«È la fiducia a tenere il mondo in equilibrio», c’è scritto nei Veda indù. L’Unione europea reclama il primato mondiale della sostenibilità attraverso la politica agricola più ecocondizionata e normative sempre più restrittive sui mezzi tecnici ma, nonostante questo, la fiducia dei consumatori nei confronti degli agricoltori non è mai stata così bassa. Quando l’Occidente è in crisi di identità si rivolge alle filosofie orientali ma la ricetta per superare questa crisi proposta da Jai Shroff, amministratore delegato di UPL, società con sede a Mumbai in India appena entrata nella top 5 mondiale dopo l’acquisizione di Arysta Lifesciences (leggi qui per maggiori dettagli), fa più leva sui principi fondanti del pensiero occidentale che sulla metafisica orientale.
Il vero valore del cibo
«La chiave è la conoscenza – dice a Mourenx (Francia) nel corso dell’inaugurazione della nuova linea produttiva di sali di rame –. Bisogna far conoscere ai consumatori il vero valore del cibo e dell’agricoltura, uscire dagli stereotipi e diffondere più consapevolezza sulle storie, i volti e l’impegno personale di ogni agricoltore per la sanità e la qualità delle produzioni alimentari e il loro contributo determinante per un ambiente più sostenibile».
Shroff conosce bene le ansie alimentari del vecchio continente e in particolare quelle italiane. Il nuovo impianto produttivo francese è dedicato interamente all’agricoltura biologica. A Mourenx, in Aquitania, nel sud ovest della Francia, UPL contava già su un impianto all’avanguardia per la produzione di sali di rame in formulazione Disperss.
Oggi raddoppia la sua capacità produttiva grazie a una nuova linea dedicata completamente all’agricoltura biologica. Una linea completa, capace di produrre 12mila t di rame all’anno, che parte dalla sintesi partire da rame nativo (copper shot) o rame riciclato, formulazione, confezionamento e magazzinaggio. Un processo che porta alla sintesi di brocantite, la forma più stabile di cristallizzazione di solfato di rame, e quindi più persistente e selettiva, che caratterizzata i formulati rameici di UPL. Un investimento da 15,6 milioni di euro per rispondere a una domanda di rame puro per il bio che è forte soprattutto nel nostro Paese (v. più dettagli sull’impianto nell’articolo pubblicato qui).
«I nodi verranno al pettine»
«Il biologico – dice – è un settore importante, ma occorre uscire dalla contrapposizione con l’agricoltura convenzionale. Tra qualche anno, quando i nodi verranno al pettine, l’unica contrapposizione che avrà senso sarà quella tra produzione sostenibile e non sostenibile».
Per Shroff pretendere di mantenere basse le rese agricole imponendo vincoli insostenibili in nome di un astratto principio di precauzione produce l’effetto opposto: spinge a coltivare anche le ultime aree naturali del mondo per soddisfare il fabbisogno alimentare di una popolazione in decisa crescita, alterando in maniera insostenibile l’equilibrio tra produzione e rigenerazione, tra agricoltura e foreste. Un equilibrio che una terra di frontiera come quella di Mourenx ha impiegato anni per raggiungere. Qui l’orizzonte è enfatizzato dal profilo seghettato dei Pirenei atlantici, linea di confine tra Europa continentale e mediterranea. Sotto il suolo si trova il più importante giacimento europeo di gas naturale e ciò ha portato allo sviluppo di una delle più estese aree industriali del sud della Francia.
Oriente e Occidente
Dove l’indiana UPL e l’americana Arysta, Oriente e Occidente dell’agribusiness, si fronteggiavano da decenni, una a destra e l’altra a sinistra dell’avenue du Lac, l’arteria che collega il centro di Mourenx al fiume Gave.
L’impegno di Shroff di continuare ad investire in questa zona, in favore dell’agricoltura europea, anche dopo l’acquisizione è considerato positivamente dalle autorità francesi perché consente di mantenere un equilibrio demografico che ha fatto di Mourenx una delle cittadine con il maggior numero di aree verdi, musei e aree culturali del sud della Francia.
«Siamo vocati per le partnership – testimonia Shroff –. Sosteniamo le comunità locali e vogliamo ribadire il nostro ruolo di leader nelle soluzioni tecnologiche che aiutano gli agricoltori ad essere più resilienti anche nei confronti degli effetti dei cambiamenti climatici».
Il nuovo impianto persegue questo obiettivo grazie a soluzioni che assicurano risparmi fino al 30% nell’utilizzo di acqua. L’impronta ecologica è abbassata grazie ad un maggiore ricorso al riciclo e riuso di rame. «Ma per l’agricoltura non basta – stigmatizza Shroff – occorre uno sforzo per sostenere la redditività dei produttori agricoli: senza sostenibilità economica non si può assicurare quella ambientale». Per questo UPL lancia a Mourenx una stretta collaborazione con gli agricoltori, una “Lifecycle partnership” per testimoniare l’importanza dell’equilibrio e dell’integrazione tra agricoltori e fornitori di mezzi tecnici.