Un piccolo monolite per spiccare il balzo verso l’agricoltura 4.0

Nikolas Mitroulias mostra le funzionalità di Fieldview drive all'interno di una trattrice collegata a un'operatrice a rateo variabile
Bayer Crop Science presenta la piattaforma Climate FieldView. La digitalizzazione non è mai stata così accessibile per gli agricoltori grazie alla capacità di raccogliere dati da qualsiasi macchina operatrice e di gestire con il proprio smartphone o tablet la variabilità spazio temporale dei campi che si coltivano

Un monolite nero di forma cilindrica è atterrato nelle campagne della bassa veronese. Rispetto alla versione immaginata da Stanley Kubrick ha una dimensione molto più tascabile ma, proprio come succede in “2001 Odissea nello spazio”, il suo arrivo è in grado di assicurare comunque un balzo in avanti alla nostra civiltà tecnologica.

Fieldview drive, il device che consente la connettività dati

Fieldview drive, il device messo a punto da The Climate Corporation, consociata di Bayer e tra i leader nell’innovazione digitale per l’agricoltura, è infatti un piccolo cilindro “magico” in grado di risolvere molti dei problemi che devono affrontare i produttori alle prese con il passaggio da agricoltura 2.0 a 4.0.

Come si installa Fieldview drive (in inglese)

Può connettersi alle cpu e gestire i sensori di macchine agricole come trattrici, seminatrici, irroratici e mietitrebbie superando qualsiasi problema di diversità di linguaggio e consentendo agli agricoltori di raccogliere e integrare tutti i dati su semina, irrorazione, raccolta, monitoraggio e suolo in un’unica piattaforma digitale accessibile da smartphone, tablet o pc: Climate Fieldview.

Il lancio presso l’azienda Cazzola

Bayer l’ha presentata in anteprima in un evento che si è tenuto presso l’Azienda Agricola Cazzola di Salizzole (VR). Il sistema Filedview sta per essere lanciato sul mercato italiano, ma a livello globale ha consentito a Monsanto e poi a Bayer di assicurarsi il record della piattaforma di digitalizzazione più estesa (36 milioni di ettari).

Marc Aupetitgendre, amministratore delegato di Bayer Crop Science Italia

«L’agricoltura digitale – afferma Marc Aupetitgendre, Amministratore Delegato di Bayer Crop Science Italia - sta diventando una realtà anche nel nostro Paese. La piattaforma FieldView ci permette di fornire agli agricoltori soluzioni personalizzate che consentano loro di ottenere migliori raccolti ottimizzando input e risorse, quali acqua, suolo». Soluzioni caratterizzate, ha sottolineato Aupetitgendre, da basso costo e facilità d’uso e quindi in grado di superare gli scogli che oggi frenano la crescita dell’agricoltura digitale.

Digitale in crescita lenta

Roberto Confalonieri, fondatore di Cassandra Tech

«La superficie agricola – stima Roberto Confalonieri, Fondatore e Presidente di Cassandra Tech - gestita utilizzando tecniche riconducibili all’agricoltura digitale supera però oggi di poco l’1%, seppur con un trend positivo».

Secondo lo scienziato milanese uno dei motivi di questa entrata “lenta” nei contesti produttivi riguarda il fatto che «il mercato sta maturando proprio in questi ultimissimi anni in termini di domanda grazie al ricambio generazionale e di offerta dovuta ad esempio ad una maggiore connettività e ai sensori smart».

Quattro tipi di funzionalità

FieldView è uno strumento a supporto dell’attività degli agricoltori a 360°. Le funzionalità possono essere raggruppate in quattro diverse tipologie:

  • connettività dei dati, con la possibilità di raccogliere e archiviare in un’unica piattaforma digitale i dati raccolti dalle diverse operatrici in campo e i dati inseriti manualmente per poi consultarli accedendo al proprio account Climate filedview. L’agricoltore può decidere liberamente se trasferire i dati ad altri sistemi attraverso cloud;
  • strumenti di analisi del rendimento, per comprendere meglio la variabilità dei diversi appezzamenti;
  • prescrizione di semina e fertilità, ovvero la possibilità di creare mappe di prescrizione per gestire semine e fertilizzazione con rateo variabile in base ad obiettivi personalizzati
  • immagini avanzate per il monitoraggio dei campi, Fieldview è collegato con il sistema di satelliti Sentinel in grado di rilevare circa due volte alla settimana gli stessi appezzamenti. Fieldview è in grado di processare le immagini ad alta risoluzione migliorandone la qualità e consentendo di memorizzare note di campo geolocalizzate per favorire la successiva elaborazione.

Mappe satellitari che mettono in luce i dati di evapotraspirazione e stato sanitario delle colture

«Il nostro sistema – spiega Nikolas Mitroulias di Climate FieldView- è in grado di migliorare la definizione dell'immagine satellitare, portandola a 5 metri per 5. Oltre alle classiche mappe  satellitari NDVI  con gli indici di copertura e di attività fotosintetica il sistema Fieldview ne fornisce altri due tipologie per mettere in luce l'evapotraspirazione e lo stato sanitario delle colture».

Negli esempi illustrati da Mitroulias in occasione dell’evento veronese, le mappe satellitari erano in grado di individuare le zone con maggiori problemi a mesi di distanza dalle raccolte e hanno consentito di intervenire tempestivamente, oltre che per gestire fertilizzazioni e semine differenziate, anche individuando problemi localizzati di attacchi di elateridi e di malattie fungine.

Sfogliare i campi su smartphone

Fabio Roverso

«Sono oltre mille– informa Fabio Roverso, Climate Business Lead in Italia per The Climate Corporation – gli agricoltori italiani che hanno già usato la nostra piattaforma nel 2019 e le valutazioni sono decisamente positive». «Si tratta infatti di uno strumento estremamente intuitivo e facile da usare che consente agli agricoltori di poter “sfogliare” sul proprio smartphone tutte le mappe dei propri campi e ottenere rapporti sulle diverse performance in tempo reale». Roverso, figlio e nipote di agricoltori, ricorda che suo padre ha impiegato più di 30 anni a capire i segreti dei suoi campi più difficili, ora invece con Fieldview gli agricoltori possono individuare la variabilità direttamente su smartphone, pianificare gli interventi e gestire con pochi e semplici comandi le zone più “problematiche” dosando sapientemente le diverse varietà, densità di semi, fertilizzanti e agrofarmaci oltre ad analizzare facilmente e rapidamente i risultati.

L’esperienza dell’azienda Cazzola

Paolo e Damiano Cazzola, proprietari dell’azienda sede dell’evento di lancio, lavorano circa 1.000 ettari di proprietà e altri 4.000 come contoterzisti, per un totale di oltre 5.000 ettari in provincia di Verona. « LA piattaforma fieldview – testimoniano – ci stanno consentendo di migliorare la nostra efficacia e tempestivi su colture estensive come mais, pomodoro da industria con applicazioni anche su orticole di pieno campo come patata e cipolla».

Un piccolo monolite per spiccare il balzo verso l’agricoltura 4.0 - Ultima modifica: 2019-12-01T02:29:59+01:00 da Lorenzo Tosi

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