E l’oidio non sfugge più

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Focus sul mal bianco al Demoday che si terrà il 19 aprile dalle ore 09:30 alle 12:30 presso Res Uvae a Castell'Arquato

Oidio, se lo conosci lo previeni. Anche se la viticoltura del vecchio continente ha imparato a fare i conti con questo fungo epifita ormai da un secolo e mezzo, c’è ancora molto da scoprire sul suo ciclo biologico. E ogni scoperta assicura nuove frecce per l’arco delle strategie di difesa. Erysiphe necator è uno dei tre grandi spauracchi (con fillossera e peronospora) arrivati nel corso del XIX secolo dall’America, quello maggiormente favorito dal cambiamento climatico in atto. Tanto che i suoi attacchi sono sempre più frequenti anche al Nord e negli areali di pianura.

Il ruolo dei cleistoteci

oidioLa comprensione dei meccanismi che portano all’innesco delle infezioni primarie (o meglio ascosporiche) sta però dando più chance per prevenirne gli attacchi nel periodo più delicato, a inizio primavera. «L’avere ormai stabilito – testimonia Emiliana Carotenuto di Horta – il ruolo delle ascospore prodotte dai cleistoteci svernanti come più importante fonte di inoculo primario in tutte quelle aree viticole caratterizzate da inverni più o meno rigidi (mentre l’altra forma del micelio svernante presente nelle gemme dormienti è relegata per lo più ai vigneti poco curati) ha fatto comprendere l’importanza dei trattamenti contro questa fonte d’inoculo».

Questi possono essere effettuati in diversi periodi con diversi obiettivi:
1) sui cleistoteci ancora in sviluppo fra fine estate e inizio di autunno;
2) sui corpi fruttiferi svernanti presenti sul ritidoma in inverno;
3) sulle ascospore rilasciate dal germogliamento della vite in primavera.

Un modello virtuoso

Le prove effettuate in Emilia-Romagna hanno mostrato l’efficacia dei trattamenti primaverili con fungicidi di sintesi se effettuati in base alle indicazioni dei modelli epidemiologici.

«Il modello meccanicistico – spiega Carotenuto – elaborato dalla Università Cattolica di Piacenza che simula le infezioni di oidio, implementato nel sistema web di supporto alle decisioni (Dss) vite.net consente di individuare il momento più opportuno per l’intervento, riducendo l’inoculo primario e la diffusione delle successive infezioni conidiche». In base ai dati di temperatura, umidità, bagnatura fogliare e deficit di pressione di vapore a partire dal 1 gennaio il modello è infatti in grado di stimare il momento dei rilasci da parte dei cleistoteci, la quota di ascospore rilasciata e la loro capacità germinativa e infettiva.

L’efficacia di queste simulazioni ha consentito negli ultimi anni di risparmiare sul numero dei trattamenti (meno tre all’anno in media) e il quantitativo di prodotti fitosanitari (-30%), dando un forte contributo all’obiettivo della sostenibilità della difesa fitosanitaria.

Il Dss vite.net è stato applicato nel 2017 su una superficie sopra i 12mila ettari e durante la stagione è stato consultato complessivamente oltre 220mila volte.

Robuste dosi d’innovazione

La corretta individuazione del timing d’intervento consente così di massimizzare l’efficacia dei prodotti disponibili. «Con gli obblighi – constata Vanes Rubboli di BASF – collegati al piano d’azione sugli usi sostenibili, i viticoltori si trovano ad affrontare sfide sempre più difficili legate al ruolo che ricoprono come soggetto economico, ambientale e sociale». Responsabilità che possono essere assolte solo grazie a robuste dosi di innovazione.

«Sercadis – spiega Rubboli – è ad esempio il nuovo fungicida BASF, a base del principio attivo Xemium (fluxapyroxad), in grado di esercitare un eccellente controllo preventivo alle dosi d’impiego più basse all’interno dei fungicidi SDHI».

Su vite Sercadis è in grado di offrire un’elevata efficacia su oidio e una rilevante azione collaterale su black rot; può essere impiegato dall’inizio della stagione e fino a 35 giorni dalla raccolta. Per sfruttarne al meglio le caratteristiche si consiglia di utilizzarlo per la prevenzione delle infezioni primarie a inizio stagione per impedire lo sviluppo iniziale di oidio.


DemoDay Vigneto_2020: difesa da Oidio

oidio res uvae19 aprile ore 09:30-12:30 Presso Res Uvae,
Costa Gravaghi 7, 29014 Castell’Arquato (PC)

  • Il ciclo biologico dell’oidio – Vittorio Rossi (DI.PRO.VE.S, Università Cattolica del Sacro Cuore)
  • Vite.net - Modello oidio
    Emiliana Carotenuto (Horta S.r.l.)
  • Sercadis: nuovo antioidico per la vite a base di Xemium
    Vanes Rubboli (BASF Italia)
  • Oidio: conosciamolo da vicino, osservazione al microscopio dei sintomi e delle strutture fungine
    Sara Elisabetta Legler (Horta S.r.l.)

L’evento è gratuito, si prega di confermare la partecipazione a:
Fiorenza Richelmi f.richelmi@horta-srl.com – 0523-1860024

Scarica la brochure con tutte le informazioni

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E l’oidio non sfugge più - Ultima modifica: 2018-04-13T12:55:51+02:00 da K4

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