Dopo l’ok della Commissione arriva il definitivo via libera del Consiglio al Pnrr.
I ministri dell'economia e delle finanze dell'Ue hanno infatti adottato il 13 luglio il primo pacchetto di decisioni legate all'approvazione dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza (Pnrr) collegati al Next generation Eu.
Ok ai Pnrr di dodici Stati Membri
Oltre all’Italia l’ok vale anche per: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia e Spagna.
I fondi Ue del Ngeu puntano, attraverso I Pnrr nazionali, a rilanciare le economie dei Paesi membri e a riprendersi dalle conseguenze del covid-19. Immediatamente dopo l’approvazione del Consiglio gli Stati membri possono concludere convenzioni di sovvenzione e accordi di prestito coperti da un prefinanziamento pari al 13 % dell'importo totale.
Un anticipo consistente
L’Italia è il maggiore beneficiario del Next Generation Eu, potendo disporre su 191,5 miliardi di euro su un totale di 672,5 e l’anticipo corrisponde a 25 miliardi, una vera boccata d’ossigeno per le casse dello Stato. Di questi 5 miliardi sono direttamente collegati a progetti per l’agricoltura.
L’ampliamento delle risorse a disposizione ha consentito al nostro Paese di orchestrare il Pnrr attorno a sei priorità: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per la mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, coesione e inclusione, salute.
Leggi anche:
Pnrr, le scelte degli Stati membri
Pnrr, per l'agricoltura ci sono oltre cinque miliardi di euro
Von Der Leyen in Italia per l’ok al piano di rilancio
Via libera al fulcro finanziario del Next Generation Eu