Si consolida la posizione del settore agroalimentare emiliano-romagnolo: nel 2018 il valore della produzione agricola ha sfiorato i 4,7 miliardi di euro con un incremento dello 0,4% sull’anno precedente. È quanto emerge dal Rapporto 2018 sul sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna stilato in collaborazione tra Regione Unioncamere.
In crescita anche l’industria alimentare con un progresso dello 0,5% per il fatturato aggregato e l’export delle eccellenze (dal Parmigiano Reggiano ai vini di qualità), che tocca quasi 6,5 miliardi di euro di vendite oltreconfine con un’ascesa del 3,5% rispetto al 2017.
Nel dettaglio, guardando il valore della produzione, il motore propulsivo è la zootecnia (quasi 2,4 miliardi di euro, +5,8%), che ha superato per la prima volta in valore assoluto l’insieme delle produzioni vegetali (circa 2,3 miliardi, -4,7%). Tra le produzioni zootecniche in particolare si consolida anno dopo anno la crescita del comparto latte, con prezzi in aumento di circa il 10%, trascinati al rialzo dal buon andamento di mercato del Parmigiano Reggiano. Ottima anche la vendemmia come qualità e quantità di vino e mosti prodotti (+35%).
Quanto all’export tra le specialità più gradite spiccano le carni lavorate e trasformate (circa 1.260 milioni di euro), i prodotti lattiero-caseari (803 milioni), quelli da forno e i farinacei (622,5), frutta e ortaggi lavorati (576 milioni) e frutta fresca (510 milioni di euro). La Germania rappresenta il principale mercato con una quota del 18,45%, seguita da Francia (14,11%), Re-gno Unito (7,43%) e Usa (7,06%). Nell’insieme i 28 Paesi aderenti all’Unione europea hanno assorbito nel 2018 l’81,3% dell’export regionale.
Fra i settori emergenti, nel 2018 è proseguita la corsa dell’agricoltura biologica, con 6.300 aziende (+13% sul 2017) e una superficie oltre quota 155mila ettari, pari a circa il 15% della Sau regionale - e quella dell’agriturismo, che in Emilia-Romagna annovera oltre 1.150 aziende, con una forte incidenza della componente imprenditoriale femminile (oltre il 40%), e che l’anno scorso ha registrato un forte aumento di presenze turistiche (quasi 155.000), di cui un quarto stranieri.