Rotoni, Amap: «Pronti a supportare gli agricoltori marchigiani»

Marche
Il presidente dell’Agenzia per l’innovazione nel settore agroalimentare e della pesca Marco Rotoni spiega che cos’è e cosa intende fare l’organismo regionale che ha sostituito l’Assam

«La mente e il braccio al tempo stesso. Pensare e agire a sostegno del settore agricolo e della pesca marchigiano in sinergia con l’assessorato regionale all’Agricoltura. Ma anche una sorta di cellula operativa in un gioco più ampio di collaborazione a livello nazionale per dare al settore modelli di sostenibilità ambientale ed economica non per un futuro indefinito ma per il presente». Così il presidente dell’Amap (Agenzia per l’innovazione nel settore agroalimentare e della pesca), Marco Rotoni spiega che cos’è e che cosa vuole diventare nel giro di poco tempo l’organismo regionale nato da un restilying dell’Assam.

Lei non ha una formazione agraria. Che cosa significa questo incarico? Cosa la affascina di più e cosa la spaventa di più?

«Per per me come presidente e penso anche per i colleghi consiglieri, è l’inizio di un percorso sicuramente impegnativo, suggestivo, in cui siamo chiamati a mettere del nostro per cercare di dare il là a questo nuovo cambiamento normativo. L’agenzia è stata costituita attraverso una norma regionale, naturalmente facendo proprie tutte quelle che sono le sue peculiarità e capacità scientifiche e quindi dobbiamo essere capaci di amplificarle e di introdurle in un contesto di politica di sostegno a questo percorso di transizione verso l’innovazione che siamo chiamati a svolgere. Dovremo essere un modello di sostegno, un valore aggiunto del quale il settore agricolo, agroalimentare e anche turistico hanno necessità di avere come punto di riferimento. Anche Assam lo è stato negli anni precedenti, anzi, quelle capacità sviluppate dalla precedente agenzia oggi devono essere il punto di partenza per farci diventare un’agenzia funzinale allo sviluppo del territorio».

In cosa Amap sarà diversa da Assam?

«Ne abbiamo parlato nei preamboli di una recente seduta del consiglio di amministrazione: dovremo fare un passo avanti a livello di conoscenza dell’Agenzia e del lavoro che sta svolgendo da parte di tutti gli operatori del settore agricolo e della pesca, ma anche nell’immaginario collettivo di ogni marchigiano. Non solo: perché il perimetro di azione di Amap va oltre i confini delle Marche. Amap gioca un ruolo anche in uno scacchiere più ampio di collaborazione e crescita verso l’innovazione tecnologica anche a livello nazionale. Tant’è che di recente abbiamo partecipato a un confronto con altre agenzie nazionali proprio per capire come Amap e le altre agenzie dell’innovazione in agricoltura possono collaborare per dare format e modelli di riferimento in un momento storico particolarmente complicato come quello che stiamo vivendo, per i cambiamenti climatici, per le fibrillazioni sui mercati a causa delle tensioni geopolitiche e tutto ciò che comporta da un punto di vista di ingegno e di know how per rispondere in maniera innovativa e sostenibile a questo tipo di situazioni».

Oltre al cambiamento climatico, elemento che sta destabilizzando non poco l’attività delle aziende agricole è l’avvio della nuova Pac che presenta parecchie rispetto alla precedente. Voi sarete attivi anche da questo punto di vista per supportare gli agricoltori ad esempio a comprendere meglio come interpretare gli ecoschemi?

«Certo. Noi siamo chiamati a essere dei facilitatori, degli interpreti di quello che negli ecoschemi sono elementi di congiunzione e di facilitazione per consentire alle aziende, agli imprenditori agricoli di poter raccogliere il meglio da questa opportunità. Cercheremo di definire in maniera chiara i perimetri d’azione e tradurli in maniera opportuna secondo le categorie di intervento. Amap ha lavorato e sta ancora lavorando in stretta collaborazione con l’assessorato dell’Agricoltura per redigere i disciplinari tecnici. Siamo e vogliamo continuare a essere uno strumento e una chiave di lettura per permettere agli imprenditori agricoli di sfruttare al meglio queste nuove opportunità di investimento che il Complemento dello sviluppo rurale offre. Insieme alla Regione faremo ogni sforzo per tradurre dalla teoria alla pratica i concetti che il legislatore europeo con la nuova Pac ha voluto portare avanti, ma lo faremo per fare in modo che i nostri agricoltori ottengano il massimo vantaggio da queste novità».

