L'agricoltura ha bisogno un piano di rilancio, di infrastrutture fisiche e digitali. Ma può già contare sull'inventiva e sulle capacità di imprenditori capaci di applicare l'innovazione per migliorare i processi produttivi, la qualità dei prodotti e il rapporto con il territorio.
La videointervista a Massimiliano Giansanti
Il presidente Massimiliano Giansanti ne ha premiati 13. Quindici se consideriamo anche il premier Giuseppe Conte e il ministro Gian Marco Centinaio che, intervenendo alla cerimonia del conferimento del premio innovazione di Confagricoltura il 17 luglio a Palazzo della Valle, hanno manifestato ampie convergenze sulla necessità di un piano strategico di rilancio che faccia perno sulla digitalizzazione.
Tra business e umanesimo
Sì, è vero: Centinaio (clicca qui) vede di buon occhio le innovazioni capaci di incidere sul benessere animale, sulla precisione delle previsioni meteo, sulla capacità di sfruttare in maniera più sostenibile le risorse idriche, sulla rivoluzione digitale dei Big Data, sulla possibilità di valorizzare nostri punti di forza come la qualità e l’origine. Conte (clicca per vedere il video dell'intervento) punta più sulla capacità di sviluppare materiali sostenibili alternativi alla plastica, alla necessità di preservare l’acqua e l’ambiente da inquinamenti, dalla protezione del suolo dall’instabilità e dall’erosione, alla possibilità di aumentare l’occupazione agricola ed entrare in un nuovo “umanesimo”.
Piano di rilancio in autunno
Entrambi però concordano ( e in questi tempi è un vero miracolo) sulla necessità di far
ripartire l’Italia facendo perno sull’agricoltura. Sulla necessità di un piano di rilancio che investa risorse nelle infrastrutture e nella digitalizzazione. («Ismea è a disposizione e così anche il Crea» ha rimarcato Centinaio).
I tredici inventori
Un vero successo di contenuti e di immagine quello ottenuto dall’intelligence di Confagricoltura (della linea e delle richieste di Giansanti ne avevamo parlato qui). A Roma, nella sua sede di Palazzo della Valle, la Confederazione ha premiato gli innovatori agricoli. Sul podio tredici imprese ed aggregazioni che si sono poste in evidenza per il proprio impegno nell’utilizzare le più avanzate soluzioni tecnologiche e digitali, nell’aggregarsi per raggiungere precisi obiettivi (l’unione fa la forza), nel combinare sostenibilità economica ed ambientale, nell’essere attenti al territorio, nel fare cultura e arte.
Una strada per uscire dalla crisi
L’intento non era quello di coprire le magagne, il difficile ciclo che sta attraversando l’agricoltura italiana, anzi rimarcato dal presidente Giansanti, ma mostrare che c’è una possibile via di uscita: «quella di favorire le aziende innovative – ha ribadito Giansanti- . Occorre superare il periodo di crescita zero, serve l’impegno di tutti per recuperare dall’attuale gap infrastrutturale (leggi qui l’interno intervento di Giansanti).
Tre categorie
Il “Premio nazionale per l’innovazione in agricoltura” di Confagricoltura è stato indirizzato a tutte le aziende agricole che hanno sviluppato o implementato negli ultimi tre anni soluzioni innovative. Si è articolato in tre categorie:
- Nuove frontiere (innovazioni tecnologiche relative a processi, prodotti e servizi, applicati a livello di impresa);
- Reti, Filiere (soluzioni innovative intraprese tra due o più attori);
- Smart land, Smart city (innovazioni che mettano in relazione le aree rurali con quelle urbane e progetti capaci di unire arte, turismo e cultura, creando sinergie fra la dimensione agricola e quella culturale nelle sue varie forme).
L’arma del buon esempio
La giuria presieduta da Michele Pisante, tra l’altro anche coordinatore del comitato scientifico di questa rivista, ha operato un grosso lavoro di ricognizione e di selezione per individuare soluzioni innovative replicabili nei diversi territori italiani («il buon esempio è l’arma più efficace per diffondere innovazione»); capaci di arrivare direttamente al consumatore e capaci di incidere fortemente sul territorio.
