Diserbi meccanici e a vapore, sovesci, inerbimenti e pacciamature. Sono alcune delle pratiche agronomiche più efficaci per la gestione dei sottofila dei vigneti coltivati con il metodo biologico, come quelli dell'azienda vitivinicola Umani Ronchi di Osimo (AN), dove il 7 giugno si svolgerà la quarta edizione di Nova Agricoltura in Vigneto. E proprio della gestione di sottofila e interfila in ottica bio tratterà uno dei sei laboratori tematici previsti durante la giornata in campo organizzata da Edagricole e Nova Agricoltura con le riviste TerraèVita e VVQ (Vigne, vini & qualità), in collaborazione con Assam Marche, Consorzio Vini Piceni, IMT (Istituto Marchigiano Tutela Vini) e FederUnacoma.
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La gestione del sottofila
Gli agronomi dello studio associato Agronominvigna spiegheranno quanto le lavorazioni meccaniche nel sottofila e le pratiche colturali ecologiche siano importanti per la lotta contro le erbe infestanti in base a un approccio nuovo alla viticoltura. Allo stesso tempo, il terreno non lavorato tra le file è premessa indispensabile per lo sviluppo del patrimonio della rizosfera e il mantenimento in buona salute delle piante. Per quanto riguarda la fascia interceppo, durante il focus si parlerà di lavorazioni del suolo sulla fila, diserbo meccanico, oppure basato sull’energia termica, sull’acqua a pressione, eco-diserbo a base di sostanze naturali. I tecnici spiegheranno anche come controllare le infestanti con l'inerbimento tappezzante, pacciamature endogene ed esogene e con il diserbo naturale sfruttando l'attività trofica di mammiferi erbivori.
La gestione dell'interfila
Secondo la filosofia di Agronominvigna il suolo deve essere considerato come un patrimonio, un conto bancario per una famiglia: da tutelare e non depauperare. La sostanza organica va preservata e arricchita con lavorazioni minime, sovesci o inerbimenti stabili per formare profili esplorabili dalle radici e quella struttura capace di fare respirare le radici della vite.
La semina delle cover crop può essere un utile mezzo per colonizzare radici e suolo con funghi e micorrize attraverso la concia dei semi con consorzi microbici appositamente scelti. Durante la giornata in campo gli agronomi indicheranno quali sono le colture più adatte in base all'età degli impianti e spiegheranno come le tecniche di sfalcio o rullatura delle cover crop difendano il suolo dal sole diretto promuovendo accumuli idrici e garantendo la vitalità dei primi strati. Le essenze erbacee andranno poi trinciate in maniera grossolana o sfalciate o allettate.
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