paese – ha ricordato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura - è leader in Europa per l’agricoltura sociale. Confagricoltura ha sempre creduto al ruolo determinante del settore nel contesto sociale ed economico». «In questo momento storico poi, così delicato per l’Italia, siamo convinti della necessità di investire in questo modello di sviluppo virtuoso e competitivo, che permette di coniugare le politiche del welfare con la produttività e la salute».

In linea con il piano di ripresa e resilienza

Tutti i progetti finalisti hanno avuto a disposizione durante la precedente fase di tutoraggio un paniere di esperienze, suggerimenti, competenze al loro servizio che daranno modo di dimostrare nel tempo come inclusione sociale, sostenibilità ambientale e visione imprenditoriale possano davvero coesistere e generare una
società più capace di adattarsi alle sfide di oggi. L’obiettivo, in linea con il Piano di Ripresa e Resilienza del Governo, è di contribuire alla riduzione del divario economico e sociale, creare occupazione, sostenere la transizione verde e migliorare la capacità di ripresa dell’Italia.

Stimolare le capacità innovative dei territori

«Dobbiamo prendere atto - ha detto Gian Luigi Cervesato, presidente e amministratore delegato di JTI Italia (Japan Tobacco) - che non può esserci crescita se non si garantiscono sostenibilità economica, sociale e ambientale».

«In questa visione rientra il nostro impegno pluriennale per supportare un comparto strategico della produttività del Paese e stimolare le capacità innovative che il territorio stesso può esprimere».

«Per portare a casa la sfida alle disuguaglianze serve un dialogo costante tra tutti gli attori della società. Questo progetto realizzato con Confagricoltura ne è un esempio: solo insieme possiamo trovare le migliori soluzioni, a partire dal giusto equilibrio che consenta di sviluppare una visione di lungo periodo per ripensare i modelli produttivi e di consumo del futuro».

All’incontro hanno preso parte anche le Istituzioni che hanno ribadito la rilevanza e il valore che il settore agricolo ha per il tessuto produttivo del Paese.

«Abbiamo avuto il piacere e l’onore - ha sottolineato Giuseppe L’Abbate, sottosegretario alle Politiche Agricole - di premiare progetti che hanno saputo dare concretezza alle potenzialità del welfare rurale su cui abbiamo creduto sin dal 2015 quando, in Parlamento, approvammo la tanto attesa norma sull’Agricoltura Sociale».

Ulteriori informazioni sui progetti vincitori sono consultabili sul sito www.coltiviamoagricolturasociale.it .


Il progetto “RECTO VERSO”

Recto Verso un progetto che ha come epicentro il penitenziario dell'isola di Gorgona. (foto Pierangelo Capolattano)

Il Progetto Recto Verso della Santissima Annunziata di Beatrice Massaza, che si è aggiudicato il primo posto del premio “Agro-social: seminiamo valore, si pone due principali obiettivi legati al mondo agricolo e alle necessità educative dei penitenziari.

Il primo è quello di fare dell’olivicoltura un modello utile ai lavoratori, ai produttori e ai consumatori attenti all’ambiente. Il secondo è quello di impiegare ed educare detenuti, che a loro volta formeranno altre categorie, partendo dal Penitenziario situato sull’isola di Gorgona in Toscana dove cresce una varietà unica di olive ed è già presente un frantoio.

Il Progetto sarà sviluppato in due fasi che avranno la durata di circa due anni ciascuno.

RECTO, ossia la prima fase, sarà dedicata a far acquisire ai detenuti alcune moderne pratiche agronomiche biologiche e di basso impatto ambientale, dal lavoro in campo al frantoio fino all’imbottigliamento del prodotto finale. I detenuti saranno inoltre istruiti sulla degustazione dell’olio d’oliva, la sua conservazione ma anche sulle strategie di vendita e marketing.

Ogni fase terrà conto di quattro pilastri fondamentali della produzione di un olio d’oliva di altissima qualità: il rispetto dell’ambiente, il rispetto del lavoratore, la qualità del prodotto e l’attenzione al consumatore.

VERSO, la seconda fase del progetto vedrà i detenuti impegnati nell’esportare questo modello prima in altri istituti (anche attraverso video corsi tenuti da loro) poi in altre aziende, fornendo così una risposta concreta a due diverse esigenze: quella dei detenuti di inserirsi nel modo del lavoro a fine pena, e quella di favorire il ricambio generazionale in agricoltura e nei frantoi.


“IL GRANDE RITMO DEL TEMPO”

Il grande ritmo del tempo: Osservazione dell'equinozio (foto Franco Lorenzoni)

Il progetto “Il grande ritmo del tempo”, che si aggiudica il secondo posto nel bando “Agro-social: seminiamo valore», è proposto dall’Associazione Cenci – Casa Laboratorio di Amelia in provincia di Terni (Umbria), intende far fronte in modo concreto alla situazione di disagio in cui si trovano persone con difficoltà sociale, psichica e fisica da quando è iniziata la pandemia da Covid-19.

Con questo progetto, l’Associazione Cenci – Casa Laboratorio propone di coinvolgere un gruppo di persone nella progettazione e costruzione di uno strumento astronomico che è utile non solo all’osservazione diurna e notturna del movimento astrale bensì alla realizzazione di un orto, riprendendo connessioni e assonanze tipiche del mondo contadino.

Le persone coinvolte diverranno così portatrici di un sapere che condivideranno con la Comunità in un momento pubblico in cui spiegheranno l’utilizzo dello strumento astronomico in relazione con le coltivazioni agricole.

Il progetto sarà realizzato presso la Casa Laboratorio di Cenci, attiva da 40 anni, che dispone di ambienti che consentono di eseguire il lavoro secondo le norme sulla prevenzione del contagio: portici, strutture all’aperto, un laghetto per la raccolta dell’acqua piovana e 7 ettari di terreno dove realizzare la costruzione astronomica e l’orto lunare.

“Il grande ritmo del tempo” coinvolge oltre agli individui in condizione di vulnerabilità, anche educatori professionali, astronomi, agricoltori ed architetti.

Agricoltura sociale, due progetti che seminano valore - Ultima modifica: 2020-11-23T01:57:26+01:00 da Lorenzo Tosi

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