La Bonifica recapita cartelle salatissime, agricoltori sul piede di guerra

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Inviati avvisi di pagamento per le ultime quattro annualità con aumenti del 140%. Oltre che per le cifre spropositate, gli imprenditori agricoli protestano per i servizi non all'altezza

Su input di Agrinsieme Sicilia, gli infuriati agricoltori che hanno ricevuto salatissimi avvisi di pagamento dei ruoli consortili, si sono ritrovati in sit-in lunedì 11 novembre davanti alle sedi territoriali dei Consorzi di Bonifica. Nelle cartelle di pagamento cifre da capogiro che fanno riferimento ai ruoli delle ultime quattro annualità. Gli stessi che sono stati di volta in volta sospesi per via delle calamità naturali e delle gravi crisi di mercato che hanno investito l’agricoltura isolana.

Si tratta di importi a cui gli agricoltori tra l’altro non sono abituati perché fino al 2014 le spese dei Consorzi di Bonifica (alcune necessarie, altre utili e molte altre superflue e comunque ridimensionabili) erano coperte al 95% dalla Regione Sicilia. Circostanza non più sostenibile tant’è che con la legge di stabilità regionale varata per il 2015, il Parlamento siciliano aveva deciso il disimpegno graduale fino al totale azzeramento dei contributi ai Consorzi di Bonifica nel 2021.

Aumenti monstre, ma irrigare resta complicato

Il risultato è un aumento spropositato dei canoni irrigui di oltre il 140% dal 2012 al 2018. Un esempio? «Per un ettaro di agrumeto nella Piana di Catania si pagavano 204 euro che nel 2018 sono diventati 410. Per il 2019 non sappiamo ancora: Per il momento abbiamo pagato un acconto di 318 euro», afferma Giosuè Catania, che in Cia Sicilia è responsabile regionale del settore bonifiche. Ma ciò che ha esacerbato gli animi degli agricoltori è il fatto che a fronte di canoni così esosi, i servizi resi si sono rivelati estremamente carenti. Spiega Catania: «Reti di distribuzione obsolete, grandi manutenzioni in ritardo negli anni e limiti strutturali legati agli impianti condizionano di fatto la razionale distribuzione delle risorse idriche anche in presenza di abbondanti quote invasate, con il risultato che diverse aziende e diverse aree territoriali hanno difficoltà serie ad irrigare i propri fondi, generando ricorsi e contenziosi che appesantiscono ulteriormente i bilanci consortili».

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Una riunione tra agricoltori e rappresentanti delle professionali

Musumeci: bloccare la riscossione delle cartelle

Con questa iniziativa, oltre a sollecitare il blocco della riscossione delle cartelle, Agrinsieme ha posto l’accento anche sulla necessità di avviare una seria riforma dei Consorzi di Bonifica che, dopo una gestione commissariale di cinque lustri, secondo Agrinsieme “devono tornare ad essere gestiti dagli agricoltori non senza aver prima eliminato vecchie incrostazioni e debiti milionari” (il sistema consortile siciliano ne ha accumulato oltre cento).

Sempre a proposito delle cartelle di pagamento che stanno facendo disperare gli agricoltori, perfino il presidente della Regione Nello Musumeci, qualche giorno fa si è sbilanciato: «Bloccare i pagamenti dei ruoli del Consorzio di bonifica – ha detto – diventa una necessità non più rinviabile. Agli agricoltori non si può chiedere di tirare fuori dei quattrini per servizi mai ricevuti o dopo annate disastrose». E ha proseguito ribadendo: «Bisogna trovare una soluzione ragionevole che consenta agli agricoltori di avere un po’ di ossigeno e, al tempo stesso, garantire alle strutture consortili la prosecuzione dell’attività ordinaria».

«Valutiamo bene la sospensione dei ruoli consortili annunciata dal presidente della Regione – ha affermato Agrinsieme – ma per evitare che il problema si ripresenti, bisogna trovare una soluzione ragionevole e definitiva che eviti di scaricare sugli utenti il frutto di cattive gestioni e di aumenti dei ruoli fuori di ogni logica che rischiano di penalizzare le aziende agricole».

Le dichiarazioni di Musumeci, pur salutate positivamente, purtroppo non bastano. Rosa Giovanna Castagna, presidente regionale della Cia e coordinatrice di Agrinsieme Sicilia, chiarisce che la manifestazione “diffusa” sul territorio serve «per ribadire le nostre proposte e chiamare il governo regionale alle proprie responsabilità in ordine alle emergenze che attanagliano il sistema consortile e le prospettive strutturali in essere».

Dopo la sospensione dei ruoli emessi dai Consorzi di Bonifica – se mai l’Ars potrà esprimersi su quel “disegno di legge agile di di poche righe, che può essere approvato in alcune settimane“, come aveva anticipato Musumeci – secondo Agrinsieme bisogna con urgenza andare oltre. «Occorre ristabilire il Governo degli agricoltori – conclude Castagna –  favorendo un percorso che chiuda la vecchia gestione debitoria e consegni agli utenti agricoltori la gestione ordinaria libera da tutte le incrostazioni».

Agrinsieme: serve un tavolo tecnico per affrontare l'emergenza

Per questo Agrinsieme Sicilia rivendica “la costituzione di un tavolo tecnico che affronti nel merito le questioni relative ai bilanci consortili e agli aumenti spropositati agevolando così tutte le decisioni utili per rinfrancare le imprese agricole da simili salassi finanziari. Contestualmente è necessario affrontare la situazione riguardante l’indebitamento visto che un mutuo va fatto per azzerare il pregresso e non per mantenere in vita il sistema attuale. Debito che, secondo le ultime stime conosciute, dovrebbe superare i 100 milioni di euro. Bisogna operare con una strategia di fondo che finalmente metta fine ad una pagina oscura della bonifica in Sicilia”.

Dello stesso avviso anche il presidente della Regione che, prima dello “scivolone” del suo governo sul Ddl rifiuti, aveva dichiarato: «La soluzione dell’eterno problema dei Consorzi di bonifica in Sicilia sta nella legge di riforma proposta dal mio governo e ora all’esame delle Commissioni di merito». Difficile, ma non impossibile.

La Bonifica recapita cartelle salatissime, agricoltori sul piede di guerra - Ultima modifica: 2019-11-11T17:14:54+01:00 da Simone Martarello

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