Da diversi anni sempre più agricoltori lamentano la presenza nei propri oliveti e vigneti (ma anche su altre piante da frutto) di caratteristiche formazioni di cicaletta corta, a prima vista scambiate per scudetti di cocciniglie. Non pochi ricorrono anche a trattamenti fitosanitari contro questi innocui artopodi.
L’isterottero grilloide
Si tratta di un piccolo insetto denominato Hysteropterum grylloides (F.) (Sin. Agalmatium grylloides), volgarmente conosciuto come isterottero grilloide o cicaletta corta. In luglio si possono vedere adulti in accoppiamento su tronchi di alberi di varie specie, tra i quali l’olivo, la vite, il melo, il pero e il gelso.
Le femmine depongono le uova in file sulla corteccia del tronco e dei rami bassi in file, coprendole di terreno impastato con un liquido emesso da ghiandole annesse all’apparato genitale. A deposizione completata l’ovatura ha la forma di un piccolo “barilotto” a lati subparalleli, leggermente convesso, del lo stesso colore del terreno sottostante gli alberi e della lunghezza di circa 5 mm e una larghezza di 2 mm. La superficie delle ovature presenta leggeri solchi corrispondenti al breve tratto fra un uovo e l’altro, eccetto la parte posteriore che è liscia. Le uova, deposte in luglio o ai primi di agosto, danno origine alle larve la primavera successiva, di regola fra marzo e aprile. Queste si portano sul terreno su piante spontanee, specialmente di leguminose, dove si alimentano raggiungendo lo stadio di adulto verso la fine di giugno.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Lenticelle ipertrofiche
In diversi impianti di olivo sono stati rilevati evidenti formazioni di ipertrofie delle lenticelle (lenticellosi). Generalmente la lenticellosi rientra nel gruppo dei tessuti iperidrici, ed è molto frequente su moltissime specie arboree quando l’umidità ambientale e/o il ristagno idrico risultano persistenti. Si ritrova spesso su melo, pesco, olmo, fico, noce ecc.
Il processo di ipertrofia inizia prima negli strati più esterni della lenticella, procede poi diffondendosi sempre più all’interno fino a raggiungere il felloderma e gli elementi corticali; le cellule interessate si accrescono prevalentemente in direzione radiale e assumono dimensioni notevoli, disponendosi in serie parallele o divergenti.
Le cellule più superficiali delle lesioni hanno le pareti laterali lacerate e separate da quelle sane da uno strato suberoso, mentre le parti periferiche delle ferite mostrano un inizio di saldatura per mezzo di un callo di cicatrizzazione originato dai parenchimi.
Le proliferazioni corticali sono formazioni analoghe, come strutture e come meccanismo di insorgenza, alle ipertrofie lenticellari; si hanno quando, a seguito dell’elevata umidità ambientale, si producono, a partire dalle lenticelle, spaccature longitudinali che si approfondiscono nel mantello corticale e mettono a nudo i complessi cellulari di tali tessuti; da qui, poi, si forma una massa spugnosa costituita da elementi allungati, ad ampi spazi intercellulari e a povero contenuto protoplasmatico.
Come comportarsi
La presenza dell’Hysteropterum non deve assolutamente allarmare. Per quanto è noto fino a oggi, l’insetto non causa nessun danno per l’olivo e per gli altri fruttiferi. Si tratta semplicemente di un “ordinario” componente degli agroecosistemi che viene normalmente parassitizzato dallo Scelinionidae Telenomus sacchii Ogl.
I fenomeni di lenticellosi e proliferazioni corticali sono da ricollegare a eccessi idrici nel terreno e/o nella aria, associati a situazioni di forte rigoglio vegetativo. È possibile ritrovare la sintomatologia anche in piante relativamente giovani ed eccessivamente potate. In questi casi si tratta di un eccesso di vigoria della pianta che, non potendo essere “smaltito” nella vegetazione, può provocare forme di ipertrofie delle formazioni lenticellari e proliferazioni corticali.
Generalmente non si richiedono interventi diretti specifici, se non disinfezioni dei fusti, branche e rami con prodotti rameici per evitare l’ingresso di possibili patogeni (batteri e funghi).