Dopo il gran ritorno di Valsa e colpo di fuoco, guai a non sanitare i frutteti

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Cirri giallo-aranciati erompenti da picnidi di Valsa ceratosperma presenti sulla corteccia della porzione di legno della branca infetta. La emissione di cirri generalmente coincide con un rialzo consistente della temperatura dei mesi invernali e in condizioni di alta umidità relativa
Il climate change alla base dello sgradito ritorno di infezioni fungine e batteriche che possono essere uno spauracchio soprattutto per le pomacee. La mossa giusta si fa adesso, con la corretta profilassi rameica post potatura

Dopo un 2020 che ha visto la ricomparsa di attacchi anche gravi di Erwinia amylovora su melo e pero, e un inverno, come il precedente 2019, non particolarmente rigido, è consigliabile prima della ripresa vegetativa, ispezionare il frutteto per individuare quelle piante che hanno subito infezioni fungine e batteriche.

Inoltre, in questo periodo con assenza di vegetazione, oltre ai cancri formatisi in seguito a infezioni batteriche di Erwinia amylovora, si possono osservare altri cancri del legno causati da patogeni fungini quali Valsa ceratosperma, Nectria galligena o più raramente da Phomopsis ramorum o Sphaeropsis mali.

Una corretta potatura dovrebbe pertanto prevedere, oltre che predisposizione della pianta a una buona produttività, anche quella di eliminare il legno infetto nella passata stagione, prima operazione stagionale di risanamento del frutteto.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Cancri invernali da colpo di fuoco

Nel caso di attacchi di colpo di fuoco, i cancri invernali che si sono formati in seguito a infezioni primaverili ed estive, spesso a carico di getti e infiorescenze unitamente a eventi temporaleschi e grandinigeni (peraltro sempre più frequenti negli ultimi anni) possono progredire nel corso della stagione in maniera occulta all’interno della pianta per rendersi più facilmente visibili in questo periodo.

Se il decorso stagionale non è particolarmente rigido, non è infrequente osservare la ripresa del cancro con presenza di essudati.

Qualora il cancro interessi rami o branche o porzioni di queste, è opportuno tagliare l’organo colpito a una distanza di almeno 50-60 cm dal cancro visibile.

Questa operazione serve per evitare di lasciare ancora una parte di tessuto infetto come fonte di inoculo attiva in grado di diffondersi all’interno della pianta stessa e di infettare anche quelle circostanti. Qualora il cancro fosse già arrivato a interessare il fusto, è sempre consigliabile estirpare la pianta intera.

È buona norma, inoltre, dopo ogni operazione effettuata, disinfettare i tagli di potatura più grandi con mastici cicatrizzanti e tutti gli strumenti utilizzati con sali quaternari di ammonio, portare fuori dal frutteto tutto il legno di risulta e bruciarlo.

Si ricorda infatti che questa avversità, tuttora oggetto di lotta obbligatoria, è una delle più pericolose per le pomacee, contro la quale non è consigliabile abbassare la guardia.

Valsa ceratosperma su pero

Su pero, un’altra avversità che conviene monitorare in questo periodo è il “cancro da Valsa”, causato dal micete Valsa ceratosperma.

I sintomi in questo periodo possono essere facilmente notati, in quanto sono caratterizzati da cancri con margini visibilmente fessurati e la corteccia corrispondente alla porzione di tessuto infetto, notevolmente rigonfia.

Se poi le condizioni climatiche si mantengono particolarmente umide, possono fuoriuscire dai picnidi nerastri, immersi nella corteccia, i caratteristici cirri giallo-aranciati contenenti i conidi del fungo che possono venire veicolati dalle piogge su ferite di potatura ancora non rimarginate. Anche in questo caso, se i sintomi si presentano su rami o branche, si suggerisce di asportare l’organo infetto e provvedere a disinfettare il taglio. Se purtroppo il cancro è presente alla base del tronco, la pianta continuerà a produrre fino a quando l’intera circonferenza di questo ne sarà interessata compromettendone la vitalità. Altre formazioni cancerose a carico del legno che si possono ritrovare facilmente nei frutteti, sono quelli causati da Nectria galligena, Phomopsis ramorum o Sphaeropsis mali.

Prima della ripresa vegetativa

Queste avversità vengono abbastanza agevolmente controllate con trattamenti a base di Sali di rame effettuati a metà e a fine caduta foglie e con un terzo intervento da eseguirsi in questo periodo poco prima della ripresa vegetativa. Gli interventi chimici e l’attività agronomica di potatura e pulizia dei frutteti, anche se non risolutivi possono aiutare senza dubbio ad abbassare il potenziale di inoculo presente nel frutteto e, nella primavera successiva, portare a una riduzione degli attacchi e a un più efficace controllo chimico o biologico.

Dopo il gran ritorno di Valsa e colpo di fuoco, guai a non sanitare i frutteti - Ultima modifica: 2021-02-08T09:45:47+01:00 da K4

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