Arriva il 2019, l’agricoltore prepara i terreni per le semine della prossima campagna agraria. Tra gli elementi da tener conto nella pianificazione del nuovo anno, un posto notoriamente importante è riservato alla Pac.
Il 2019 sarà un anno “tranquillo” sul fronte del sostegno della Pac rispetto al 2018 in cui è entrato in vigore il Regolamento Omnibus, che è stata una sorta di revisione a medio termine della Pac 2014-2020. Tuttavia, anche nel 2019 ci saranno alcune novità che è utile visionare: la diminuzione del valore dei titoli, l’aumento del sostegno accoppiato, la riserva nazionale. In questa sintesi ricavata dall'articolo pubblicato su Terra e vita 29 (abbonati qui e accedi qui all'edicola digitale) elenchiamo le novità dei pagamenti diretti per il 2019 e le attenzioni per prepararsi alla domanda Pac che scadrà il 15 maggio 2019 (il prossimo anno non dovrebbe esserci la proroga al 15 giugno).
Pagamento di base dal 57% al 56,08%
Il Decreto ministeriale n. 7839 del 9 agosto 2018 ha modificato le percentuali del plafond dei pagamenti diretti (tabelle pubblicate solo sull'articolo cartaceo), a partire dal 1° gennaio 2019; in particolare:
- il pagamento accoppiato aumenta dall’12% al 12,92%;
- il pagamento di base scende dal 57% al 56,08%.
Il sostegno accoppiato (art. 52, Reg. 1307/2013) per l’Italia passa da importo annuo di 456 per il 2018 a 490 milioni di euro per il 2019, con un aumento di 34 milioni di euro.
Gli effetti del Decreto ministeriale n. 7839 del 9 agosto 2018 non impattano solo i pagamenti accoppiati, ma anche sul pagamento di base e sui titoli.
Per finanziare l’aumento dello 0,92% del pagamento accoppiato, il plafond del pagamento di base scende dal 57% al 56,08%, con una riduzione di 37,995 milioni di euro. La conseguenza è il ricalcolo di tutti i titoli assegnati agli agricoltori, che diminuiranno dello 0,92%. Agea, pertanto, nel 2019 dovrà procedere alla comunicazione del nuovo valore dei titoli a tutti gli agricoltori.
Anche il pagamento greening diminuisce dello 0,92%; infatti, il valore dell’importo individuale del greening è calcolato come percentuale del valore dei titoli attivati dall’agricoltore; nel 2017, tale cifra è stata del 50,79%.
Il taglio dei titoli dello 0,92% si somma a quello necessario per alimentare la riserva nazionale, stimato al 3-4%.
Il nuovo sostegno accoppiato
Il Decreto ministeriale n. 7839 del 9 agosto 2018 ha modificato il pagamento accoppiato in Italia, a partire dal 1° gennaio 2019. Come già detto sopra, il plafond aumenta dal 12% al 12,92% e cambiano gli importi del sostegno di alcuni settori.
Il suddetto Decreto ha previsto l’innalzamento della percentuale di risorse per i pagamenti accoppiati allo scopo di aumentare il sostegno al settore della barbabietola da zucchero (+6 milioni di euro), del riso (+12 milioni di euro) e del grano duro (+16 milioni di euro).
Dopo questa modifica, il sostegno accoppiato in Italia interessa 8 settori produttivi nell’ambito delle produzioni vegetali (per visionare la tab. 2 accedi a Terra e Vita 29 dall'edicola digitale) e 4 settori nell’ambito delle produzioni zootecniche (bovini da latte, bovini da carne, bufalini e ovini).
Il sostegno ai seminativi interessa sette settori: riso, barbabietola, pomodoro da industria, grano duro (centro-sud), soia (nord) proteaginose (centro), leguminose da granella (sud). All’olivicoltura è destinato un plafond di 66 milioni di euro.
Il Registro dei prati permanenti
Un’altra novità riguarda il Registro dei Prati Permanenti (RPP), in particolare il procedimento di autorizzazione alla conversione dei prati permanenti in altri usi; questa novità è stata sancita con la Circolare Agea n. 35573 del 24 aprile 2018. Di fatto con questa Circolare Agea, il Registro dei Prati Permanenti diventa operativo.
