“Ape informa” il progetto per il biomonitoraggio degli impianti di discarica

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Le serate del 25 giugno a Tavullia e del 30 giugno a Urbino celebrano l'importanza delle api e l'inaugurazione ufficiale del progetto della multiutility marchigiana che si avvale dei preziosi insetti per valutare la qualità ambientale dei suoi impianti. Il progetto “Ape informa” realizzato in collaborazione con l’Università di Urbino

Creature straordinarie come le api, un progetto originale di biomonitoraggio ideato da una azienda di servizi ambientali insieme a un'importante Università, un famoso entomologo e due serate d'estate in luoghi suggestivi delle Marche.

Sono gli ingredienti dei due eventi che Marche Multiservizi - la principale multiutility delle Marche - ha deciso di dedicare alle api, gli esseri viventi a cui tutti siamo debitori per la vita sul nostro pianeta.

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Marianna Morandi e Gianumberto Accinelli

Mercoledì 30 giugno, presso il Teatro Sanzio di Urbino, alle ore 21 (così come è stato fatto venerdì 25 giugno, presso il parco Babbucce a Tavullia) l'entomologo e scrittore Gianumberto Accinelli, insieme all'attrice Marianna Morandi, racconterà "La meravigliosa vita delle api". La conferenza scenica, basata sull'omonimo libro scritto dall’econarratore, sarà lo spunto per ricordare, con storie curiose e forse poco note al pubblico, l'importanza fondamentale di questi insetti per l'intero ecosistema terrestre.

Due serate per andare alla scoperta di un mondo invisibile ai più ma che tanto può rivelarci sullo stato di salute dell'ambiente che ci circonda. Proprio per questo Marche Multiservizi ha voluto “chiedere aiuto” alle api per avere direttamente da loro informazioni sulla qualità ambientale nell'area di due impianti di smaltimento rifiuti gestiti nella provincia di Pesaro-Urbino.

Gli impianti di Cà Asprete e Cà Lucio, due luoghi simbolici

biomonitoraggioDa qualche settimana la multiutility marchigiana ha infatti avviato il progetto "Ape informa" per il biomonitoraggio degli impianti di discarica di Cà Asprete (Tavullia) e Cà Lucio (Urbino), che saranno i luoghi simbolici collegati alle due conferenze sceniche. La discarica di Cà Asprete è attiva dal 1992 ed è dedicata esclusivamente a rifiuti non pericolosi su un'area complessiva di circa 42 ettari. Parte del sito, non più utilizzato dalla primavera 2014, è già dotato di copertura definitiva  e sono state completate le opere di ripristino ambientale. Anche l'impianto di Cà Lucio di Urbino, attivo dal 1990, è dedicato a rifiuti non pericolosi e si estende su circa 8 ettari.

In entrambi gli impianti vengono effettuate molteplici attività di biomonitoraggio, anche da parte di soggetti terzi e indipendenti, di tutte le matrici ambientali (aria, acqua, suolo).  Oltre alle certificazioni ottenute da Marche Multiservizi per l'intero sistema di gestione, sia l’impianto di Cà Asprete che quello di Cà Lucio possiedono diversi importanti riconoscimenti ambientali come la certificazione ai sensi della norma UNI EN ISO 14001:15 ed accreditamento Emas.

Discarica Cà Asprete

Il biomonitoraggio "Ape informa": salute e ambiente sotto controllo con le api

In aggiunta ai monitoraggi previsti dai piani di sorveglianza e controllo obbligatori per legge, Marche Multiservizi si è quindi impegnata nel progetto "Ape informa", per fornire un contributo sull’analisi del contesto ambientale in cui si collocano i due siti impiantistici. Tramite l'attività di biomonitoraggio delle api, che divengono bioindicatori chiave per la qualità dell’ambiente nell’area circostante gli impianti, si potranno ottenere dati e indicazioni aggiuntivi sulla sicurezza in termini di tutela ambientale e della salute dei cittadini che vivono nelle vicinanze.

Nei due impianti è stato collocato un apiario composto da cinque arnie ciascuno che vengono gestite da un apicoltore professionista, incaricato da Marche Multiservizi. Le api regine, una per ciascuna arnia, sono nate nel 2020 e ora le loro cinque famiglie, composte ognuna da  circa 50mila api,  stanno già regolarmente producendo miele, polline, propoli e cera. Sono famiglie di api ligustiche, di origine italiana.

Le api sono creature molto sensibili ai cambiamenti ambientali causati da agenti inquinanti e riescono a segnalare precocemente l'insorgenza di squilibri pericolosi per la biodiversità, per l'ecosistema e per la salute umana. L'ape come bioindicatore offre perciò molte informazioni utili sull'inquinamento, sia a breve che a lungo termine, nell'area in cui vivono.

Il progetto "Ape informa" si svolge in collaborazione e sotto la supervisione scientifica dell'Università di Urbino (Dipartimento di Scienze Pure e Applicate): sugli alveari saranno svolte analisi bio-morfometriche e controlli medico veterinari per verificare la salute e la produttività delle api, per campionare il miele, la cera e gli altri prodotti dell’alveare. Sotto osservazione saranno gli agenti tossici e inquinanti che si possono accumulare, costituiti principalmente da pesticidi, metalli pesanti, anioni tossici e idrocarburi policiclici aromatici (IPA).

Le informazioni ottenute saranno alla base di un'accurata indagine eco-tossicologica, che permetterà di conoscere e quantificare gli eventuali effetti dell'impatto antropico sull'ambiente, anche attraverso lo studio dello stato sanitario degli sciami.

Giorgio Calcagnini: il sapere dell'università di Urbino al servizio del territorio

“L’Università di Urbino mette ancora una volta il proprio sapere al servizio del territorio-sottolinea il magnifico rettore dell'Università di Urbino, Giorgio Calcagnini -, collaborando con gli attori locali, pubblici e privati. Conoscere lo stato di salute degli spazi nei quali le nostre vite trascorrono è fondamentale, e consente senz’altro di promuovere e potenziare azioni di sostegno ad attività socialmente utili, in linea con i piani di tutela ambientale e con gli obiettivi di sviluppo sostenibile che ogni città o territorio dovrebbe stabilire”.

Daniele Tagliolini (Marche MultiServizi): api, guardiane dell’ambiente

“Si tratta di un’ulteriore garanzia per il territorio che, unita ai consueti monitoraggi, dimostra come questi impianti non producono danni all’ambiente -  evidenzia il presidente di Marche MultiServizi, Daniele Tagliolini -. L’apicoltura è senza dubbio interessante per valutare gli impatti delle attività sull’ambiente tenuto conto dell’esperienza che si sta sviluppando. Possiamo parlare quindi di api quali guardiane dell’ambiente”.

Per ulteriori informazioni: Sito Marche Multiservizi

“Ape informa” il progetto per il biomonitoraggio degli impianti di discarica - Ultima modifica: 2021-06-28T17:44:30+02:00 da Mary Mattiaccio

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