Grano duro in stallo, il meteo incerto rialza il tenero

grano duro
La situazione continua a essere supportiva anche per gli orzi, interessati da altri aumenti nei listini. In risalita pure la soia

Grano duro, l'incognita è sul tenore proteico

Italiagrano duro

In presenza dei primi tagli di grano duro nel Sud continentale (dopo la Sicilia), che evidenziano rese molto inferiori alla media ma una qualità eccellente (a maturazione è giunta solo la spiga principale), si prospetta un’accelerazione della trebbiatura anche al Centro-Nord se arriveranno le previste alte temperature. L’eccesso idrico occorso e l’impossibilità di effettuare nel giusto periodo i trattamenti introducono l’incognita Don e un possibile minore tenore proteico della granella. Costanti arrivi di prodotto estero e la vendita di quanto resta da commercializzare garantiscono adeguata disponibilità con riflesso stabilizzante per le quotazioni, in attesa di un più preciso responso dalla raccolta e della produzione Italia 2024 indicata sui 3,2-3,4 mio/t. Il “Fino” Centro reso Nord vale 350 €/t, con l’equivalente reso Sud a 360 €/t; mercantili a sconto di 25-45 €/t al Sud e 25-65 €/t al Centro-Nord.

Europagrano duro

Al contrario dell’Italia, lo scenario che si delinea è di un’ottima produzione in Spagna e in Grecia, con la Francia a confermare quanto stimato a inizio primavera. La supply-demand della prossima campagna risulta simile al 2023/24, con sensibile aumento dell’offerta spagnola e in minor rilevanza greca, a compensare l’inattesa contrazione in Italia e il calo in Francia. Fonti statistiche indicano per la prossima campagna rese/ha a 3,5 t/ha, in aumento del 5% rispetto al 2023 e in linea con i valori medi degli ultimi anni. Si registra un buon livello di offerta ad anticipare le scelte commerciali dei competitor Canada e Turchia. Il grano “milling” europeo Fob Mediterraneo stabile sui 330 €/t.

Mondograno duro

Non si modifica di molto lo scenario globale. Le semine procedono a ritmo superiore allo storico in Canada e Usa, con buon livello di emergenza e primissimo stato delle colture. Recenti piogge hanno stabilizzato il livello igrometrico nello strato di semina (“top-soil”), anche se ulteriori precipitazioni nelle prossime settimane sono necessarie per mantenere uno sviluppo vegetativo ottimale. Si prospetta un'annata con elevata disponibilità dal Nordamerica e dalla Turchia. Qualche remora in più c'è per la regione del Mar Nero. Imbarchi da Turchia e Nordamerica garantiscono un adeguato rifornimento ai paesi del bacino del Mediterraneo e mantengono serenità negli scambi. Il Cif Nord Africa per merce “milling” resta nominalmente attorno ai 400 $/t.

Grano tenero, occhi puntati sul fattore meteo

ItaliaTerra e Vita

Sull’andamento delle Borse cominciano a pesare i riscontri in campo e le notizie di aree più colpite dagli attacchi fungini a seguito del recente maltempo e dell'impossibilità di entrare tempestivamente in campo. La domanda si mantiene presente, a conservare il livello di copertura degli utilizzatori, anche se si pronostica un anticipo della trebbiatura al Nord. Grani di forza che rimangono sui valori della scorsa settimana, con Bologna invariato e Milano che riduce la forbice tra minimo e massimo; grani panificabili e biscottieri che recuperano un’ulteriore 3-4 €/t. Rimpiazzi comunitari più tenuti come gli esteri “spring”. Il grano “tipo Bologna 14 proteina” vale un 338 €/t arrivo, con i “superiori” (classe 2) sui 275-280 €/t e i panificabili “misti” (classe 3) sui 245 €/t; le voci 4 e 5 si riposizionano a ridosso dei 230-240 €/t. Comunitari generici arrivo a 238/240 €/t, grani di forza a 346 €/t, gli “spring” canadesi sui 365-370 €/t.

