Nocciole, per Ascopiemonte la parola d’ordine è “qualità”

    nocciole
    Dopo la disastrosa annata 2024 soprattutto per la Tonda gentile si punta sul rinnovamento degli impianti e sull'assistenza tecnica ai corilicoltori

    Dopo la debacle del 2024, con un raccolto ai minimi storici, Ascopiemonte, una delle principali organizzazioni di produttori corilicoli del Piemonte, riparte dalla qualità delle nocciole puntando sull’assistenza tecnica e un piano per l’ammodernamento del parco macchine delle aziende associate.

    «Lo scorso anno abbiamo registrato una media produttiva di 4-5 quintali per ettaro, un disastro. Ai problemi quantitativi si sono aggiunti quelli qualitativi», spiega Pier Paolo Bertone, presidente dell’organizzazione di produttori che conta 550 soci, 4.000 ettari coltivati e commercializza, in condizioni di normalità, fra i 35 e i 40mila quintali di nocciole. I numeri del 2024 sono impietosi: in alcuni areali si è raccolto l’80% di frutti in meno, dopo un’annata, il 2023, già segnata dalla contrazione dei volumi. «Negli ultimi anni la Tonda Gentile delle Langhe si è rivelata più vulnerabile di altre varietà agli effetti dei cambiamenti climatici».

    Impianti da rinnovare

    Pier Paolo Bertone

    Il calo drastico delle rese è connesso anche ai limiti strutturali degli impianti, sempre più evidenti: «Molti noccioleti, specie in Alta Langa, una delle aree più vocate per la coltura, sono ormai a fine ciclo e già in parte improduttivi. Dovrebbero essere rinnovati». Una spesa insostenibile per numerose aziende, alle prese con drastiche riduzioni dei margini di profitto: «Servirebbe un piano straordinario di contributi regionali, un’iniziativa analoga ai bandi promossi per la ristrutturazione dei vigneti», prosegue il numero uno della Op.

    Anche la ricerca scientifica è chiamata a fare la sua parte per risollevare le sorti del comparto: il progetto di miglioramento genetico della cultivar, affidato dall’assessorato piemontese all’agricoltura alla Fondazione Agrion, è un segnale positivo. «Garantire la redditività dei corileti è l’unico modo per ristabilire la fiducia dei agricoltori nella varietà Tonda Gentile, per farlo bisogna ritornare a produzioni significative e di qualità».

    Il clima non aiuta

    Matteo Cazzuli

    Il crollo dei volumi prodotti non è stato l’unico problema della campagna 2024: «Le frequenti piogge di fine estate hanno rallentato le operazioni di raccolta e complicato quelle di essiccazione, determinando problemi di avariato dei frutti» spiega Matteo Cazzuli, responsabile tecnico di Ascopiemonte. «L’incidenza percentuale del cimiciato, inoltre, è stata molto elevata per la consistente riduzione dei volumi di nocciole. Danni estesi si sono avuti anche nei casi di errato posizionamento dei trattamenti insetticidi contro Halyomorpha halys, la cimice asiatica».

    Nel 2023 era andata meglio: «La qualità si era mantenuta su livelli decisamente più elevati, nonostante i quantitativi non superassero le medie storiche. Le partite commercializzate avevano soddisfatto anche le aziende più esigenti». Il tracollo produttivo non è l’unica fonte di preoccupazione: «La siccità del triennio 2021-23 ha causato estesi disseccamenti di pertiche e chiome e reso i noccioli più vulnerabili agli attacchi di insetti quali agrilo e rodilegno. Il rinnovato vigore vegetativo, favorito dalle precipitazioni del 2024, pur essendo di buon auspicio, non avrà effetti immediatamente visibili sul prossimo raccolto».

    Innovazione e miglioramento della qualità

    Gianluca Griseri

    Difficoltà e incertezze degli ultimi anni non hanno interrotto la spinta progettuale: nell’agosto del 2022 Ascopiemonte ha inaugurato la nuova sede a Neive, nel Cuneese. L’impianto, completamente automatizzato, ha una capacità operativa di 60mila quintali ed è dotato di due fosse di scarico, cernitori ad acqua di ultima generazione e una batteria di sei essiccatoi, ciascuno con una capienza di 70 quintali. Lo scorso giugno è stata la volta delle certificazioni relative alla gestione della qualità, con il raggiungimento della Iso 9001, e alla tracciabilità dei prodotti di filiera, con il conseguimento della Iso 22005.

    Il Programma operativo 2024-2026 per il miglioramento della qualità delle nocciole conferite è il fiore all’occhiello dei progetti varati. «È un piano a 360 gradi che coniuga assistenza tecnica ai soci e fornitura di nuovi macchinari con un contributo a fondo perduto del 50 per cento», spiega Gianluca Griseri, consulente tecnico di Ascopiemonte.

    «Organizziamo incontri informativi periodici con i produttori, diramiamo bollettini e svolgiamo monitoraggi in campo per valutare la presenza dei principali parassiti». Il rinnovamento del parco macchinari, il secondo obiettivo del piano, ha incontrato il favore dei soci: «I volumi di spesa si sono attestati, negli ultimi anni, fra 800mila e un milione di euro. Macchine per la raccolta delle nocciole e atomizzatori sono in cima alla lista delle dotazioni richieste. Migliorare la capacità operativa significa, per le aziende, ridurre i tempi di lavorazione e quindi i costi, aumentando al contempo la sicurezza degli operatori».

    Nocciole, per Ascopiemonte la parola d’ordine è “qualità” - Ultima modifica: 2025-04-09T10:12:21+02:00 da Simone Martarello

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