Semi oleosi e cereali foraggeri, domina il segno più

alimentazione zootecnica
Quotazioni superiori di circa il 50% rispetto a un anno fa per quasi tutti i principali cereali foraggeri. Rincari dovuti principalmente alla scarsa produzione mondiale

Chiusura di settembre caratterizzata da ulteriori marcati aumenti per i prezzi dei semi oleosi e dei cereali foraggeri quotati nelle principali Borse merci italiane. Per la soia di origine nazionale l’avvio della nuova annata si conferma all’insegna dei rialzi, con i prezzi attuali che sfiorano un rincaro del 50% rispetto allo scorso anno. Lo scenario rialzista che si continua a registrare sui mercati esteri continua a condizionare i listini dei cereali foraggeri, con diffusi aumenti in chiusura del mese sia per il grano tenero che per l’orzo e il sorgo. Le quotazioni attuali si mantengono così in crescita del 40-50% rispetto alla annata scorsa.

Soia di nuovo in gran forma

Un nuovo rialzo ha interessato i prezzi dei semi di soia nazionali. Alla Borsa merci di Bologna i valori hanno raggiunto i 560-565 €/t (franco partenza), in crescita di oltre 20 €/t su base settimanale. Aumento, meno accentuato, anche per la soia ogm di provenienza estera (+3 €/t), in un mercato che ha mostrato nella seconda parte della settimana un netto calo delle quotazioni internazionali, complice anche la diffusione dei dati dell’Usda sugli stock trimestrali negli Usa, contraddistinti per la soia da un livello superiore alle attese. Alla Borsa merci di Chicago le quotazioni future della soia hanno ceduto il 3% su base settimanale, rimanendo al di sotto della soglia dei 13 $/bushel (pari a circa 395 €/t).

Semi oleosi, colza record

Tra i semi oleosi, prosegue la corsa dei semi di colza, che hanno toccato durante la settimana nuovi valori record, di poco inferiori all’Euronext di Parigi ai 650 €/t. Alla base del forte rincaro rimane sempre la forte contrazione della produzione mondiale in conseguenza del crollo del raccolto canadese. Tornando al mercato italiano, un nuovo aumento si è osservato anche per il seme di girasole, salito alla Borsa Merci di Bologna sui 480-490 €/t (franco arrivo). Anche in questo caso, la crescita rispetto ad un anno fa è consistente e supera il +40%.

Tra le farine proteiche, è proseguita la fase di aumento della farina di girasole: alla Granaria di Milano i prezzi all’ingrosso sono saliti sui 327-333 €/t (franco arrivo), 5 €/t in più rispetto alla settimana precedente. La variazione su base tendenziale si attesta su un +20%. Maggiore stabilità settimanale per la farina di soia.

Grano, orzo e sorgo in rialzo

Il segno più continua a caratterizzare anche l’andamento dei prezzi dei cereali foraggeri. A Bologna il prezzo medio del grano tenero foraggero ha raggiunto i 280 €/t (franco arrivo), in rialzo di quasi 10 €/t su base settimanale. La crescita rispetto alla scorsa annata si avvicina al +40%. I prezzi elevati del grano, sia in Italia che all’estero, sostengono le quotazioni dell’orzo, che si mantengono su valori elevati. A Bologna i prezzi dell’orzo pesante hanno guadagnato altri 4 €/t ed ora si attestano a ridosso dei 245 €/t (franco arrivo). Dall’inizio dell’annata, a fine giugno, l’aumento supera il +20%. Completa lo scenario di aumenti il nuovo rincaro registrato per il sorgo (+5 €/t a Bologna). L’incremento rispetto alla scorsa annata tocca ormai il +55%.

I prezzi dei cereali e delle materie prime foraggere
nella settimana dal
27 settembre al 2 ottobre 2021

Semi oleosi e cereali foraggeri, domina il segno più - Ultima modifica: 2021-10-05T09:56:54+02:00 da Redazione Terra e Vita

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