Lombardia, c’è troppo poca acqua. E l’irrigazione non parte

Alessandro Rota, presidente di Anbi Lombardia
Rinviato questo momento importante, primo caso in Italia quest’anno. Una scelta difficile, ma obbligata, per favorire la ripresa idrica dei laghi condizionati dalla siccità. Fondamentale, avverte l’Anbi, dirimere i conflitti di interesse sulla gestione dell’acqua

Il persistere di un grave deficit nelle riserve idriche della Lombardia ha costretto al rinvio della stagione irrigua. L’avvio dell’irrigazione, infatti, già previsto per lo scorso weekend ha, invece, decine di migliaia chilometri di rogge e fossi rimasti in asciutta.

«Con la Regione, insieme alle organizzazioni professionali agricole e a tutti gli attori del settore, abbiamo condiviso la priorità di favorire l’invaso dei laghi oggi sotto media - spiega Alessandro Rota, presidente di Anbi Lombardia - Una scelta obbligata e non indolore, indispensabile però per arrivare a gestire una stagione irrigua, che si preannuncia nuovamente difficile».

Un delicato equilibrio ambientale

L’irrigazione è fondamentale per l’agricoltura lombarda, che rappresenta più del 16% del valore economico della produzione agroalimentare italiana, grazie a 600mila ettari, che costituiscono oltre il 23% della superfice irrigua nazionale. Non solo: il mantenimento di una diffusa pratica irrigua “a scorrimento” garantisce l’equilibro ambientale e funzioni ecosistemiche, fondamentali come quella di ricarica della falda che, secondo i dati di Arpa. (Agenzia regionale protezione ambientale) Lombardia, è più che dimezzata rispetto alla media, abbassandosi fino a 5 metri a causa della riduzione delle precipitazioni, ma anche della notevole diminuzione dei volumi irrigui, registrata l’anno scorso.

Un problema non solo agricolo

«È la dimostrazione di quanto errato sia ritenere la siccità, un problema solo agricolo e di come l’irrigazione sia un’importante pratica di riequilibrio idrologico» sottolinea Francesco Vincenzi, presidente Anbi.

Pur apprezzando l’impegno di Regione Lombardia per la revisione del quadro normativo sull’attingimento provvisorio di acque superficiali e sul complesso tema dei pozzi, Anbi evidenzia anche la necessità di coordinamento con i gestori degli invasi idroelettrici e di interlocuzione con la Regione Valle d’Aosta. È altresì importante aprire il confronto con i bacini del Trentino, fondamentali per la gestione del lago d’Idro.

Stop ai conflitti d’interesse

«È quantomai evidente – aggiunge il presidente di Anbi – che accanto alla gestione del contingente bisogna creare le condizioni per contrastare le conseguenze di ricorrenti insufficienze idriche. Restano, ad esempio, da dirimere i conflitti d’interesse anche transfrontalieri sui livelli del lago Maggiore».

«È ormai improcrastinabile – indica il presidente di Anbi Lombardia – dare soluzione concreta alla revisione delle regole del deflusso minimo vitale».

«Allo stesso modo - conclude Vincenzi - è necessario dare concreto avvio ad articolati interventi, che incrementino la capacità di trattenere acqua sul territorio».

Lombardia, c’è troppo poca acqua. E l’irrigazione non parte - Ultima modifica: 2023-04-03T10:57:15+02:00 da Alessandro Maresca

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