EuropaTerra e Vita

Le quotazioni hanno subito una brusca impennata in conseguenza alle negative notizie sullo stato delle colture nella regione del Mar Nero (principale antagonista all’export comunitario), in aggiunta a quando accade da settimane in Francia: clima umido ed elevata pressione di malattie fungine e parassiti. Tuttavia, con il miglioramento delle colture in Spagna e nel resto d’Europa, le ultime stime di rese/ha in Europa restano a ridosso delle 6 t/ha, un più 2% sul 2023/24. Fronte esportazioni, di recente i volumi di vendita e le esecuzioni sono tornati a salire, riducendo a solo il 4% il calo rispetto all’annata precedente. Con Parigi in regime di volatilità, il “milling” per consegna da settembre è salito oltre i 260 €/t (più 5); il “panificabile” reso porto di Rouen sui 260 €/t (più 10).

MondoTerra e Vita

Ulteriore rafforzamento dei “futures” statunitensi sull’onda delle perduranti incertezze sui raccolti nell’emisfero Nord: Europa e Mar Nero sotto osservazione. Sul Cbot il rialzo è stato in parte frenato dai deludenti progressi dell’export Usa che fatica a mantenersi sui valori settimanali e di campagna 2023/24 attesi. Le semine dei grani primaverili continuano senza sosta e in anticipo sullo storico. Grazie a temperature fresche e occasionali piogge, lo sviluppo vegetativo nelle pianure del Nord fa ottimi progressi; al contrario, le colture vernine restano in buone-ottime condizioni solo nel 50% dei casi (comunque più 5% rispetto allo storico). Prezzi: l’argentino a 299 $/t, l’australiano Soft White a 277 $/t, il Dns a 321 $/t, il “milling” russo a 250 $/t.

Mais, la risalita prosegue

ItaliaTerra e Vita

Continua la lenta ascesa dei prezzi, più per l'effetto trainante del grano che delle alternative maidicole comunitarie. L’evoluzione del nuovo raccolto resta positiva, in attesa del definitivo miglioramento del clima. Su Bologna e Milano aumenti rispettivamente di 3 €/t e 5 €/t, per un valore reso destino che per il mais nostrano “con caratteristiche” vale un 240-245 €/t, con il “generico” a sconto di 4-5 €/t e i comunitari ed esteri che si apprezzano e quotano arrivo tra i 243 €/t ed i 250 €/t.

EuropaTerra e Vita

Settimana che registra volatilità dei prezzi sia sul mercato del fisico sia del termine. Opinione comune è che la competitività del mais rispetto al grano alla fine porterà a un aumento dei consumi nelle diete zootecniche, con riflessi positivi e contrari all’effetto ribassista imposto dalla forte concorrenza estera che finora ha limitato l’esportazione europea. Semine in progresso e stima di raccolto 2024/25 che tornerebbe oltre i 63 mio/t a fronte di un consumo di quasi 80 mio/t (da cui un import di campagna sui 20 mio/t). Sulla piazza di Parigi Euronext la posizione giugno vale un 223 €/t (più  10), con il nuovo raccolto in piena continuità di quotazione a 224 €/t (meno 2); il mais con caratteristiche reso franco porto di Bordeaux sale a 221 €/t (più 3).

Mondograno duro

In una settimana corta per festività in Usa, il Cbot si consolida supportato oltreoceano dai dati di un maggiore consumo bio-energetico e dalla domanda locale (competitività del mais in zootecnia rispetto agli altri cereali). Le piogge hanno ritardato le semine in Usa, che comunque sono già all'85%; l’export Usa resta elevato e ad oggi superiore all’annata precedente di un 30%. In Brasile la trebbiatura del primo raccolto, all'80%, e i primi tagli del secondo raccolto, evidenziano un calo sullo storico delle rese/ha; in Argentina la raccolta è al 40%, con positivo responso delle rese/ha e parziale rientro dei danni da cicaline (grazie al sensibile calo delle temperature negli ultimi giorni). In Ucraina la rilevante attività di esportazione e il recente aumento dei prezzi stimolerebbero un aumento delle superfici seminate 2024/25. Prezzi Fob: l’Usa a 201 $/t, l’ucraino 202 $/t, l’argentino 196 $/t e il brasiliano a 205 $/t.

