Quasi sempre sono le idee più più semplici ad avere successo. Come quella brevettata dalla Solaris Energy, società fondata nel 2009 nel kibbutz di Kfar Menahem, a sud di Tel Aviv. La compagnia era inizialmente specializzata nell'installazione di pannelli fotovoltaici, ma, appena ha capito che uno dei principali assilli dei clienti era il furto, ha deciso di investire risorse per battere i ladri.
Come sempre accade, al crescere della dimensione economica di un settore cresce il suo livello di appetibilità agli occhi della criminalità. Attualmente si stima che il 10% del mercato mondiale del solare finisca nelle mani della malavita. E questo nonostante i sistemi di difesa siano diventati sempre più evoluti. «Il problema - spiega la società israeliana - è che difendersi dai furti, specialmente nei luoghi più isolati, dove i terreni costano meno e proliferano i campi di solare, non è facile. I pannelli possono essere smontati rapidamente e la polizia o i guardiani impiegano troppo tempo ad intervenire».
Così si è pensato che il modo più semplice ed efficace per complicare la vita ai ladri di energia fosse realizzare un ostacolo meccanico che impedisse o almeno rendesse davvero laborioso asportare il pannello senza romperlo e in tempi ragionevoli. La soluzione trovata dalla Solaris è semplicissima: si chiama Akraboot - in ebraico tarantola -, e consiste in una specie di pinza tenuta insieme da plastica e viti. La plastica è fatta da un composto speciale e “segreto” che impasta dischi e seghe, mentre le viti sono amovibili. Il prodotto, spiegano, si monta con facilità, è compatibile con ogni tipo di pannello, può essere combinato con altri sistemi di sicurezza e non necessita di particolare manutenzione. Avrebbe inoltre la dote di rafforzare la struttura, riducendo i danni creati dagli agenti atmosferici. Il segreto del successo sta soprattutto nel prezzo: 5 euro a pinza (ogni pannello può essere unito da 1 o 2 pezzi e per 1 MW di potenza installata se ne usano dai 2.200 ai 3.800).
In Israele le compagnie di assicurazione lo hanno reso obbligatorio per fornire la copertura contro il furto. Akraboot, giunto alla sua quarta generazione, sta ora facendo il salto sul mercato internazionale e l'azienda ha iniziato a mettere gli occhi anche sull'Italia.