Giuseppe ed Elisabetta Merli, nella campagna di Caorso, conducono l’azienda appartenente da generazioni alla loro famiglia, un’impresa agricola di circa 50 ettari da sempre vocata alla coltivazione di cereali e orticole, ma rispetto alle coltivazioni di papà Severino e mamma Maria Matilde negli ultimi anni hanno differenziato.
L’impresa ribattezzata Cascina Gina dal nome del podere è associata a Confagricoltura Piacenza e in autunno ha dedicato per la prima volta circa 5.000 metri quadrati di bulbi di tulipano che stanno per far spuntare un angolo di Olanda nella nostra Pianura Padana con oltre 30 varietà.
Un trionfo di colori
«Ne spunteranno di tutti i colori, anche sfumati e persino con i petali frastagliati – spiega Elisabetta che dopo aver lavorato in altre realtà è tornata a dedicarsi a tempo pieno all’azienda – è il primo anno che mettiamo a dimora i bulbi e già c’è una fucina di idee e iniziative che stiamo pensando per la fioritura. Oltre ai cereali e alle orticole noi abbiamo sempre coltivato anche pomodoro da salsa che vendevamo ai privati e sul mercato, e poi patate, cipolle e zucche. Qualche anno fa abbiamo iniziato con la prima coltura non edibile: le zucche da intaglio, per halloween e quelle da decorazione. Sono state talmente apprezzate che abbiamo pensato a differenziare ulteriormente con prodotti che piacciono e soddisfano comunque bisogni primari, ma non quello di nutrirsi. Circondarsi di natura, di colori, vedere i fiori germogliare è un bisogno che abbiamo intercettato».
L'immagine conta
E mentre un esercito di fiori si prepara a marciare in nome dell’armocromia e della gioia, i due fratelli stanno tessendo relazioni e accordi per implementare un nuovo segmento di attività. «Dobbiamo finalizzare le modalità e le collaborazioni – precisa Giuseppe – abbiamo in mente sessioni fotografiche con i tulipani per famiglie e bambini, laboratori di disegno, allestimenti floreali di eventi. È chiaro che per ciascuna idea va studiata la modalità corretta di inquadramento dell’attività, gli uffici di Confagricoltura Piacenza ci stanno supportando in questo e in parallelo stiamo strutturando collaborazioni con professionisti del nostro territorio. Ad esempio, stiamo collaborando con una brava fotografa, Daniela Zacchi, a cui siamo legati prima di tutto da un’amicizia, abbiamo iniziato a coltivare con lei questa idea».
Tra imprenditoria ed etica
«Prima ancora che diventasse un progetto d’impresa, è stato un desiderio condiviso di fare qualcosa di originale, di bello, per i bambini e le famiglie del nostro territorio – prosegue Elisabetta - e che insieme potesse portare la gente in campagna a vedere la meraviglia di un fiore che sboccia, ma anche la bellezza dei campi, che ormai in pochi si fermano a guardare. Invece vedere come un seme diventa pianta è un miracolo di vita che ogni bambino dovrebbe essere educato ad apprezzare. Abbiamo coinvolto tutti – sottolinea Giuseppe – anche la mia compagna, Sara, che fa il grafico: ha disegnato il logo dell’azienda e le locandine. Avevamo in mente talmente tante cose da realizzare che il claim è venuto da sé: “per fare tutto ci vuole un tulipano” – sorride – ovviamente non potevamo essere sui social con @cascinagina e #perfaretuttocivuoleuntulipano. Questo è il primo anno – concludono i due fratelli – dobbiamo farci conoscere e affinare la dimestichezza con questa nuova attività. L’anno prossimo pianteremo più bulbi e più vicini, perché potremo anche contare su una percentuale di bulbi di quest’anno. Tra qualche giorno, la nostra tavolozza di colori si vedrà sia sui social che sulla provinciale».
Il supporto di Confagricoltura Piacenza
Soddisfazione espressa da parte di Confagricoltura Piacenza e in particolare dal segretario di zona, Enrica Cabrini che ha commentato: «Siamo orgogliosi delle nostre imprese, che come in questo caso mostrano intraprendenza e sono sempre pronte a cogliere le opportunità intercettando le possibilità di sviluppo aziendale che vengono dalle bellezze della natura, dalla multifunzionalità e anche dall'interazione simbiotica con l'ambiente. In un anno così particolare – ha concluso Cabrini – forse vale la pena dire che i tulipani non necessitano di irrigazione e anche questa scelta si pone nell'ottica di cercare di sviluppare attività nuove date le condizioni. Attendiamo con impazienza di vedere il campo fiorito, sarà uno spettacolo molto bello e ci auguriamo che le varie iniziative che si stanno organizzando abbiano il successo che meritano».