In un contesto agricolo sempre più esposto a stress climatici, nuove fitopatie e richieste di sostenibilità, la ricerca genetica si conferma il motore fondamentale per garantire qualità, sicurezza e competitività al settore orticolo. Ne ha dato dimostrazione il Tomato Excellent di Vittoria (Ragusa), nuovo evento di riferimento per il mondo del pomodoro da mensa, che ha riunito istituzioni, sementieri, ricercatori e produttori per fare il punto sulle innovazioni più promettenti.
Al centro del dibattito le Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea), tra cui il noto sistema Crispr/Cas9, capaci di modificare in modo preciso e mirato il Dna delle piante, senza ricorrere all’inserimento di geni esterni. Queste tecnologie aprono nuovi orizzonti nel miglioramento varietale, permettendo di rafforzare la resistenza a patogeni come la Phytophtora infestans e parassiti come l’orobanche, oltre ad aumentare la tolleranza allo stress idrico e migliorare le proprietà nutrizionali del frutto.
Tra i progetti più interessanti presentati spiccano quelli dell’Università di Torino, del Crea-Of e della piattaforma Horted, che mettono l’editing genetico al servizio della filiera vivaistica e sementiera. I vantaggi? Riduzione dell’uso di agrofarmaci, varietà più stabili e resilienti, maggiore adattabilità alle condizioni ambientali locali.