Quali i settori agricoli sui quali si concentrerà la vostra azione?

«Il biologico è il cuore pulsante della politica agraria regionale. Già oggi le Marche sono una delle regioni con la più alta percentuale di Sau coltivata in biologico, quindi noi dovremo essere in grado di sostenere chi già coltiva senza utilizzo di chimica di sintesi e chi intende avvicinarsi a questo modello. E poi la tartuficoltura, sia dal punto di vista agronomico sia culturale e gastronomico, quindi turistico. Il tartufo deve diventare un simbolo della regione, un brand da utilizzare per la promozione della nostra terra. E, ovviamente, la vitivinicoltura. I vini marchigiani hanno avuto un grande successo all’ultimo Vinitaly. Come agenzia siamo impegnati nello studio dei vitigni resistenti anche per venire incontro alle richieste dell’Europa dal punto di vista della riduzione degli input. E ancora olio evo, nelle Marche si coltivano 23 varietà di olive da olio, a conferma della notevole biodiversità che caratterizza questa terra. Ma non possiamo dimenticare la frutticoltura, la Valdaso è il frutteto delle Marche».

A proposito di competitività, una delle componenti fondamentali per raggiungerla e mantenerla è l’aggregazione, il lavoro di squadra. In agricoltura questo si esprime con Op e Aop. Come procede questo percorso nelle Marche? Quali sono i settori più aggregati e quelli dove c’è ancora da lavorare?

«Assolutamente sì. La competitività va restituita e va implementata attraverso il lavoro sulle filiere, quindi la capacità di lavorare insieme e di valorizzare le diverse fasi della catena di produzione e di commercializzazione. E quindi è evidente che la qualità delle Marche passa attraverso questo lavoro. Per questo Amap ha aperto dei tavoli di lavoro con le proprie risorse umane e nel breve-medio periodo avrà confronti e interlocuzioni con i vari soggetti attuatori di queste filiere per capire come possiamo aiutare a migliorare le filiere che già funzionano e naturalmente cercare modelli operativi per le realtà che hanno necessità di un sostegno maggiore. Penso in particolare alla zootecnia».

Qual è la sfida che giudica come la più difficile da vincere durante il suo mandato?

«Riuscire a lavorare in equilibrio, in squadra e porsi sulla stessa frequenza con tutti gli operatori che girano intorno ai servizi che Amap eroga. Ciò significa saper interpretare gli obiettivi, le aspettative e i servizi che noi siamo chiamati a dare. Per cercare di centrare questo obiettivo secondo me la prima cosa da fare è saper comunicare bene e camminare insieme con chi tutti i giorni è chiamato a dare risposte a problematiche e a tutta una serie di questioni che ci debbono vedere come soggetti che perseguono la competitività del territorio. Dovremmo essere uno strumento per consentire agli imprenditori agricoli di essere più competitivi di quello che sono oggi: la nostra frontiera sarà cercare di restituire valore aggiunto e competitività alle aziende della della regione».

Cos’è l’Amap

Istituita con la Legge Regionale 12/05/2022 n.11, l’Amap è un ente pubblico e costituisce lo strumento regionale di riferimento e di raccordo tra il sistema produttivo e il mondo della ricerca.

Tra le funzioni principali che svolge c’è la la realizzazione di studi e ricerche in collaborazione con Università, istituti e istituzioni di ricerca. Attua progetti nel settore agronomico (cerealicoltura, orticoltura, colture industriali, viticoltura, olivicoltura e frutticoltura) con particolare attenzione al biologico e al basso impatto ambientale.

Offre servizi nell’ambito della certificazione e tracciabilità, delle analisi dei prodotti agroalimentari, della gestione dei suoli, della forestazione e dell’agrometeorologia.Inoltre, provvede all’applicazione sul territorio regionale delle normative in materia fitosanitaria.

Rotoni, Amap: «Pronti a supportare gli agricoltori marchigiani» - Ultima modifica: 2023-05-08T17:42:26+02:00 da Simone Martarello

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