Emergono le nuove frontiere: dei sistemi idroponici fuori suolo con recupero dell’acqua per l’irrigazione; della precision farming che unisce dati satellitari, dati raccolti con i droni e con i sensori in campo, big data; della viticoltura 4.0; della difesa integrata delle colture. Risaltano le reti e filiere della birra artigianale, sostenibile e territoriale, delle gallette di cereali, dell’acquacoltura che diventa acquaponica, delle rinnovabili. Spiccano le esperienze Smart Land e Smart City con: spazi museali, paesaggistici, esperienze ludiche e ricreative; parco artistico a cielo aperto; parco letterario; fino al provocatorio museo del letame dell’azienda zootecnica, che realizza ed espone nuovi oggetti di reflui e argilla che è anche un progetto di design ed economia circolare.
Esperienze concrete sotto i riflettori
«Si parla tanto di agricoltura 4.0 – ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -, di rivoluzione digitale, di economia circolare, di sostenibilità di reti e filiere, di ‘agri-cultura’, con l’iniziativa del nostro Premio abbiamo voluto presentare esperienze concrete, attività lungimiranti, coraggio imprenditoriale. C’è un volto nuovo dell’agricoltura, c’è un entusiasmo tangibile e contagioso».
Il premio è stato indetto da Confagricoltura a dicembre 2018 con apposito bando; le molteplici candidature pervenute sono state vagliate dalla giuria presieduta dal prof. Michele Pisante (Università di Teramo) e composta da autorevoli rappresentanti del mondo imprenditoriale, istituzionale ed accademico: Luisa Todini (imprenditrice, presidente di Agronetwork), Andrea Granelli (presidente di Kanso), Silvio Franco, (Università della Tuscia), Raffaele Maiorano (imprenditore agricolo), Enrico Allasia (imprenditore agricolo).
L'elenco dei premiati
Le imprese e le aggregazioni premiate entreranno a far parte del ‘Club delle imprese agricole innovative’ di Confagricoltura e parteciperanno ad una serie di iniziative come testimonial ufficiali dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli.
Per il Premio Innovazione – categoria Nuove frontiere sono saliti sul podio i rappresentanti delle imprese:
- Soc. Agr. Antonio Gandini (1° classificato);
- Soc. agr. Folli di Vigo Mario e Alberto e Soc. agr. Ss Porto Felloni (2° classificato ex aequo);
- Ditta individuale Preghenella Giuliano e Soc. agr. Ss Terre Grosse (3° classificato ex aequo).
Per il Premio Innovazione – categoria Reti, Filiere sono risultati vincitrici le aggregazioni:
- Gruppo CerealInnova (1° classificato);
- Contratto di rete Gallettificio Valtidone (2° classificato);
- Gruppo Cannella – Mannino (3° classificato);
- Gruppo Banfi Avello e Raveri (Menzione speciale).
Per il Premio Innovazione – categoria Smart land, Smart city hanno vinto:
- Genagricola spa e Soc. az agr. Chiarlo (1° classificato ex aequo);
- Soc. agr. Castelvecchio (2° classificato);
- Agt società semplice (3° classificato).
Altre sette innovazioni sono state ritenute di rilevante interesse e saranno considerate nelle successive iniziative che Confagricoltura realizzerà sul tema dell’innovazione. Sono state realizzate da: Soc.agr. Romei Biagi; Ditta individuale Cannella; Ditta individuale Parapini; Ezio Ditta individuale Carlo Spazzini; Soc. Agr. Bortolan; Ditta individuale Laura Cominato; Soc. Saba.
Le schede delle innovazioni
PREMIATI CATEGORIA NUOVE FRONTIERE
Soc. Agr. Antonio Gandini (Mantova). Un gioiello tecnologico: 11 ettari di serre con sistemi idroponici fuori suolo per la coltivazione di quattro varietà di pomodoro, con sistema di recupero dell'acqua utilizzata per l'irrigazione delle piante, che avviene a goccia, con temperatura e luce led controllate digitalmente per l’accrescimento delle piante durante tutto l’arco dell’anno. Risultati: aumento dei volumi produttivi, sensibile riduzione dei costi produzione, riduzione del consumo di acqua fino al -90%, e riduzione dei trattamenti fitosanitari.
