Filtrazione tangenziale anche per vini torbidi e fecce di vinificazione: da oggi si può grazie al nuovo filtro tangenziale Ftc/F (nella foto) realizzato dall’Enomeccanica Bosio e utilizzato dalle cantine Sant’Agnese di Santo Stefano Belbo (Cn). «L’idea di filtrare il vino a fine fermentazione non è nuova – spiega Paolo Bussi delle Cantine Sant’Agnese – ma la tecnologia sinora utilizzata prevedeva di usare il filtro tangenziale sul sopra chiaro e quello rotativo sul residuo feccioso. Finora abbiamo usato un prototipo – precisa Bussi – presto acquisteremo il modello definitivo che sarà isobarico, adatto a filtrazione in condizioni “sotto pressione”. Per quanto riguarda la vendemmia del moscato a mio avviso ci sono ancora da eseguire alcune modifiche al sistema».
Con il nuovo filtro tangenziale, invece, possiamo lavorare la parte fecciosa, lasciando il sopra chiaro a filtri tangenziali tradizionali». Le cartucce filtranti sono in ceramica con porosità maggiore rispetto a un tangenziale per vini (circa 0,20 micron). I benefici per la cantina sono evidenti: non c’è farina, pochissima manodopera poiché il filtro è completamente automatizzato, la durata delle cartucce è lunga, la qualità finale del prodotto della filtrazione eccellente, sicuramente superiore rispetto a quella ottenibile con i filtri rotativi. Il nuovo filtro sostituisce le tradizionali tecniche di filtrazione delle fecce, quali il sottovuoto. Il recupero di vino si ottiene senza utilizzo di farine o perliti, e conseguente smaltimento, senza calcolare il beneficio per la salute degli operatori. Ftc/F Bosio è in grado di lavorare fecce a elevato contenuto di solidi sospesi con una capacità di concentrazione fino al 90%, ottimizza il consumo di energia, acqua e riduce l’uso di prodotti detergenti. Le membrane in ceramica sono particolarmente resistenti agli agenti chimici, alla temperatura e alla pressione, adatte a lavorare prodotti altamente intasanti come i fondi di chiarifica ricchi di bentonite, PVPP, carbone, e inerti in generale.