Barbabietola biologica: come si coltiva e quanto rende

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Sfruttando le potenzialità dell’agricoltura di precisione, affidandosi a buone pratiche agronomiche e grazie al supporto di prodotti di nuova generazione come i biostimolanti, è possibile ottenere risultati più che soddisfacenti dal punto di vista colturale ed economico

È possibile coltivare barbabietola da zucchero biologica? Sembra proprio di sì a giudicare dall’esperienza di un giovane agricoltore emiliano, socio di Coprob, che da un paio d’anni ha iniziato la sperimentazione su un ettaro e mezzo di terreno con risultati più che incoraggianti, tanto che il consorzio ha deciso di avviare un progetto che in un paio d’anni prevede di arrivare a coltivare circa 1.500 ettari di barbabietole in bio.
Del resto saper innovare significa anche cercare di assecondare le richieste del mercato. E i numeri dicono che oggi sono circa 25mila le tonnellate di zucchero biologico consumate in Italia ogni anno, con ritmi di crescita a doppia cifra, senza contare l’export. E mentre le quotazioni dello zucchero bianco tradizionale sono in continuo calo, con prezzi che dopo la fine del regime delle quote saranno soggetti a un'elevata volatilità, il biologico si vende alle industrie a 1.200/1.300 euro alla tonnellata, contro i circa 360 del convenzionale.

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1. L’idea di un giovane lungimirante e con i piedi per terra

Fabio Guzzetti mostra una delle barbabietole biologiche da lui prodotte

Fabio Guzzetti è un giovane imprenditore agricolo di 30 anni, perito agrario, che assieme al padre Angelo coltiva 220 ettari nella zona di San Giovanni in Persiceto, tra le province di Modena e Bologna.
L’azienda nacque per volere del nonno Giuseppe e di suo fratello Mario nella prima metà del Novecento. All’inizio si affidarono al lavoro dei contoterzisti, pratica che fu poi abbandonata per dedicarsi alla gestione diretta dei fondi. Oggi le colture principali sono cereali autunno-vernini (grano duro e tenero), cereali primaverili (sorgo), che variano in base alla rotazione e alla tipologia di terreno, colture da seme (cicoria e pisello, pomodoro da industria e barbabietola da zucchero).
«Da qualche anno parte dell’azienda è stata convertita in biologico per andare incontro alle esigenze del mercato – spiega Guzzetti – e per una sana diversificazione aziendale, a mio avviso fondamentale per una responsabile gestione imprenditoriale».
Da sempre socia di Coprob l’azienda Guzzetti coltiva bietole mediamente su una superficie di 45-50 ettari ogni anno, in base anche alle esigenze delle rotazioni.
«L’idea di applicare il metodo biologico a una coltura come la barbabietola è nata non per caso ma per necessità – sottolinea Fabio – il mercato e l’industria chiedono sempre più materie prime biologiche per soddisfare le richieste dei consumatori e noi non possiamo che adeguarci».

2. L’importanza di tecnica e innovazione

3. I risultati in campo e il conto economico

4. Un’agricoltura che non fa rima con immobilismo

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