Safari a caccia d’innovazione tra i filari del Polo tecnologico di Tebano (Ra). Dove la prima edizione di “Nova agricoltura in vigneto” (www.novagricoltura.com), lo scorso 25 giugno, ha registrato il tutto esaurito. Sono stati infatti più di 500 i visitatori professionali che hanno assistito alla rassegna di macchine e attrezzature in assetto dinamico organizzata dalle redazioni di Vignevini eVQ Vite, Vino & Qualità VQ Vite, Vino & Qualità (le riviste vitivinicole del gruppo NewBusinessMedia/Tecniche Nuove) assieme alla società di servizi All Vineyard. Venticinque le aziende espositrici (all’elenco pubblicato sul supplemento al numero 25 di questa rivista si sono aggiunte Nobili, Braun e Stonex). La manifestazione, incentrata sulle tecnologie per la gestione della difesa, della chioma e dell’interfilare, ha infatti toccato temi strategici per la conduzione sostenibile del vigneto proprio in concomitanza con la pubblicazione dei primi bandi dei Psr regionali.
Psr cruciale
Franco Foschi del Servizio Sviluppo produzioni vegetali dell’Emilia-Romagna ha mostrato nel pomeriggio, nel convegno sotto la tensostruttura allestita sulle colline sopra Faenza, le leve con cui le Regioni mirano a sostenere l’innovazione e il trasferimento tecnologico. Il 43,4% delle risorse dell’Emilia-Romagna, in particolare, sono riservate al macro tema “Competitività”. I prossimi sei mesi saranno cruciali per l’assegnazione delle misure “investimenti” che, nella precisa demarcazione tra Psr e Ocm vitivinicola, sono destinati proprio al cofinanziamento di attrezzature per il vigneto per “incentivare il miglioramento della meccanizzazione in un’ottica di minor impatto ambientale e miglioramento qualitativo delle produzioni”. Va certamente in questa direzione la macchina per il diserbo a vapore presentata a Tebano in anteprima dalla ditta MM-Montanini. L’intervento, eseguito 4 giorni prima della manifestazione per renderne evidenti gli effetti sulle malerbe sotto il filare, è stato ripetuto sotto gli occhi dei visitatori per evidenziare i vantaggi in sostenibilità ed efficacia.
Meccanizzare il Gdc
Copre il gap dell’ultima operazione di gestione della chioma rimasta finora solo manuale la pettinatrice meccanica della vite a doppia cortina presentata dalla ditta Vulcano. Il vigneto “Plicotto” che ha ospitato le prove si è dimostrato lo scenario ideale. Nasce infatti come impianto dimostrativo con una collezione di vitigni e diverse forme di allevamento come cordone semplice, speronato e GDC. Sotto la doppia cortina la macchina di Vulcano agisce con due ventole assiali che indirizzano i germogli verso la pettinatrice evitandone l’affastellamento. Un decisivo contributo per il contenimento dei costi di questa produttiva forma di allevamento.
Rispetto per l’interceppo
Massimo rispetto del suolo. E anche del vigneto: la pioggia caduta copiosa il giorno precedente alla manifestazione non ha fermato infatti la dimostrazione di alcune tecnologie interceppo come la testata Marte Bipower. Spedo ha scelto per questa macchina il vigneto più giovane di Tebano (appena un anno). La sensibilità del meccanismo di rientro automatico ha consentito di effettuare la doppia lavorazione di due filari senza intaccare i giovani astoni.
Recupero vincente
Ampia la sfida riguardo alle irroratrici a recupero prodotto. L’Italia è leader in questa tecnologia. Bertoni ha guidato personalmente il suo “L’Arcobaleno” nella versione bifila tra i vigneti a spalliera di Tebano. Una versione monofila, adatta ad operare anche in vigneti di collina, era allestita presso gli stand statici. Anche Agricolmeccanica/Friuli, Ideal, Martignani e EuroPiave hanno messo in evidenza l’operatività dei propri modelli a pannelli: una soluzione tecnologica che può finalmente decollare con l’applicazione del Pan, Piano nazionale sugli usi sostenibili degli agrofarmaci.
Droni e rateo variabile
Il balzo maggiore verso il futuro sembra però venire dal definitivo sdoganamento della viticoltura di precisione. Due i pacchetti tecnologici in azione a Tebano: hanno riguardato la difesa e la fertilizzazione, con lo spandiconcime Mds 12.1 di Kuhn allestito con centralina Quantron. Il servizio Ask predisposto da Spektra Agri e Ager consente di ricavare mappe di vigore attraverso il proximal (motoquad) o remote sensing (drone) per effettuare una concimazione mirata in base alle effettive esigenze di ogni pianta. Per l’irrorazione il sistema Arvaspray di Arvatec applicato sull’atomizzatore pneumatico a rateo variabile di Cima ha consentito il controllo automatico dell’irrorazione in base allo spessore effettivo della parete vegetativa da trattare. Interventi spettacolari che a Tebano sono stati accompagnati dal sorvolo dei droni allestiti da Arvatec e da Ibimet-Cnr di Firenze.
Lo scopo fondamentale di questi strumenti di telerilevamento, attrezzati per lo più con sensori all’infrarosso, è quello di elaborare l’informazione per ciascun pixel dell’immagine al fine di ottenere mappe di vigore o di stress idrico. Alessandro Matese di Cnr Ibimet ha però mostrato, sempre nel seguitissimo convegno pomeridiano, la possibilità di nuovi utilizzi:analizzare la correlazione tra vigore e maturità fenolica, avviare una gestione sito-specifica del vigneto per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, fino a sviluppare una metodologia di analisi predittiva dell’insorgenza dei sintomi fogliari del Mal dell’esca della vite.
Queste sono solo alcune delle innovazioni presentate a Tebano (Terra e Vita ospiterà una rassegna più completa sul prossimo numero della rivista). La dimensione ormai internazionale del mercato del vino italiano costringe del resto i produttori a confrontarsi con sistemi di produzione competitivi. Un fattore che ha reso il vigneto una delle colture più recettive all’innovazione. Un’evoluzione che la nostra casa editrice intende seguire con maggiore puntualità ed efficacia attraverso una più stretta collaborazione tra le testate tecniche specializzate. Sfruttando anche le potenzialità di strumenti trasversali come i portali di approfondimento tipo Nova Agricoltura.