Il robot Dino diserba le orticole in modo sostenibile

Dino
Consorzi Agrari d’Italia, in collaborazione con Agrico, mette a disposizione delle aziende agricole italiane un robot per il diserbo meccanico delle orticole in pieno campo

Sembra uscito da un cartone animato della Pixar, ma non è pensato per il trasporto dei rifiuti bensì per diserbare meccanicamente le orticole. È Dino, un robot dotato di quattro motori elettrici che grazie ai satelliti riesce a muoversi in autonomia tra le fila di orticole per ripulire i terreni senza l’utilizzo di prodotti chimici. Cai – Consorzi Agrari d’Italia lo ha presentato ieri con una dimostrazione pratica nel campo di lattuga dell’azienda agricola Castellari Massimo a Castenaso (Bo).

Dino
Da sinistra: Riccardo Barsantini, Serena Selvetti, Ivan Cremonini

Avvicinare l’agricoltore alla tecnologia

«Tra i principali obiettivi di Cai c’è quello di far conoscere e mettere a disposizione degli agricoltori tutte le nuove tecnologie nell’ambito della riduzione dei prodotti fitosanitari per aiutare le aziende a essere più sostenibili – spiega il responsabile commerciale di Cai, Ivan Cremonini. È un argomento pilastro della nuova Pac e quindi un elemento su cui noi investiamo parecchio. A riguardo abbiamo da poco iniziato una collaborazione con Agrico, specializzata in prodotti e strumenti per agricoltura biologica, per mettere Dino a disposizione delle aziende agricole. Questa innovazione unisce un grande risparmio in termini di costi di prodotti al rispetto dell’ambiente».

Che cos’è Dino

Si tratta di un robot nato da un’idea di una startup francese, la Naio Technologies, che sarà disponibile in accordo con la società Agrico e che testimonia l’intensa attività di ricerca di tecnologie avanzate da parte di Consorzi Agrari d’Italia, con l’obiettivo di rendere più efficaci e sostenibili i processi produttivi in agricoltura.

«Agrico è concessionaria di due società di robotica. Una di queste è appunto la Naio Technologies - spiega Riccardo Barsantini, direttore commerciale Agrico. Dino è un robot lungo 2,5 metri, alto 1,3 per 2,5 di larghezza (interasse variabile da 1,50-2,10), pesa circa 1000 kg (strumentazione inclusa) e si muove grazie a quattro motori elettrici che garantiscono fino a 8 ore di autonomia. In campo si muove in autonomia grazie al sistema di navigazione GPS RTK  e avanza alla velocità è di 4 km/h, lavorando fino a 5 ettari al giorno. Lavora anche con una pendenza del 20%. È in grado di rilevare la presenza in campo della coltura grazie alla telecamera presente davanti alla macchina e presto, con una nuova applicazione, sarà anche in grado di riconoscere esattamente il tipo di coltura e azionare gli attrezzi di conseguenza. Il robot può montare infatti diversi elementi sarchianti.

Nell’assetto predisposto per la dimostrazione, la macchina lavora tra le fila ma è possibile installare anche i dischi in coppia per una lavorazione sulla fila (in questo caso la velocità d’avanzamento è inferiore, circa 2,5-3 km/h). Il robot è pensato per diverse colture orticole in pieno campo, mentre per quelle in serra c’è Oz e Ted per il vigneto.

Dino è un esempio di tecnologia totalmente sostenibile dal punto di vista ambientale, ma c’è anche un altro aspetto da sottolineare, il robot rappresenta un valido aiuto per le aziende sempre più in difficoltà nel reperire la manodopera».

Particolare del terreno sarchiato (sinistra) e non (destra)

Dino, agricoltura 4.0 per l’agricoltore

«Innovazione e agricoltura di precisione si integrano con l’assistenza tecnica tradizionale svolta dai Consorzi – precisa Serena Selvetti, responsabile di agricoltura 4.0 di Cai. I servizi che Cai svolge nell’ambito dell’agricoltura di precisione sono diversi, erogati da Ibf servizi, e vanno dalla georeferenziazione ai supprti decisionali, dai voli con i droni all’utilizzo di sensoristica, come le stazioni meteo. La nostra idea di digitalizzazione dell’agricoltura non parte dal “tablet” ma dall’uomo, parte dall’esperienza dell’agricoltore e del tecnico agronomo e viene integrata con le nuove tecnologie. E con Dino stiamo applicando la stessa filosofia, mettiamo in campo la nostra esperienza per settare la macchina sulle esigenze dei singoli agricoltori agevolando così la commercializzazione anche in Italia».

Serena Selvetti e Giacomo Marchesini

L’interesse per l’innovazione tecnologica, percepito anche dall’ampia partecipazione alla giornata dimostrativa, lo ha dimostrato anche un giovane agricoltore. Giacomo Marchesini, dell’omonima azienda agricola, ha testimoniato la propria esperienza con il servizio di supporto decisionale irriguo fornita dal Consorzio. «La stagione per il mais è stata complessa, non ha mai piovuto e ottenere delle buone rese è stato difficile. Per la prima volta in azienda abbiamo deciso di affidarci al Consorzio per il consiglio irriguo e la differenza si è vista. Mio padre a seguito la procedura solita mentre io ho irrigato quando e quanto mi diceva il tecnico. In totale ho irrigato 5 volte con 50 mm di acqua ogni volta e rispetto all’irrigazione canonica aziendale ho ottenuto 40 q in più a ettaro risparmiando un intervento di irrigazione.

L’innovazione tecnologica per me è importante, è il mio primo anno in azienda e vorrei pian piano introdurre sempre cose nuove, vincendo la reticenza delle generazioni precedenti. Sono investimenti importanti, per questo è fondamentale il supporto del Psr, ma sono innovazioni necessarie per le aziende».

Il robot Dino diserba le orticole in modo sostenibile - Ultima modifica: 2021-09-23T15:02:09+02:00 da Sara Vitali

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