Soc. Agr. Folli di Vigo Mario ed Alberto (Milano). L’innovazione dei Vigo consiste nell’aver rivoluzionato l’intera agrotecnica del mais da granella secondo i criteri dell’agricoltura 4.0. Il progetto ‘Combimais’ è stato messo a punto a inizio 2014, con il monitoraggio del Dipartimento di Agronomia e Coltivazioni Erbacee dell’Università di Torino. Dalla lavorazione del terreno alla vendita delle farine: tutte le fasi sono coordinate per favorire, attraverso le nuove tecniche e la digitalizzazione, minori costi, minori impatti ambientali, maggiore sicurezza e qualità del prodotto, maggiori rese. E’ stato messo a punto un protocollo di produzione in grado di combinare e integrare in modo efficiente: genetica, protezione e irrigazione. Si produce di più, con maggior qualità e minor consumo d’acqua.
Soc. Agr. Ss Porto Felloni (Padova, sede operativa Lagosanto FE). Il Sistema integrato di precision farming consente l’utilizzo combinato di diverse tecnologie innovative: monitoraggio e mappazione dei parametri del terreno, dosaggio variabile degli input produttivi, sistemi di guida semi-automatica della seminatrice, droni e software per l’analisi dei dati. Risultati: riduzione di tempi, di costi e di perdite produttive, elevati standard qualitativi delle produzioni cerealicole, orticole e frutticole. Grande attenzione al personale con corsi di formazione specifici, assunzione di personale nuovo, supporto alle aziende vicine per introdurre pratiche simili.
Ditta individuale Preghenella Giuliano (Trento). L’azienda agricola di Preghenella ha avviato una sperimentazione vitivinicola innovativa, con il team della Fondazione Bruno Kessler e con il consorzio irriguo locale, orientata a testare l’uso efficiente di risorse irrigue attraverso dei sensori di umidità e stazioni meteo i cui dati vengono raccolti tramite una rete a basso consumo energetico ad ampia copertura ed immagazzinati su una piattaforma IoT, per gestire l’influenza, la penetrazione e la concorrenza dell’inerbimento sul vigneto prima e dopo il taglio.
Soc. Agr. Ss Terre Grosse (Treviso). L’innovazione della soc. Agr. Terre Grosse consiste nella creazione di un algoritmo specifico “open innovation” in grado di fornire sempre migliori predizioni sulla possibilità di attacchi parassitari al vigneto, facilitando così l’adozione di sistemi di difesa integrata con evidenti risparmi di costi e vantaggi in termini di sostenibilità, anche attraverso lo sviluppo di alcuni sensori dedicati al monitoraggio microclimatico e vegetativo del vigneto.
PREMIATI CATEGORIA RETI, FILIERE
Gruppo CerealInnova (Pralormo, Torino). La realizzazione della malteria coinvolge cerealicoltori, trasformatori (panettieri), somministratori (agriturismo) e mastri birrai, creando ‘collegamenti e ponti’ fra soggetti diversi. Un gruppo coeso di attori che rende più efficace e rapida la diffusione dell’innovazione, e che fa emergere le capacità creative delle imprese e dei territori. Con l’iniziativa si realizza una birra artigianale dall’elevato appeal con un forte valore aggiunto, dovuto alla caratterizzazione territoriale delle materie prime utilizzate. Dal punto di vista ambientale consente di abbattere drasticamente l’impronta ecologica della logistica del malto.
Contratto di rete – Gallettificio Valditone (Piacenza). Due aziende agricole da tempo radicate hanno un obiettivo comune, produrre un alimento molto semplice: le gallette di cereali. L’obiettivo della Ree è riuscire ad impiegare le conoscenze agronomiche partendo dalla coltivazione delle materie prime, trasformare il cereale direttamente in azienda agricola utilizzando metodi moderni, preservando il gusto autentico dei cereali. Grazie all'innovazione di lavorazione, le gallette mantengono le caratteristiche organolettiche e soprattutto il sapore e l'aroma dei cereali elevando la qualità del prodotto. L'obiettivo non si poteva raggiungere senza la forza e la passione di entrambe le aziende unite in rete.
