«Le potenzialità di un allevamento sono legate al materiale genetico disponibile e ad una corretta gestione soprattutto riguardo l'alimentazione. Due fattori che consentono di massimizzare qualità e quantità della produzione». È l'opinione di Angelo Formentin, allevatore campano che insieme al fratello Antonio conduce l'azienda di famiglia dal 1999, quando subentrando al padre Luigi, che ancora fornisce un valido aiuto, iniziarono ad ampliare l'allevamento.
Nell'azienda agricola Formentin, che si estende per circa 80 ettari nella valle di San Pietro al Tanagro (Sa), sono allevati circa 330 capi di frisona, di cui 150 in lattazione, con una produzione di circa 50 quintali di latte al giorno. Spiega Angelo: «Il nostro obiettivo è quello di aumentare il numero di capi aziendali. Grazie ai finanziamenti del Psr stanziati dalla Regione Campania, abbiamo progettato la realizzazione di una nuova stalla che ci consentirà di raddoppiare il numero di capi nei prossimi due - tre anni».
Fin dall'inizio della nuova gestione in azienda si è mirato ad aumentare il numero di animali. «Insieme a mio fratello - continua Angelo - abbiamo subito realizzato una nuova stalla e, facendo ricorso alla rimonta interna, abbiamo iniziato a incrementare l'allevamento giungendo, dalle iniziali 40, alle attuali 150 vacche in lattazione».
La prima azienda della provincia
Angelo, inoltre, ha seguito un corso di specializzazione per la fecondazione strumentale delle vacche della razza frisona e l'azienda se n'è decisamente giovata. «Nella nostra azienda facciamo ricorso alla fecondazione strumentale per il 100% utilizzando, in eguale misura, seme italiano e seme estero. Inoltre, grazie ad un attento lavoro di selezione, abbiamo raggiunto livelli quali - quantitativi interessanti. Lo scorso anno, ad esempio, siamo risultati la prima azienda in quanto a produzione dell'intera provincia di Salerno».
I controlli sono effettuati mensilmente da tecnici dell'Apa, associazione a cui l'azienda è iscritta, che provvedono sia all'analisi del latte sia alla determinazione delle quantità prodotte.
«Un ulteriore accertamento è effettuato dagli ispettori dell'Anafi, che con cadenza semestrale valutano le primipare attribuendo loro un punteggio; inoltre, rivalutano alcuni degli animali più interessanti individuati in azienda in precedenti visite. Alle nostre primipare sono stati attribuiti punteggi superiori a 80 (mediamente 82), mentre in passato qualche animale ha raggiunto anche la votazione di 91».
La produzione aziendale è interamente indirizzata alla Centrale del latte di Salerno.
«La qualità del latte, aggiunge Angelo, è ottima: i valori di proteine si attestano intorno al 3,43%, quelli del grasso sul 3,65%, mentre la carica batterica è pari a 20-30 mila e le cellule somatiche sono sempre inferiori alle 150 mila».
L'alimentazione degli animali
L'azienda si avvale di foraggi prodotti internamente ai quali sono affiancati mangimi industriali di elevata qualità. «Una buona parte dell'azienda (circa 30 ettari) è investita con mais per la produzione di insilati, la cui qualità è garantita da un'attenta cura delle fasi di fermentazione. Un'altra parte della superficie è coltivata con fieno di loietto, triticale e avena, mentre una piccola quota aziendale (circa 5 ettari) è investita con erba medica. Per il futuro ci stiamo organizzando per incrementare le produzioni, aumentando le coltivazioni di secondo raccolto, in particolare l'insilato primaverile, e prendendo in affitto altri terreni disponibili in zona. Ciò sarà indispensabile in vista dell'ampliamento dell'allevamento».
Sul mercato l'azienda Formentin acquista paglia, granella di mais e mangimi e si avvale della consulenza dei tecnici della Purina per la formulazione dei piani di alimentazione. Per ogni fase dell'allevamento, ci riferisce Donato Chiumiento, tecnico della Purina, «abbiamo individuato dei piani di alimentazione specifici; così l'azienda utilizza un nucleo per le vacche in lattazione, un mangime specicifico per lo svezzamento dei vitelli, un supplemento energetico per le primipare e, naturalmente, un piano di alimentazione specifico per gli animali in asciutta».
In azienda, al fine di puntare al massimo delle performance, le vacche al primo parto sono sistemate in gruppi che sono tenuti divisi per circa due mesi e ai quali viene fornita un'alimentazione più ricca.
«Grazie ad un continuo monitoraggio dei risultati, che ci consente di apportare le dovute correzioni alla dieta fornita agli animali con l'aiuto dei tecnici della Purina, siamo stati in grado di migliorare la carriera produttiva degli animali arrivando ad una media di quattro parti, un valore ben al di sopra della media nazionale».
I vitelli
La fase di allevamento che riguarda i vitelli è ritenuta da questi allevatori di fondamentale importanza per preparare adeguatamente le future vacche. Dopo aver somministrato il colostro nei primi quattro giorni di vita, spiega Antonio Formentin, «ai vitelli viene somministrato latte in polvere fino a 70-80 giorni, poi si procede alla fase di svezzamento con mangimi specifici e acqua ad libitum. La veloce formazione del rumine, realizzata con un'alimentazione di alta qualità, ci consente di conseguire una formazione scheletrica dell' animale ottimale in un tempo relativamente breve».
I maschi sono venduti dopo quindici giorni di vita. In quanto invece alle femmine, invece: «Per adesso le manze restano quasi tutte in azienda. Ma in futuro, quando l'azienda sarà a regime, potremo spingere ancor più sulla selezione e procedere allo scarto e alla successiva vendita delle manze di qualità inferiore».