Il Reg. 1307/2013 (art. 45) prevede che gli Stati membri devono assicurare che il rapporto tra “prati e pascoli permanenti” e la “superficie agricola totale” non diminuisca in misura superiore al 5%. In altre parole, gli Stati membri assicurano il mantenimento di una certa proporzione delle superfici a prato e pascolo permanente.
L’obbligo di rispetto della quota “prati e pascoli permanenti” in Italia si applica a livello nazionale; quindi il singolo agricoltore non deve avere preoccupazioni per questo impegno.
Gli agricoltori devono solo fare un po’ di attenzione e rispettare due obblighi:
- nelle “zone ecologicamente sensibili”, gli agricoltori non possono convertire o arare i prati e pascoli permanenti;
- nelle “altre zone”, gli agricoltori possono convertire i prati e pascoli permanenti, solo dopo l’autorizzazione di Agea.
Nelle “altre zone”, gli agricoltori possono convertire i prati e pascoli permanenti, solo dopo un’apposita autorizzazione di Agea (articolo 14 del DM del 7/06/2018), al fine di mantenere entro la soglia prestabilita il rapporto tra superfici investite a prato permanente e superficie agricola totale.
L’agricoltore che intende richiedere l’autorizzazione deve presentare una domanda avvalendosi delle funzionalità predisposte da Agea nel SIAN.
L’agricoltore richiedente dovrà selezionare, tra le superfici aziendali risultanti a prato permanente nel registro, tutte quelle per le quali intende procedere alla conversione. La domanda, trasmessa telematicamente ad Agea, viene istruita e riceve immediatamente un’autorizzazione o un diniego.
Riserva nazionale
Anche per il 2019, è consentito l’accesso a tutte le sei fattispecie della riserva nazionale (tab. 3, su Terra e Vita 29).
L’accesso alla riserva nazionale nel 2018 ha introdotto molte novità, in conseguenza dell’entrata in vigore del Regolamento Omnibus e delle relative scelte nazionali.
La normativa ante-Omnibus prevedeva che le fattispecie A, B e F della riserva nazionale dovessero essere accolte integralmente; se il plafond della riserva nazionale non era sufficiente, tutti i titoli di tutti gli agricoltori dovevano essere tagliati all’occorrenza. Invece, la normativa prevedeva che le domande delle fattispecie C e D non venissero accolte, se il plafond della riserva nazionale non fosse stato sufficiente.
Con il Regolamento Omnibus, dal 2018, anche gli agricoltori che operano in superfici in zone montane (fattispecie C) e svantaggiate (fattispecie D) avranno diritto di accedere alla riserva nazionale.
A tal fine, Agea è autorizzata a tagliare tutti i titoli di tutti gli agricoltori per soddisfare le domande delle fattispecie C e D. Tuttavia, il decreto ministeriale prevede un limite massimo dell’1,5% di taglio al valore dei titoli.
La Pac post 2020
Come abbiamo visto, il 2019 sarà un anno di piccoli cambiamenti sul fronte della Pac, con le novità appena descritte. Tuttavia il 2019 sarà un anno decisivo per il dibattito sulla Pac 2021-2027.
Il 1° giugno 2018 sono state pubblicate le proposte legislative, che ora sono passate alla fase legislativa, affidata al Parlamento e al Consiglio europeo, che dovrebbero portare all’approvazione dei regolamenti.
Attualmente, il dibattito sulla Pac 2021-2027 viene svolto parallelamente in Consiglio dei ministri agricoli e alla Commissione Agricoltura e sviluppo rurale (Comagri) del Parlamento europeo, congiuntamente alla Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (Comenvi) .
Nel 2019 si prevede la prima votazione al Consiglio Agricolo e alle Commissioni del Parlamento europeo; da queste votazioni si delineeranno i contenuti della Pac 2021-2027.
Accedi a Terra e Vita 29 per leggere tutti gli interventi di modifica al sostegno accoppiato e gli importi per Barbabietola, riso e frumento duro