Gruppo Cannella - Mannino (Ragusa). Due giovani biologi siciliani hanno reinventato l’acquacoltura adottando il sistema dell'acquaponica che riduce al minimo l'uso di acqua (-90%), l'uso di spazio, elimina l'uso di erbicidi ma anche di concimi, riduce quello di insetticidi, apportando due rilevanti vantaggi: i prodotti ittici ed i prodotti vegetali sono di qualità mediamente superiore, ed il processo produttivo è innovativo, a costi ridotti ed a bassissimo impatto ambientale. Il fondamento tecnico di riuso degli scarti a base di azoto, fosforo e potassio del metabolismo dei pesci per coltivare le piante rientra appieno nell'idea di economia circolare, e gli scarti vegetali vengono impiegati per alimentare altri pesci erbivori o altri organismi che a loro volta andranno ad alimentare i pesci”.
Gruppo Banfi, Avello e Raveri (Pavia). Il Gruppo Banfi ha realizzato un Impianto a biomassa legnosa da 115 kwh per la produzione di energia termica da destinare alle strutture dell'Agriturismo Molino Taverna. Le caratteristiche tecniche innovative della speciale caldaia sono contraddistinte da un forno centrale, un particolare sistema d'entrata del combustibile e la camera di combustione dotata di resilienti griglie mobili, permettendo di utilizzare biomasse anche al 70% di umidità, derivanti da coltivazioni di miscanto realizzate dalla startup Planeta Renewables, ospitata presso l'Università Cattolica di Milano.
PREMIATI CATEGORIA SMART LAND, SMART CITIES
Genagricola SpA (Caorle, Venezia). Genagricola ha costruito un vero e proprio Parco Agricolo attraente, innovativo, artistico e pedagogico con un’offerta integrata di spazi museali, paesaggistici, di esperienze ludiche e ricreative in una azienda agricola di lunga storia: 3 opere d’arte monumentali di Alberto Garutti, 32 km di nuovi percorsi ciclopedonali, mostre fotografiche e videoproiezioni, tavoli pedagogici interattivi, visite guidate da app, archeologia industriale di bonifica con vecchie macchine idrovore, un innovativo turismo esperienziale e “responsabile”. A ciò si aggiunge l’attività di agricoltura sociale inclusiva di soggetti svantaggiati, la semina di strisce di impollinazione e sostegno alla biodiversità con 60 varietà di erbe indigene a fioritura scalare, fitodepurazione delle acque.
Soc. Az, Agr. Chiarlo (Asti). L’azienda agricola vitivinicola Chiarlo ha realizzato un’innovazione volta alla valorizzazione del territorio attraverso il connubio Vino-Cultura, Arte e Sostenibiltà. All’apertura di un Parco Artistico permanente nel vigneto con il coinvolgimento di Artisti di fama mondiale è seguita la realizzazione di un sistema multimediale che permette a chiunque di visitare il Parco autonomamente ed in modo gratuito fornendo informazioni relative alle opere, sia sculture che installazioni, che al territorio. L’azienda ha certificato i suoi 7 vini più importanti "ViVA wine Sustainable" per diffondere una cultura di riduzione di impatto ambientale e mantenere la biodiversita. Ha inoltre realizzato nel corso del 2018 la mitigazione della cantina attraverso il verde verticale che ha consentito un ideale inserimento paesaggistico nel territorio.
Soc. Agr. Castelvecchio (Gorizia). L’innovazione della Soc. Agr. Castelvecchio è collegata al complesso delle attività che hanno consentito di recuperare terreni marginali alla multifunzionalità e diversificazione aziendale (agriturismo, agriristoro, e produzione di energia da fonti rinnovabili), generando una migliore sostenibilità: produzioni biologiche e contemporanea valorizzazione dell’ambiente a fini di fruizione turistica, un sistema di economia circolare a fianco del Parco letterario Ungaretti.
Soc. Semplice AGT (Piacenza). In una realtà zootecnica che produce 400 quintali di latte al giorno per il Grana Padano con 2500 bovini di razza selezionata in 5 unità produttive, è presente una provocatoria e geniale iniziativa che disegna il recupero completo della produzione di reflui attraverso la creazione di uno specifico Museo. Una vera e propria estensione massima dei possibili riutilizzi del letame in una chiave tecnologica innovativa ed integrata, a carattere fortemente circolare: dai concimi selezionati, alle rinnovabili, dai nuovi prodotti per l’edilizia, al design ed al florovivaismo.