Orzo e soia in tenuta su tutte le piazze

ItaliaTerra e Vita

Cereali foraggeri: a fare mercato e tendenza rialzista è il grano, con potenziali riflessi di supporto per gli orzi (attualmente nella fase di “non quotati”) che tra breve saranno raccolti. Sorgo bianco senza variazioni. Scambi sul pronto quasi assenti, con gli acquisitori che attendono i primi tagli e la “qualità” reale prima di negoziare il nuovo raccolto. Con l’orzo pesante non quotato si guarda all’origine Ue sui 230 €/t arrivo ed al grano che quota tra i 233 ed i 245 €/t; il sorgo tra 215 e 220 €/t. Oleaginose: soia nazionale sempre tenuta (e poco offerta e disponibile) che si apprezza e vale oltre i 500 €/t partenza; l’origine estera quota tra i 485 ed i 495 €/t reso destino. A dare sostegno al comparto il clima avverso in Europa per la colza e la tonicità del prezzo degli olii vegetali.

EuropaTerra e Vita

Cereali foraggeri: nella comunità i prezzi sono dettati dall’andamento rialzista del grano (riflessi dai “rumors di problemi nel Mar Nero) e dalla scarsa disponibilità di orzi che, assieme al ritorno dell’interesse degli esportatori (verso l’Asia), rende supportiva anche una scarsa domanda. Lo stato vegetativo degli orzi è ottimo nel 73% dei casi (meno 20% sul 2023), con resa/ha media europea attesa oltre le 5 t/ha, più 10% sull’annata precedente. Oleaginose: a regolare la tendenza rialzista del mercato l’ultimo aggiornamento sullo stato vegetativo della colza 2024, che vede in calo del 2% la stima di resa/ha (anche se il raccolto sarà superiore alla media ultimi cinque anni), e la limitata pressione della domanda che non trova offerta e surriscalda le mercuriali. Su Parigi-Euronext la colza quota la posizione Agosto a 486 €/t (meno 3), con il Fob Rouen sui 483 €/t (più 4); il girasole “oleico” reso S. Nazaire sui 445 €/t (meno 4).

Mondo Terra e Vita

Cereali foraggeri: il mercato resta sostenuto dall’andamento del prezzo del grano, che supporta anche gli orzi e gli altri cereali. Pure l’andamento climatico non favorevole nell’emisfero Nord (tempeste in Canada durante le semine) si riflette sulle quotazioni dalle origini Mar Nero, Australia ed Europa, per un quadro commerciale che resta tonico in attesa del completamento delle semine primaverili. Orzo Fob Mar Nero a 205 $/t, l’australiano a 255 $/t; il grano Srw Fob Golfo a 270 $/t e l’Ucraino 226 $/t. Oleaginose: la soia ha vissuto una settimana contrastata tra il ritorno della domanda asiatica e la prospettiva di una maggiore superficie di semina in Usa, già oltre il 65%, a scapito del mais. La raccolta in Brasile è prossima al completamento con immutate incertezze sulle rese/ha. Sul lato degli scambi, attività vivace dal Brasile, mentre dagli Usa si registra un ritardo rispetto alle previsioni. Quotazioni che hanno subito globalmente poche variazioni con prezzi stabili. Prezzi Fob: la soia Usa a 473 $/t, la brasiliana a 460 $/t e l’argentina a 462; la colza canadese Fob a 526 $/t.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Grano duro in stallo, il meteo incerto rialza il tenero - Ultima modifica: 2024-05-31T17:23:26+02:00 da Marco Pederzoli

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