Vite, le malattie da gestire a partire dal germogliamento

il micelio dell’oidio sverna sui tralci colonizzati l’anno precedente
Sulla vite in fase di germogliamento i rischi maggiori vengono da escoriosi e acariosi. Trattamenti cautelativi contro peronospora e oidio

Nei vigneti, a partire dalla fase di germogliamento e in tutta pre-fioritura, soprattutto in caso di attacchi anche nella stagione precedente, le principali malattie da tenere a freno sono: escoriosi, acariosi, peronospora e oidio.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Escoriosi e acariosi

Nei vigneti colpiti da escoriosi (Phomopsis viticola) andrà programmato, in presenza degli abbozzi fogliari, un intervento a base di mancozeb, metiram, pyraclostrobin o azoxystrobin che andrà ripetuto dopo circa 10 giorni.

Lesioni da escoriosi su giovane tralcio

Nella stessa fase fenologica, nei vigneti colpiti da acariosi (Calepitrimerus vitis) sarà possibile intervenire con bifenazate, abamectina e, con cautela per eventuali effetti di fitotossicità, con sali potassici di acidi grassi. Da non sottovalutare l’attività diretta dello zolfo, utilizzato direttamente o come antioidico, che ha una discreta efficacia sugli eriofidi.

I sintomi (germogli deformati che tendono a disseccare, internodi raccorciati e a “zig zag”) possono essere confusi con malattie virali e viceversa. Pertanto, è sempre consigliabile che la diagnosi venga confermata da un laboratorio specializzato (basta l’osservazione al microscopio di un tecnico con un occhio esperto) per evitare trattamenti inutili. Contro l’acariosi, inoltre, sarà possibile intervenire anche in piena estate, se non si sono avuti risultati soddisfacenti al germogliamento o se in questa fase non si è riusciti a diagnosticare l’infestazione del C. vitis.

Peronospora, interventi cautelativi

La sensibilità a Plasmopara viticola è generalmente bassa fino alla prefioritura (che, con un andamento climatico normale, arriva nei primi di maggio nelle aree di pianura meridionali). In prefioritura è buona norma effettuare un trattamento cautelativo antiperonosporico. L’ampia disponibilità di prodotti antioidici e antiperonosporici consente di impostare varie strategie di difesa, in funzione a esempio della destinazione dell’uva (da tavola o da vino, a raccolta precoce o tardiva, in pieno campo o coperta, ecc), programmando già dalla prefioritura la scelta dei prodotti e il loro posizionamento.

Prima della prefioritura, se la temperatura si manterrà mite e si verificheranno piogge, potrebbero comparire sulle foglie le tipiche “macchie di olio”, sintomo di infezioni peronosporiche in atto (si ricorda che l’applicazione della famosa regola dei tre dieci nelle condizioni dell’Italia meridionale è di scarsa affidabilità). In tal caso intervenire tempestivamente con prodotti curativi tipo cimoxanil in miscela a prodotti di copertura come mancozeb. Per un’efficace attività curativa il cimoxanil andrà ripetuto dopo 2-3 giorni dal primo intervento.

Antagonisti a Oidio

Per il controllo cautelativo dell’oidio (Uncinula necator) tra il germogliamento e la prefioritura sarà necessario intervenire solo se l’andamento climatico sarà favorevole allo sviluppo di questo fungo (temperatura ed umidità relativa alte, senza piogge).

In questo caso si potrà utilizzare zolfo, in una delle sue diverse formulazioni. Nei vigneti coltivati con metodi biologici la difesa antioidica potrebbe essere affidata al fungo antagonista Ampelomyces quisqualis, ai batteri Bacillus amyloliquefaciens o B. pumilus, a COS-OGA, a cerevisane, all’olio essenziale di arancio dolce o al sale bicarbonato di potassio. Per la quasi totalità dei prodotti ammessi in biologico si dovrà intervenire cautelativamente con trattamenti ripetuti in funzione dell’andamento stagionale, a partire dalla prefioritura, curando bene la bagnatura della vegetazione.

Vite, le malattie da gestire a partire dal germogliamento - Ultima modifica: 2021-04-29T12:18:37+02:00 da K4

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