L’Agricoltura Blu finalmente fa breccia anche in Puglia e lo dimostra l’ampia partecipazione alla giornata in campo sul frumento duro organizzata da AigaCos e Il Sole 24 Ore a Torretta di Zezza (Foggia) nell’azienda De Lillo. I pionieri del sodo sono molto soddisfatti dei risultati raggiunti e ora non rimane che ampliare ulteriormente la diffusione di questo sistema di gestione del terreno che, grazie ai suoi risvolti economici e ambientali, è particolarmente adatto alle condizioni pedoclimatiche del Sud.
La parola ora spetta ai Psr regionali
L’interesse crescente attorno al sodo lo si era già toccato con mano nel corso di un affollato convegno organizzato da AigaCos in occasione della Fiera di Foggia, dove la relazione di Anna Percoco, responsabile dei Psr della Regione Puglia, aveva sollevato un vivace disappunto da parte della platea. E non poteva essere altrimenti quando si viene a sapere che i politici regionali, tra le misure adottate lo scorso anno, hanno previsto un finanziamento a chi converte i seminativi a pascolo e ben 64 euro/ha sono destinati invece a coloro che interrano i residui colturali. Due pratiche che, come ha sottolineato Michele Pisante dell’università di Teramo, sono un macroscopico errore politico oltre che tecnico, dal momento che vanno nella direzione contraria a quella indicata dall’Unione europea e dall’Agricoltura Blu, uno degli interpreti designati delle nuove linee di politica agricola comunitaria.
«L’Agricoltura Blu – sottolinea Pisante nel presentare i campi prova di Foggia al terzo anno di sperimentazione su ampia superficie – è una rivoluzione silenziosa che permette agli agricoltori di continuare il loro mestiere, che altrimenti rischierebbe di interrompersi. La drastica riduzione prevista dal 2014 degli aiuti diretti della Pac ci deve convincere che è l’ora di voltare pagina adottando percorsi agronomici che non solo fanno risparmiare sui costi ma permettono, nell’arco di alcuni anni, l’aumento sensibile della fertilità e dello stato di salute del suolo che è il primo elemento indispensabile per aumentare la produzione e puntare su cereali di alta qualità». La regione Puglia dovrebbe interpretare senza indugio la forte richiesta che proviene dai cerealicoltori di inserire già dai prossimi mesi nel Psr regionale una misura di finanziamento specifica per l’agricoltura conservativa ( minima lavorazione e sodo) così come è stato già fatto dalle regioni Lombardia e Veneto, per permettere nell’arco di 5 anni di sostenere gli agricoltori che abbandonano l’aratura con circa 500 euro/ha/anno. La richiesta viene caldeggiata da tempo sia dal mondo scientifico che da quello produttivo e ci si augura che la parte politica finalmente si dimostri lungimirante anche in Puglia.
Rivisitare in chiave moderna l’agrotecnica
Le due varietà di frumento duro in prova sui campi dell’azienda De Lillo, Core e Casanova, sono state seminate con tre seminatrici da sodo (Semeato, John Deere e Gaspardo) il 29 novembre su residui colturali di colza che si sono rilevati particolarmente indicati per il sodo. «La cosa importante – ha sottolineato Pisante nel corso della visita alle parcelle – è che i residui colturali vengano sparsi omogeneamente sulla superficie, dotando la mietitrebbia di spargi paglia, per evitare che si creino accumuli che non permetterebbero una semina corretta e quindi l’emergenza». La densità di semina ideale va da 380 a 400 semi germinabili per metro quadro ed è indispensabile adottare seme conciato industrialmente. Sulle parcelle dimostrative sono stati previsti due concianti, Scenic di Bayer CropScience e Kinto di Basf.
«L’adozione della semina su sodo – sottolinea Pisante – deve tradursi per l’agricoltore in un’occasione per rivisitare in chiave moderna e innovativa tutto il percorso agronomico della coltura, dalla scelta oculata della varietà al piano di concimazione, di diserbo e di difesa per evitare che le piante non entrino mai in stress. Tutte le attenzioni devono essere rivolte a far sì che il frumento rimanga fotosinteticamente attivo e quindi verdeggiante il più a lungo possibile fino alla maturazione della granella, per garantire la massima espressione produttiva e qualitativa». Nel corso della visita è stato sottolineato come il piano di difesa con Sphere ad inizio levata e con Prosaro in pre-fioritura per la linea Bayer CropScience e con Opera alla foglia a bandiera per la linea Basf, abbia consentito di avere piante ancora molto verdi e in buono stato di salute sino alla fine del mese di maggio. Altro punto chiave è l’adozione di un piano di concimazione che sia in linea con gli obiettivi produttivi che sono stati prefissati oltre che con le dotazioni del terreno. Le prove di Foggia prevedono due protocolli diversi che puntano sui cosiddetti fertilizzanti speciali, capaci di meglio assecondare le esigenze nutritive del frumento lungo tutto l’arco del suo ciclo vegetativo, così come il più basso impatto ambientale richiesto ai fertilizzanti. Timac aLla semina ha distribuito Decoder 3-22 seguito in copertura da N Process e Agrium ha distribuito alla semina BF Mix NP 9-27 e in copertura, allo stadio quarta sesta foglia, BF 3 N 45. I campi mostrano uno stato ottimale della coltura soprattutto per la varietà Casanova e non rimane che attendere l’esito finale con la raccolta per valutare la produzione e la qualità della granella. Al termine della giornata Michele Pisante e i suoi collaboratori hanno mostrato come si esegue una veloce analisi visiva dello stato di salute del suolo prelevando un campione di terreno e valutando entità degli aggregati, forma e colore, indici che sommati permettono di avere la misura del miglioramento effettivo del suolo che si ottiene anno dopo anno adottando il sodo.