Carta del Mulino, sostenibilità vera

Le videointerviste sui risultati del progetto e sulla piattaforma Barilla Farming

n media più 50% di incremento di apoidei e lepidotteri rispetto ad un contesto “convenzionale” senza area fiorita: i risultati ottenuti in tre anni dalla filiera della “Carta del Mulino”
Fare filiera, i risultati del percorso di sostenibilità lanciato da Barilla sul grano tenero: 2.600 aziende coinvolte, 1.800 ettari di fasce fiorite, l’incremento della biodiversità e degli impollinatori

Non si vive di solo pane. Ma se il pane è fatto con farina di grano tenero sostenibile si vive meglio.

Soprattutto se si tratta di sostenibilità concreta e non di green washing. Lanciando la “Carta del Mulino” Barilla ha abbracciato nel 2018, per i prodotti da forno a marchio Mulino Bianco, un percorso che mirava ad obiettivi precisi per definire i confini di un concetto forte ma un po’ sfuggente come quello della sostenibilità.

Tra questi: incentivare il grano tenero di qualità, supportare il lavoro delle comunità rurali, restituire spazio alla natura negli agroecosistemi, favorendo la biodiversità, riducendo l’uso delle sostanze chimiche e salvaguardando gli impollinatori». A quattro anni di distanza è tempo di fare i primi bilanci e i risultati sono all’altezza di quanto ci si aspetta dal numero uno del settore.

Articolo tratto da Terra e Vita 24/2022

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Crescita esponenziale

Orlando Visciano, responsabile Sustainable soft wheat presso Barilla Group

«Siamo partiti con le semine del 2018 – ricorda Orlando Visciano, responsabile Sustainable soft wheat presso Barilla Group – con 70 aziende che hanno prodotto 14mila tonnellate di grano tenero sostenibile destinato alla linea dei prodotti “Buongrano” e siamo arrivati al raccolto 2021 con 2.600 produttori per 370mila tonnellate di grano tenero, pari a oltre 240mila tonnellate di farina, una quantità che oggi consente di soddisfare tutto il fabbisogno del brand Mulino Bianco».

Una crescita esponenziale su cui ha inciso certamente la premialità garantita ai produttori che entrano a far parte di questa filiera virtuosa, ma che è legata soprattutto all’impegno di Barilla di coinvolgere tutti gli operatori, dai produttori agli stoccatori, facendoli sentire protagonisti di un percorso tecnico in continuo miglioramento.

I benefici delle rotazioni

Alla base del progetto c’è infatti un decalogo, ovvero un disciplinare costituito da 10 regole, definite in collaborazione con il Wwf, l’Università di Bologna e quella della Tuscia.

Gli impegni che caratterizzano maggiormente la fase di campo sono quelli relativi al vincolo di adottare un piano di rotazione che «preveda almeno tre colture diverse nel corso di cinque anni per preservare la struttura del suolo, incrementando la fertilità e riducendo la presenza di parassiti ed erbe infestanti».

«Una regola – commenta Visciano – che ha anticipato quelli che dovrebbero essere gli obiettivi della prossima Pac, però in un’ottica di premialità e non di condizionalità».

L’impatto delle fasce fiorite

Il “Mulino delle api”, i rifugi per impollinatori adottati dal 2021 dalle aziende che aderiscono al percorso della “Carta del Mulino” di Barilla

L’impegno più vistoso è poi quello in favore della biodiversità, soprattutto quella relativa all’entomofauna utile, con la prescrizione di seminare miscele di essenze vegetali per creare aree fiorite (i “Fiori del Mulino”) non trattate, realizzate con la collaborazione dei partner tecnici Open Fields, Wwf e UniBo. Queste aree possono essere temporanee o permanenti, ma in ogni caso la loro superficie deve essere almeno il 3% di quella utilizzata per la coltivazione del grano tenero della Carta del Mulino.

Le fioriture devono essere progressive e prolungate in modo da favorire l’insediamento di impollinatori, predatori naturali dei parassiti e animali di vario genere per favorire la biodiversità dell’agroecosistema e devono essere realizzate in prossimità dei campi di frumento destinati alla filiera Barilla. «Nei 60mila ettari – specifica Visciano – coperti nel 2021 dalla Carta del Mulino sono state così realizzate fasce fiorite per un’area pari a 1800 ettari, equivalenti a circa 2500 campi da calcio».

