Il tour Forbici d’oro fa l’ultima tappa a Nova Agricoltura in Oliveto

nova agricoltura in oliveto 2019
Appuntamento a Corato in Puglia per il Campionato Nazionale di Potatura. Partecipanti esperti da tutta Italia e le nuove leve, selezionate tra gli studenti degli istituti agrari, si confronteranno sulla gestione del vaso policonico

Il Campionato nazionale di potatura, organizzato da Assam in collaborazione con Nova Agricoltura, con il supporto del Comitato di coordinamento del Campionato Nazionale, festeggia i 17 anni in Puglia, una regione dove le forme di allevamento tradizionali si legano alle varietà maggiormente coltivate nei diversi territori.

Il Campionato 2019 in Puglia

Un appuntamento fisso per qualcuno: gli “affezionati” che parteciperanno finché non conquisteranno il titolo Forbici d’oro o che fanno di tutto per non classificarsi primi e avere la possibilità di tornare nei prossimi anni, vige infatti la regola che il campione Forbici d’oro non potrà più partecipare alle gare né regionali né nazionali.
New entry: i primi tre studenti classificati nel campionato nazionale degli Istituti Agrari.

Saranno un massimo di 60 concorrenti, selezionati da quasi tutte le regioni italiane attraverso i numerosi concorsi regionali di potatura, a presentarsi all’appuntamento del 13 aprile all'agriturismo La Locanda tra gli ulivi a Corato (Bari) per riportare a vaso policonico, dalla forma tradizionale utilizzata in loco, 3 piante a testa, in un tempo massimo di 10 minuti/pianta, con attrezzatura manuale dotata di prolunga, animati da una comune passione e dal desiderio di accogliere la sfida di razionalizzare l’olivicoltura italiana, perché sia sempre più competitiva e “accattivante” per i giovani olivicoltori.

oliveto
I potatori in gara nell'edizione 2018 di Forbici d'oro a Cerchiara di Calabria (Cs)

I parametri su cui viene effettuata la valutazione sono: conformazione delle cime, equilibrio tra le branche primarie, numero e disposizione delle branche secondarie, equilibrio vegeto-produttivo (intensità di potatura) e rispondenza alla conformazione ideale.

L’idoneità sarà conseguita al raggiungimento dei 36 punti su 60 (massimo 20 punti a pianta).

Per i vincitori non premi materiali (attrezzature per la potatura) ma targhe simboliche, a scongiurare la competizione agguerrita, la caccia al premio, favorendo il sano confronto, l’approfondimento, la voglia di mettersi alla prova e di farsi giudicare in un’arte così importante quale quella della potatura, che tanto influenza il risultato economico delle imprese olivicole.



La potatura tradizionale dell'olivo

«In Puglia vengono praticati diversi sistemi di allevamento e potatura dell’olivo, tutti riconducibili al vaso dicotomico originariamente proposto da Caruso nel 1883, con varianti legate alla tradizione locale - spiega Giorgio Pannelli, specialista del settore -. Nell’alto e nel basso Salento (provincie di Brindisi, Taranto e Lecce), dove prevalgono le varietà Ogliarola salentina e Cellina di Nardò, una regolare potatura è trascurata a favore di una riforma periodica con cui si sopprime la porzione superiore di chioma, insieme a parte di quella inferiore ritenuta ormai esaurita, per poi ricostruire il tutto come prima ma con un fermo produttivo di almeno 3 anni».

«Nel centro della Regione (provincie di Bari e BAT), dove prevalgono le varietà Coratina ed Ogliarola barese (sinonimo Cima di Bitonto), la potatura viene regolarmente effettuata rinunciando alla riforma periodica a favore, però, di una acefalia parzialmente rispettosa delle necessità di sviluppo degli alberi. Fin dalla piantagione le piante vengono allevate a vaso dicotomico con struttura “a forchetta”, cioè con una continua divisione dicotomica delle originarie due branche primarie, quindi con una chioma chiusa prevalentemente al vertice. Questo consente elevate produzioni unitarie ma aumenta i costi di manutenzione di una chioma troppo ricca di legno strutturale nella zona apicale, esponendo anche a rischi di infortuni sul lavoro visto che le operazioni vengono eseguite con scale oppure con addetti che salgono direttamente sulle piante (ragione dell’allevamento “a forchetta”)».

«Anche nel nord della Puglia (provincia di Foggia) la potatura viene regolarmente praticata con buoni risultati produttivi ma con aggravio dei costi di produzione, anche in questo caso per una eccessiva presenza di legno strutturale nella porzione superiore di chioma, che prolunga i tempi di manutenzione ed eleva i rischi di infortuni sul lavoro. La locale olivicoltura si diversifica per la prevalente presenza della varietà Peranzana nella zona occidentale e della Ogliarola garganica (sinonimo Ogliarola barese) in quella orientale, cui corrispondono differenti modalità di allevamento e potatura. Nella prima zona prevale il “vaso sanseverese”, dicotomico come i precedenti ma con accentuata espansione laterale delle branche primarie (per semplificare le operazioni di raccolta), che induce una elevata produzione di succhioni, un conseguente elevato numero di tagli, cui segue la necrosi dei tessuti sottostanti. Per queste ragioni le piante allevate a “vaso sanseverese” necessitano di un periodico rinnovo a partire dalla struttura primaria. Nella zona garganica, invece, le problematiche differiscono per un prevalente allevamento delle piante a “vaso garganico”, sempre dicotomico ma con accentuata espansione in altezza delle branche primarie, da cui deriva una periodica necessità di riduzione della loro altezza».

Il passaggio al vaso policonico è possibile

«Una potatura rapida e sicura potrebbe essere praticata in ognuna delle suddette realtà olivicole, semplicemente riformando le piante verso il vaso policonico semplificato che, grazie alla drastica riduzione del legno strutturale nella porzione superiore di chioma ed all’incremento della vegetazione fruttifera nella porzione inferiore, potrebbe consentire un costante incremento della produzione, una riduzione dei costi sia di potatura che di raccolta, oltre al rispetto delle norme sulla sicurezza del lavoro per operazioni eseguite esclusivamente da terra».

Leggi l'articolo integrale su Olivo e Olio n. 2/2019


Barbara Alfei è di Assam, Agenzia servizi settore agroalimentare Marche (alfei_barbara@assam.marche.it)

Il tour Forbici d’oro fa l’ultima tappa a Nova Agricoltura in Oliveto - Ultima modifica: 2019-03-20T13:07:05+01:00 da Sara Vitali

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