Laura Bargione, 34 anni, insieme ai suoi genitori entrambi agronomi, ha deciso dopo diverse esperienze all’estero in altri settori di dedicarsi a tempo pieno all’agricoltura. Oggi è titolare di Mariscò – Azienda Agricola Laura Bargione che si trova a 450 mt slm vicino Grisì, una frazione del comune di Monreale, in provincia di Palermo. Il caseggiato e i terreni aziendali si estendono su una superficie di circa 30 ha. In azienda si coltivano viti per la produzione di uva da vino, ulivi (Cerasuola, Nocellara del Belìce e Biancolilla), ortaggi stagionali in pieno campo e agrumi destinati al consumo fresco ma anche alla trasformazione in azienda. Nei pressi dell’azienda si trova un piccolo bosco di querce e pini. Alle attività agricole si affianca l’impegno per il sociale e il turismo che rendendo Mariscò un’interessante e vivace realtà multifunzionale legata al territorio. L’azienda si occupa anche di progetti di fattoria didattica, vendita diretta dei prodotti trasformati, visite aziendali e degustazioni guidate.
Una grandissima passione
Bargione racconta che la passione per l’agricoltura l’ha sempre accompagnata nella sua vita. «A 18 anni mi sono insediata come giovane imprenditrice e ho cominciato contemporaneamente il mio percorso di studi. Mi sono laureata in Disegno Industriale alla Facoltà di Architettura di Palermo e, dopo aver lavorato per un paio d'anni a Shanghai come marketing manager di un’azienda di importazione di prodotti italiani con distribuzione in tutta la Cina, sono rientrata in Italia e ho deciso di dare valore a me, al mio territorio e all’attività della mia famiglia, così mi sono iscritta alla magistrale in Imprenditorialità e qualità per il sistema agroalimentare della facoltà di Agraria».
Bargione, di Agia-Cia, oggi lavora a tempo pieno in azienda curando la promozione, la commercializzazione e la distribuzione dei prodotti. «La conduzione familiare dell’azienda è il nostro più grande punto di forza: mio padre Carlo si occupa della produzione, mia madre Cettina della trasformazione e da un paio d’anni mio fratello Elio mi aiuta con le consegne a domicilio. Abbiamo tutti lo stesso obiettivo: far crescere sempre di più la nostra azienda, curandone tutti gli aspetti».
La spinta green di Mariscò
La sostenibilità è certamente uno degli aspetti su cui Mariscò ha deciso di investire con sempre maggiore attenzione. «Nel 2011 abbiamo installato un impianto fotovoltaico che ci ha permesso nel tempo di abbattere sensibilmente i costi dell’energia elettrica - spiega Bargione -. A questo abbiamo aggiunto un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria, ottenendo un ulteriore abbattimento dei costi energetici».
Da oltre 30 anni l’azienda è in regime di agricoltura biologica certificata e, come racconta Bargione, grazie all’adozione di semplici pratiche agronomiche e alle condizioni pedoclimatiche aziendali, l’azienda riesce a non utilizzare presidi fitosanitari, né per le concimazioni né per infestazioni parassitarie.
I fabbisogni idrici delle colture vengono soddisfatti da un invaso in terra battuta che consente di poter fare irrigazioni di soccorso e superare i periodi siccitosi.
Il progetto di agricoltura sociale
Dal 2010 l’azienda Mariscò fa parte della rete delle Fattorie sociali siciliane e da allora si occupa di progetti legati all’agricoltura sociale. «Unendo l’attività agricola a quella sociale siamo riusciti a svolgere delle iniziative come i percorsi esperienziali out-door o i laboratori agricolo-biologici che, non solo ampliano le capacità fisiche e mentali dei soggetti interessati, ma prevedono il co-progettare e il co-costruire al fine di favorire nei giovani una sana esperienza di socializzazione e rafforzare le loro capacità interpersonali».
La scommessa di puntare sulla multifunzionalità ha permesso a Mariscò di fare formazione in azienda e interfacciarsi con campi interdisciplinari diversi tra cui psicologia, medicina ed economia sociale, e creare opportunità di lavoro per i soggetti più fragili.
«Con Mariscò abbiamo voluto concentrarci prima di tutto sul valore sociale creando modelli facilmente esportabili - afferma Bargione -. L’obiettivo è sviluppare delle sinergie in grado di favorire, attraverso specifici interventi e strumenti, la valorizzazione non solo del territorio ma anche della realtà sociale ad esso legata».
Premio De@Terra
Con il progetto pilota ‘Il coraggio di amare’, durato circa un biennio, Mariscò ha sviluppato delle tecniche riabilitative esperienziali con minorenni vittime di abusi familiari che hanno consentito il reintegro di alcuni ragazzi sia in società che nel mondo del lavoro. Con questo progetto l’azienda si è aggiudicata il premio De@Terra, conferito dal Mipaaf, nell’ambito dell’imprenditoria femminile, per aver apportato sviluppo ed inclusione sociale e lavorativa nel territorio nazionale.
«Il progetto ‘Il coraggio di amare’ ha coinvolto dieci minorenni - racconta Bargione -. Abbiamo messo a disposizione una parte dei terreni aziendali e insegnato loro le pratiche agricole di base. Al termine del percorso alcuni dei ragazzi sono riusciti a trovare lavoro presso aziende del territorio, altri hanno deciso di tornare a scuola e dei quattro di loro che assumevano psicofarmaci due hanno ridotto considerevolmente le dosi e altri due hanno smesso di assumerne».
Formazione dei giovani
Tra i prossimi progetti di Bargione c’è quello di integrare la formazione in azienda. «Proprio nei giorni scorsi abbiamo concluso un progetto di borsa lavoro legato ai tirocini formativi a Mariscò. La formazione per noi giovani è fondamentale. Tanto più per affrontare questo periodo di crisi».
Per il futuro Bargione dichiara che vorrebbe incrementare anche l’attività di consegne a domicilio, iniziata durante il periodo di chiusura causa pandemia. «Mi piacerebbe sviluppare un progetto che, attraverso il coinvolgimento di giovani volontari, permettesse di fare anche educazione civica e alimentare per far comprendere l’importanza del consumo solidale dei prodotti locali stagionali».