Poteva essere un’esperienza temporanea come tante.
E qualcuno lo ha pensato nel 1994 quando, in Umbria, come in molte altre regioni d’Italia e in Europa nacquero i Gruppi di Azione Locali per l’attuazione dell’iniziativa comunitaria L.E.A.D.E.R., acronimo francese che sta per “Collegamento fra azioni di Sviluppo dell’Economia Rurale”.
Ingrediente fondamentale per lo Sviluppo rurale
Al contrario questo tipo di sostegno all’economia a prevalente vocazione rurale o cosiddetta marginale ha prodotto risultati positivi in ogni Stato membro e già dal quarto periodo (2007-2013) ha avuto la sua stabilizzazione divenendo parte integrante della politica di Sviluppo Rurale dell’Unione Europea e componente obbligatoria di tutti i PSR compreso il prossimo Complemento di Sviluppo Rurale (CSR 2023/2027) con una dotazione di bilancio minima del 5%.
Anche l’esperienza umbra ha avuto un riscontro positivo e ha garantito ai cinque territori nei quali è suddivisa la regione un sostegno importante, di tipo partecipativo, con un approccio bottom up e multidisciplinare. I Gal sono così diventati dei centri di interesse sia per le amministrazioni locali che per le imprese e i soggetti privati in genere, grazie ad un sostegno in grado di unire elementi quali innovazione, cooperazione e strategie di area.
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Assogal, uniti si vince
Assogal Umbria è invece nato in questa ultima programmazione per favorire il coordinamento tra i Gruppi di Azione Locale del “cuore verde d’Italia” e per la programmazione e l’attuazione delle politiche di cooperazione regionali. Si è distinto da subito per attività di marketing territoriale e il sostegno per la partecipazione delle imprese a fiere dell’enogastronomia e dell’artigianato.
«Con l’insediamento della nuova Giunta regionale e dell’assessore alle politiche agricole Roberto Morroni – sottolinea Francesca Caproni, coordinatrice di Assogal - i cinque Gal umbri sono stati valorizzati ed incoraggiati ad estendere la propria attività anche oltre i compiti che hanno sempre svolto».
L’azione in favore dei distretti
«Con l’istituzione – continua - della legge regionale sui distretti del cibo, ad esempio, sono stati inseriti tra i possibili soggetti promotori e oggi tre dei quattro distretti riconosciuti in Umbria sono promossi da due Gruppi di azione Locali, i primi due dal Trasimeno-Orvietano e il terzo dal Gal Alta Umbria, mentre in fase di costituzione è anche quello del Gal Valle Umbra e Sibillini».
I Distretti del Cibo, previsti già nella legge di bilancio 2017, sono un’opportunità che l’Umbria si appresta a cogliere per la prima volta, già a partire dal bando la cui uscita è annunciata per la metà di aprile. Anche in questo caso il ruolo dei Gal e di Assogal è stato e sarà fondamentale nel dare il via ad un progetto che porterà sui territori regionali risorse aggiuntive per le imprese e un soprattutto un nuovo modello di sviluppo.
«È poi altrettanto evidente – prosegue la Caproni - che tale opportunità si lega molto bene a quella che rimane la missione principale dei Gal che è l’attuazione della misura 19 del vecchio PSR e del nuovo CSR».
Doppia missione
Piano d’azione locale e distretti del cibo: doppia missione per i Gruppi di azione locale alle prese con la nuova programmazione
«Nello stesso periodo quindi i Gruppi di Azioni Locali Umbri saranno chiamati a progettare sia il futuro Piano di Azione Locale sui fondi LEADER, per i quali l’assessorato regionale ha innalzato la soglia minima del 5% al 6.17%, quindi riservando agli stessi un trattamento migliore che nel passato, che le risorse dei distretti del cibo rispondendo al bando del Ministero».
Le parole d’ordine sono quelle del coordinamento integrato di più progetti nella stessa area. D’altra parte le analisi swot sull’economia del mondo rurale umbro che i Gal hanno presentato alla fine dello scorso mese di febbraio per rispondere al primo bando sulla nuova programmazione CSR 2023/2027 presentano dati da una parte allarmanti ma dall’altra anche confortanti.
Dati strutturali in chiaroscuro
Nel primo caso sottolineano ancora un calo della popolazione, un indice di invecchiamento sempre più evidente e una diminuzione dei redditi pro capite, oltre il fatto che i giovani vanno a cercare fortuna altrove; dall’altra però l’Umbria sta incassando un risultato molto positivo sotto l’aspetto dell’incremento del comparto turistico che vedono arrivi, presenze, permanenza media e fatturati delle imprese del settore registrare un segno positivo importante, in alcuni casi anche del 30%, rispetto al 2019, ovvero prima della pandemia.
«La collaborazione tra la Regione dell’Umbria, Assogal e le altre istituzioni e attori locali – conclude la Caproni - è di grande ed evidente supporto allo sviluppo regionale».
«Riteniamo che il nuovo CSR, la doppia programmazione della misura 19 e dei distretti del cibo, che tra l’altro coincide nel tempo, sarà una opportunità vera che i Gal e la Regione sapranno cogliere a pieno».
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