Effetto biodiversità

Un successo testimoniato non solo da questi numeri, ma anche dalle indagini scientifiche eseguite dall’Università di Bologna che hanno certificato un incremento in media del 50% di apoidei e lepidotteri rispetto ad un contesto “convenzionale” senza area fiorita. Così i campi di frumento tenero della filiera della Carta del Mulino non sono più silenziosi, ma la presenza di questi insetti ha sensibilizzato i produttori sull’importanza di un maggiore equilibrio ecologico, anche nell’ottica di contrastare le infestazioni di afidi e altri fitomizi.

A testimonianza di questo coinvolgimento c’è la nuova iniziativa dei “Mulini delle api”, rifugi per insetti installati a partire dalla campagna 2020-2021 per favorire la presenza di impollinatori e che per ora sono un’esclusiva delle aziende cerealicole italiane (che costituiscono il 40% del volume della Carta del Mulino che è adottato da fornitori di Barilla anche negli altri paesi cerealicoli europei). Le novità introdotte nel 2022 riguardano invece la progressiva adozione della piattaforma digitale Barilla Farming (vedi riquadro). Uno strumento che punta a migliorare le performance di filiera anche nell’ottica della carbon footprint, mentre sul lato biodiversità il coinvolgimento dei produttori ha offerto lo spunto per organizzare un concorso per individuare l’immagine fotografica che rappresentasse nel migliore dei modi la Carta del Mulino.

Il coinvolgimento dei produttori

«Un’iniziativa che ha riscosso una risposta straordinaria – commenta Visciano –: tra le 400 immagini messe in rete il voto espresso da 16mila utenti ha consentito di selezionarne e premiarne 3».

Può sembrare un’attività di contorno, eppure sostenere l’entusiasmo dei produttori è diventato oltremodo importante negli ultimi due anni in virtù del fatto che il grano tenero è una delle colture più colpite dalle variabili impazzite innescate dalla doppia crisi del post-pandemia e del conflitto in Ucraina. «Mentre Bruxelles – evidenzia Visciano – concede di coltivare sulle aree ecologiche, Barilla è al fianco degli agricoltori in questo momento di difficoltà, senza però derogare rispetto all’ impegno in favore dell’ambiente».

Un patto con i consumatori

Un patto stretto con i produttori e i consumatori per unire qualità e sostenibilità. Nel 2021 il Gruppo Barilla continuato ad investire per migliorare pasta, sughi e prodotti da forno (488 i prodotti riformulati e migliorati dal 2010, 55 quelli lanciati nel 2021), innovare e ridurre l’impatto dei processi produttivi in termini di emissioni di CO2eq, energia e consumi idrici, promuovere filiere sostenibili e progettare gli imballi affinché possano essere riciclati. «I risultati che stiamo ottenendo con la Carta del Mulino – conclude Visciano – contribuiranno alla prosecuzione del percorso sostenibile del gruppo».


Una piattaforma digitale snella

Michele Zerbini, responsabile acquisti della filiera grano tenero di Barilla group

Una piattaforma digitale “snella” dotata di Dss, con interfaccia user friendly, accessibile sia da pc che da smartphone o tablet, in grado di assistere i produttori nella gestione di ogni pratica colturale, con la marcia in più delle indicazioni per abbassare la carbon footprint e puntare verso la neutralità climatica della filiera grano tenero-prodotti da forno. Sono le premesse con cui Barilla Farming, l’app lanciata dalla società con sede a Parma e sviluppata assieme all’hightech company xFarm Technologies in partnership con Life Cycling Engineering, il Cnr-Agrosat e Perfect Food, sta entrando come punto rilevante della “Carta del Mulino”.

«Dopo esserci concentrati sulla biodiversità – spiega Michele Zerbini, responsabile acquisti grano tenero di Barilla - il percorso di sostenibilità intrapreso si dota di uno strumento rilevante per ridurre l’impatto ambientale del grano tenero». «Per riuscirci è fondamentale il ricorso a tecnologie innovative come la piattaforma Barilla Farming che, dopo la messa a punto negli ultimi due anni come progetto pilota, ora sarà messa a disposizione in modo gratuito a tutti gli attori della filiera e diventerà a tutti gli effetti una Regola della Carta del Mulino».

Carta del Mulino, sostenibilità vera - Ultima modifica: 2022-07-28T12:57:32+02:00 da Lorenzo Tosi

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