L’applicazione delle tecniche di zootecnia di precisione potrà salvare la redditività dell’allevamento di bovine da latte. È il messaggio di Andrea Galli, direttore del centro Crea-Flc di Lodi, che spiega: «Sono ormai numerose le evidenze che ci permettono di concludere che questo innovativo insieme di tecniche e di procedure riesce a rendere più efficiente l’azienda zootecnica da latte. E quindi ad abbassare il costo unitario di produzione, riconsegnando un tornaconto all’imprenditore».
Si parla di questa tecnica, chiamata anche precision livestock farming (Plf), solo da pochi anni, continua il ricercatore. «Ma è ormai chiaro che permette di raggiungere risultati concreti e misurabili: più benessere animale, meno spesa in farmaci, ottimizzazione dell’alimentazione delle bovine, più produttività, meno impatto ambientale. Lo dimostrano sia le prime applicazioni nelle stalle italiane ed europee, sia i risultati sperimentali del nostro centro e di altri centri di ricerca europei. Per questo posso affermare che risiede anche nella Plf il futuro dell’allevamento da latte».
Anche per questo «consiste proprio negli studi sulla Plf una delle attività di punta del centro Crea di Lodi», nonostante qui a Lodi non siano certo trascurati altri filoni di ricerca, altrettanto decisivi, come quelli sulla zootecnia biologica, sulla sostenibilità ambientale dell’allevamento, sulla chimica del latte e dei derivati, sulla microbiologia e la tecnica della caseificazione, sul miglioramento genetico delle foraggere, sulla gestione agronomica a bassissimo impatto.
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